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Azione mutante

Abbiamo potuto provare con mano la versione pre-beta di Prototype 2 durante una visita agli studi Radical Entertainment di Vancouver!

PROVATO di Mattia Armani e Valerio De Vittorio   —   15/02/2012

Versione testata: Xbox 360

Radical Entertainment si è affidata alla formula del primo capitolo puntando a colmare le lacune di quella che ormai è la sua serie di punta. La software house si è infatti vista cancellare Scarface 2 da Activision, ha cancellato Treadstone e ha fermato lo sviluppo del nuovo Crash Bandicoot. Unico sopravvissuto alla carneficina è Prototype 2 che si trova ad ereditare un gameplay open world ma al contempo estremamente serrato, rapido e violento. Al centro della vicenda ci sono ancora una volta le mutazioni del virus Blacklight, che trasformano la popolazione in mostri ma concedono ad alcuni esseri umani poteri sovrannaturali.

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A cambiare invece è il protagonista e la scelta è comprensibile considerando che gonfiare ulteriormente il già devastante Alex Mercer avrebbe generato diversi problemi di bilanciamento e l'evoluzione del personaggio è un punto focale del titolo. Inoltre il cambio di prospettiva permette di scoprire alcuni elementi chiave che questa volta saranno svelati con maggiori dettagli e in maniera più lineare. I flashback frammentari di Prototype lasciano infatti il posto a un lungo prologo che fa anche da tutorial, e ad una narrazione più chiara e lineare scelta, come molti altri elementi, prestando attenzione ai feedback della community.

Largo a James Heller

James Heller, vecchia conoscenza del primo capitolo e nuovo protagonista, cerca Mercer per vendicarsi visto che lo ritiene colpevole di aver diffuso il virus e di aver causato la morte di sua moglie e sua figlia. Ma sin dalle prime battute del gioco si intuisce che la relazione tra i due personaggi è destinata ad evolversi forse per arrivare a correre in parallelo verso un obiettivo comune. È infatti lo stesso Mercer a infettare Heller per farlo suo alleato nella lotta contro le schiere della Blackwatch i cui capi e scienziati nascondono segreti in relazione al virus Blacklight.

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Ovviamente per recuperare dei ricordi dovremo assorbire la persona in questione, terminandone l'esistenza e assumendone l'identità. Intorno a questa meccanica gravitano ancora una volta l'atmosfera spietata e le missioni di infiltrazione che in questa seconda incarnazione ostentano maggiore attenzione alle dinamiche stealth, ora supportate da un sistema visivo che indica quali nemici ci stanno osservando e quali possono essere attaccati. Tra le novità spicca anche un nuovo potere creato per facilitare l'orientamento del giocatore. Stiamo parlando del sonar (Hunt Pulse), derivato ovviamente dalla mutazione del virus, che ci permette, lanciando un impulso e osservando il comportamento nello spazio dell'onda generata, di capire dove si trova il nostro bersaglio. Heller in sostanza è più evoluto di Mercer: i tentacoli che escono dal suo corpo gli consentono di sbattere i nemici qua e là e sono un aiuto non da poco per agganciarsi a veicoli e velivoli.

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Il nuovo potere consente anche di creare una ragnatela alla Spider-Man e ci da la possibilità di aggangiare due oggetti per farli schiantare l'uno contro l'altro, o di creare una sorta di buco nero, il tutto con la rapidità e la dinamicità di Prototype e coinvolgendo nell'azione modelli più convincenti e con un comportamento fisico più credibile. Sempre sul fronte dell'azione Heller avrà anche la possibilità di creare svariati scudi direzionali per proteggersi dagli attacchi inevitabili e innescare counter spettacolari. Come ciliegina sulla torta il nuovo Prototype ci offre una sterminata serie di mosse finali tutte differenti a seconda della combinazione di arma impugnata e nemico sconfitto. Elicotteri tranciati in due, lanci di esseri viventi alla Babe Ruth e vere e proprie fatality contribuiscono ad arricchire il lato visivo dell'azione, elemento fondamentale di un titolo che fa della violenza spettacolare il suo cardine principale.

Un gameplay familiare

Schiantare nemici a incredibile velocità, piombare dall'alto portando distruzione, agganciarsi ad elicotteri per lanciarli contro enormi mostri mutanti. Questo è Prototype 2, con il concept originale che resta sostanzialmente identico a quello del primo, e prevede una combinazione tra distruzione sfrenata ed estrema velocità, avvertibile non solo osservando l'azione ma anche sui polpastrelli grazie a ottimi timing per mosse, combinazioni e atterraggi violenti. Ma qualche dettaglio è cambiato. La selezione dei poteri è più intuitiva e le combinazioni sono maggiori. I controlli sono ancora più responsivi e meno complicati da eseguire.

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Inoltre animazioni, visibilità e telecamera sono migliorate per consentire al giocatore una maggiore comprensione di ciò che accade sullo schermo e tra le novità spicca anche lo scudo che svolge un ruolo fondamentale consentendo di effettuare counter capaci di arricchire ulteriormente l'azione. Inoltre i boss, molto più dettagliati, sono caratterizzati da punti deboli e zone ben protette, ma questo solo al fine di amplificare la giocabilità senza esacerbare la già elevata difficoltà. La speranza ovviamente è che la necessità di eliminare le situazioni frustranti del primo capitolo non renda il tutto troppo semplice, anche se la squadra di super mutanti che abbiamo affrontato nella sessione di prova si è rivelata piuttosto semplice da eliminare. Inutile dire che, sebbene non ci siano rivoluzioni nel gameplay, il risultato di queste aggiunte è capace di dare un'altra marcia all'azione che risulta più convincente anche grazie a un background plausibile e all'appeal estetico decisamente migliore. Tra i vantaggi dell'ex militare c'è anche l'accesso alla rete dei Blackwatch che consente di ottenere informazioni e missioni specifiche. Questo ci lascia presumere che svariati segreti legati alla terribile infezione saranno infine svelati amplificando anche l'esperienza narrativa. Come dicevamo Prototype 2 può essere considerato, usando un'espressione in voga, un more of the same magnificato da una lavorazione decisamente più rifinita.

L'altra prova

Qualche settimana dopo l'evento esclusivo che ci ha portati fino in Canada, siamo tornati negli studi italiani di Activision dove il simpaticissimo Vice President di Radical Entertainment, l'italo-americano David Fracchia (sì, si chiama proprio così!), ci ha proposto un'ulteriore panoramica su Prototype 2 e alcuni nuovi contenuti.

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Il titolo Activision è stato concepito a partire dai numerosi feedback indirizzati al predecessore dalla critica ma soprattutto dal pubblico. Se infatti l'action free-roaming è stato accolto in modo molto positivo da entrambi (due milioni e mezzo di copie vendute non sono poche), non sono mancate le osservazioni su aspetti non riusciti del gioco. Così Mr. Fracchia e il suo team si sono rimboccati le maniche perché il nuovo capitolo rispecchi i desideri dei fan. Questo seguito tenterà un approccio fedele al predecessore ed allo stesso tempo amichevole per le nuove leve, che potranno lasciarsi sedurre da una narrazione e un gameplay meno confusionari che in passato. Viene data una motivazione semplice quanto efficace al giocatore: Heller vuole vendicare la propria famiglia, vittima della furia distruttrice di Mercer.

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A livello di gameplay, ogni meccanica è stata rivista e resa più facilmente gestibile, grazie ad una distribuzione dei comandi più intelligente e l'introduzione di shortcut per attivare i poteri speciali senza passare attraverso tediosi menu. Allo stesso tempo l'esperienza di gioco è stata meglio organizzata per permettere diversi approcci all'azione, così che le diverse missioni richiederanno approcci differenti con la modalità stealth sensibilmente approfondita. Sullo sfondo si muoverà una trama densa di complotti, che sarà possibile scoprire nel dettaglio affrontando delle sotto missioni. Preso in mano il pad, abbiamo potuto affrontare la prima ora scarsa di gioco, completando cinque missioni. Abbiamo così guidato Heller all'inseguimento di Mercer in un primo livello che, classicamente, serve non solo da prologo narrativo ma introduce l'utente ai controlli. Diverse e numerose le sequenze animate, condite da qualche rapido quick time event e persino un inseguimento verso la telecamera (in stile Crash Bandicoot).

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Senza svelare nulla sulla trama, le fasi successive ci hanno permesso di prendere dimestichezza con le abilità da subito acquisite, le quali andranno evolvendosi proprio come nel primo Prototype, anche se in questo seguito il punto di partenza ci ha fatto già sentire decisamente potenti. Interessanti le meccaniche stealth, messe in pratica nell'ultima missione che ci ha visti infiltrarci in una base militare, alla ricerca di informazioni. Preso il possesso di uno scienziato, abbiamo ottenuto l'accesso all'edificio, ma una volta dentro per poter consultare il terminale contenente i dati, è stato necessario individuare un nemico di grado superiore. Grazie al nuovo sistema introdotto in Prototype 2, è possibile avvicinarsi all'obiettivo verificando quali altri militari lo stanno osservando (segnalati da un'icona a forma di occhio), così da eliminarli in ordine senza essere visti.

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Un sistema divertente e semplice da usare, che ci auguriamo venga proposto in forme diverse e sempre più articolate col procedere dell'avventura.  Concluse le fasi iniziali del titolo, i programmatori hanno caricato un salvataggio molto più avanzato per permetterci di saggiare un Heller giunto al livello 21 di sviluppo, dai poteri completamente sbloccati e gettato nell'infestata Red Zone. Le sensazioni sono state a dir poco esaltanti, come e meglio di quanto provato col primo Prototype. Il protagonista è agile, potentissimo e reagisce ai controlli senza esitare, elevando questo seguito ad antistress definitivo. Mentre ci divertivamo a far fuori qualche mutante senza troppo impegno, le forze militari si sono accorte della nostra presenza e ci hanno scagliato contro un piccolo esercito di carri armati, elicotteri e uomini armati di RPG. Abbiamo risposto al fuoco nemico saltando da un palazzo all'altro fino a raggiungere uno dei velivoli per abbatterlo con una rapida fatality, dopodiché abbiamo strappato la mitragliatrice da uno dei carri per fare strage della fanteria. Il secondo elicottero  l'abbiamo fatto saltare in aria rispedendogli contro i suoi stessi missili, mentre controllando il terzo, a suon di razzi abbiamo raso al suolo quanto rimasto dei nemici. E questo è solo un esempio di quanto Prototype 2 promette di offrire, nella speranza che tante buone idee vengano questa volta impacchettate in un prodotto organico e ben rifinito.

di Valerio De Vittorio

Una New York più viva

Il provato ci ha messo di fronte alla medesima formula del primo capitolo con missioni segnalate da indicatori luminosi e sparse lungo una mappa esplorabile liberamente. Quello che cambia radicalmente è il livello di dettaglio. Non più distese di palazzi marroncini ma edifici ben differenziati l'uno dall'altro, passanti modellati con cura, traffico credibile, posti di blocco tra le diverse zone in cui è divisa la metropoli, con tanto di militari preposti al controllo, e un comportamento molto più articolato di cittadini e nemici. La città vive e funziona, divisa in tre zone una delle quali, Manhattan, che si dice sia totalmente sotto il controllo di Mercer. C'è poi la zona gialla dove i cittadini vengono controllati e tenuti in quarantena. In quest'area alcuni cittadini sono in gabbia spaventati, altri trasformati, qualcuno viene corrotto dal virus mentre passeggia per strada tra lo sgomento dei medici che cercano di arginare l'infestazione. La zona verde è invece in sicurezza e cela alcuni dei personaggi che non hanno paura di sfidare il sistema per portare a galla la verità che si cela dietro al virus Blacklight.

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In Prototype 2 infatti incontreremo diverse persone che non si sono arrese alla crisi causata dal virus, uomini coraggiosi come Dottor Guerra che indirizzerà gli sforzi di Heller durante le prime fasi di gioco. I comprimari sono più integrati nella trama e sono caratterizzati con maggiore attenzione rispetto a quelli del primo capitolo. In questo senso una mano la dà ovviamente il nuovo comparto estetico che produce cambiamenti netti anche nelle scene d'intermezzo con inquadrature cinematografiche, volti più espressivi, sincronia labiale ottima e modelli decisamente più convincenti. Inoltre i passanti ora parlano, sfoggiano diverse animazioni e fuggono con cognizione: smettono insomma di essere mera carne da macello, trasformandosi in carne da macello di alta qualità. Le esplosioni di sangue e le mutazioni restano infatti al centro sia dell'atmosfera che dell'azione. Heller è una macchina da guerra che scaglia carri armati come fossero frisbee e muta con escrescenze di carne che si evolvono assieme ai suoi poteri.

More of the same?

Per il provato ci è stata proposta la pre-beta in versione Xbox 360. Su PC avremo ovviamente un incremento di dettaglio e di risoluzione ma ci è stato detto (secondo un trend assolutamente prevedibile) che l'esperienza sarà sostanzialmente identica su tutte le piattaforme. In ogni caso i miglioramenti di cui abbiamo già parlato sono visibili a occhio nudo e non riguardano solo varietà di edifici, modelli e animazioni. Netto lo stacco delle luci che ora danno al comparto visivo una profondità assolutamente inesistente nel primo capitolo. Completamente rivista anche la flora, migliorati i veicoli, trasformato il cielo e aggiunto il bump mapping che, insieme ad illuminazione e fisica, consente finalmente a Prototype di diventare un titolo di questa generazione.

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Nonostante il balzo notevole, tra fisica e qualità estetica del mondo di gioco, Prototype 2 non fa comunque gridare al miracolo. D'altronde un protagonista che deve poter schizzare a velocità estreme costringe a diverse rinunce tra cui spicca la qualità delle texture, ancora piuttosto bassa. Inoltre la carenza di novità radicali nel gameplay rischia di rendere meno godibile il titolo a chi ha già giocato il predecessore. Ma quando c'è una base solida, e il gameplay di Prototype è senza dubbio uno dei più divertenti nel panorama degli action open world, anche un semplice upgrade può rivelarsi determinante. La New York di questo sequel è finalmente una città credibile, senza dubbio capace di ampliare non solo la profondità visiva del titolo ma anche quella narrativa, sperando ovviamente che la trama non deluda. Resta il rischio, per citare la nostra più pressante paura, di trovarsi di fronte a una serie di missioni un po' ripetitive, senza sentirsi effettivamente coinvolti nell'evoluzione della trama. Ma questo potremo verificarlo solo con la copia definitiva tra le mani.

CERTEZZE

  • Gameplay ancora più rifinito
  • Finalmente una New York credibile
  • Azione più rapida ma meno confusa
  • Balzo tecnico notevole in relazione al primo capitolo

DUBBI

  • Speriamo che il livello di sfida non cali troppo
  • Missioni ripetitive
  • Troppe poche novità nel gameplay