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In trasferta a Hong Kong

Un viaggio dall'altra parte del mondo è l'occasione per conoscere un nuovo paese e incontrare un gioco misterioso

SPECIALE di Umberto Moioli   —   08/02/2012
In trasferta a Hong Kong

Più di sette milioni di persone vivono a Hong Kong spalmate su una superficie ridotta, divisa tra l'isola principale, la moltitudine di piccole terre emerse circostanti e la penisola collegata con la Cina. Uno degli stati più densamente popolati al mondo, ex protettorato inglese ora regione amministrativa della Repubblica Popolare, è un misto di colonialismo, tradizione e ultra modernità. Quella sviluppatasi grazie allo status di paese dalle favorevolissime condizioni che facilitano commercio e finanza. Arrivando dall'aeroporto, situato sulla vicina isola di Landau, lo spettacolo è incredibile: nonostante skyline come quelle di New York o Tokyo siano ben più imponenti, Hong Kong è compressa a ridosso di ripide colline che sembrano incombere su un numero troppo elevato di grattacieli per lo spazio effettivamente disponibile. Da Kowloon, un distretto commerciale, abitativo e turistico brulicante di vita e locali, hotel di lusso e minuscoli ristoranti, si raggiunge il cuore della città, Central, con il battello Star Ferry: è una cartolina mozzafiato nonché un'anticipazione di quello che da lì a poco è possibile visitare aggirandosi tra giganteschi grattacieli di proprietà di banche e multinazionali, giardini tradizionali e, spingendosi a sud dell'isola, villaggi di pescatori e qualche angolo un po' meno caotico.

In trasferta a Hong Kong

Rispetto alle già citate metropoli americane e giapponesi, il videogiocatore ha, come primo impatto, la sensazione di trovarsi in un ambiente un po' meno familiare: la città non è stata molto utilizzata come setting per opere videolidiche e d'altra parte non ci sono grossissimi team che qui lavorano (giusto American McGee ha avuto la sua "base" prima di spostarsi a Shangai). L'industria dell'intrattenimento più celebre resta quindi quella cinematografica, la terza al mondo, celebrata nelle impronte della locale versione della Hollywood Boulevard losangelina ma anche nelle statue dedicate alle star locali, Bruce Lee su tutti. Per soddisfare il nostro animo geek, comunque, avremo modo di visitare - e farvi vedere attraverso qualche foto nel prossimo PC Magazine - il quartiere di Sham Shui Po:

In trasferta a Hong Kong

promosso come la risposta locale ad Akihabara, il quartiere dedicato all'elettronica, ai manga e ai videogame di Tokyo, dovrebbe essere allo stesso tempo un buon posto per trovare tanta varietà e prezzi stracciati. Staremo a vedere, magari stando attenti a non farci tirare qualche fregatura.
La domanda che a questo punto dovrebbe però sorgere spontanea è: cosa ci fate a Hong Kong? Per il momento non possiamo parlarne apertamente, ma si tratta di un gioco e, a ben pensarci, non è nemmeno troppo difficile tirare a indovinare e prenderci. Possiamo però anticiparvi di tornare il 17 febbraio prossimo per scoprire di cosa si tratta.