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Anno 1701 - Hands On

Il Nuovo Mondo promette ricchezze e fama a chiunque riesca a domarlo: sarete in grado di sopravvivere, creando da qualche sparuta casetta di legno, un impero economico e militare?

ANTEPRIMA di Stefano Brighenti   —   19/10/2006
Anno 1701 - Hands On
Anno 1701 - Hands On

Piccoli insediamenti crescono

La versione in prova ci ha permesso di affrontare l’esaustivo tutorial, il quale è stato, con grande gioia per i neofiti, suddiviso in diverse sezioni: le prime, ovviamente, vi insegneranno come muoversi nella mappa ed identificare correttamente i singoli pulsanti e le loro funzioni, mentre i più avanzati vi apriranno al gioco vero e proprio, introducendo le complesse meccaniche che lo regolano.
In sostanza, dovrete costruire, organizzare e seguire lo sviluppo del vostro insediamento, preoccupandovi di soddisfare i bisogni della popolazione mediante l’installazione di determinate strutture.
Un primo grosso elemento strategico, introdotto da Sunflowers, è rappresentato dalla impossibilità di costruire determinati edifici sulla vostra prima isola, a causa della conformità del territorio, oppure per mancanza di determinate risorse: questo, ovviamente, non è altro che un pretesto per spingervi a salpare il più presto possibile e cominciare a colonizzare nuovi territori, non relegando quindi la vostra attenzione ad un’unica isola.

Anno 1701 - Hands On

Lo sviluppo deve, come tipico della serie e largamente ispirato al già citato The Settlers, seguire un ordine logico: comincerete quindi a costruire attività che funzionino esclusivamente grazie alle risorse naturali presenti, come un falegname, il quale richiede solamente la presenza di alberi, oppure un pescatore, che invece necessità solo del pesce.
Gettate le basi della vostra comunità, cominceranno anche ad aumentare le richieste, che nel bene o nel male, vi toccherà soddisfare, pena cittadini scontenti e rischiose rivoluzioni…

Colonizzare o non colonizzare?

Una volta cresciuta la città, i vostri pionieri cominceranno a richiedere vestiti e altri beni sempre più lavorati, e possiamo dire che da questo momento comincia il vero divertimento offerto dal gioco: dovrete infatti preoccuparvi di realizzare delle efficienti catene di produzione, curando in particolar modo la distanza degli edifici e la loro copertura.

nella versione in prova, i cicli produttivi si concludevano con la costruzione di due o massimo tre strutture, semplificando notevolmente il gioco...

Colonizzare o non colonizzare?

Per chi fosse estraneo a queste meccaniche, basta dire che per costruire dei mattoni, non sarà necessario e sufficiente edificare una fabbrica di mattoni, ma dovrete preoccuparvi anche di procurare l’argilla, sperando che nella vostra isola si trovi una cava adatta e sufficientemente generosa; l’argilla estratta dalla miniera verrà poi portata alla fabbrica di mattoni, la quale si preoccuperà di sfornare mattoni per i vostri edifici.
Nella versione in prova, i cicli produttivi si concludevano con la costruzione di due o massimo tre strutture, semplificando notevolmente il gioco: tuttavia, malgrado la realizzazione di queste catene possa risultare complessa ai principianti, nel giro di poche decine di minuti (e dopo aver completato il tutorial) anche questi saranno in grado di lanciarsi in mirabolanti evoluzioni edilizie, realizzando complessi cicli di produzioni, raggiungendo così altissimi livelli di efficienza.
Sfortunatamente, per riuscire nel gioco, non vi basterà semplicemente imparare dove e come costruire, perché i programmatori hanno saggiamente previsto alcuni elementi specifici ed imprevedibili: se la vostra popolazione necessità di utensili, ma sulla vostra isola non sono presenti minieri di ferro, dovrete procuravele in qualche altro modo, e la vostra etica rappresenterà il solo ed unico metro di giudizio.

Io padrone, Tu schiavo

La mancanza di determinate risorse vi spingerà a cercare modi di procuravele per soddisfare la sempre più esigente comunità.
Il come procurarvi ciò di cui necessitate dipende esclusivamente da voi: potrete, ad esempio, organizzare una potenza militare e prendervi con la forza i territori nemici e le loro risorse, schiacciando chiunque si ponga tra voi e il vostro obiettivo, oppure preferire la meno sanguinosa via del commercio, consci delle grosse difficoltà che posso sorgere tra voi e le popolazioni indigene.
Le principali strategie non si riducono a queste due possibilità sole, ma supponiamo che i ragazzi di Sunflowers introdurranno, nella versione completa, ulteriori alternative a quelle citate.

Anno 1701 - Hands On
Anno 1701 - Hands On

Io padrone, Tu schiavo

Una volta raggiunto il pieno soddisfacimento della vostra comunità, che avrete nel frattempo visto espandersi e svilupparsi, dovrete preoccuparvi di mantenerla felice e sicura, proteggendola da eventuali minacce come piaghe, pirati e disastri naturali.
Come tipico in questo genere di RTS a carattere gestionale, avrete la possibilità di cimentarvi non solo in scenari preparati dagli stessi sviluppatori, ognuno con una piccola trama da dirimere, ma anche lanciarvi nelle divertentissime partite skirmish contro altri avversari, controllati dal computer o da esseri umani.
Senza dubbio, la modalità meglio riuscita è, fino ad ora, quella Libera, che vi permetterà di specificare diverse variabili sul mondo di gioco (come oro iniziale, dimensione mondo, presenza o meno di elementi speciali e via discorrendo) e le eventuali condizioni di vittoria, che vanno dalla classica ricchezza alla spietata conquista.

L’acqua cristallina si infrangeva sul mogano dello scafo…

Oltre al divertente gameplay, una particolare lode va mossa nei confronti del motore grafico che animerà le nostre avventure nel Nuovo Mondo: mai, in un RTS, ci è capitato di vedere tante meraviglie grafiche in un solo gioco.
Potrete ammirare l’acqua che riflette perfettamente gli scafi delle imbarcazioni e le sagome degli uccelli che si librano nel cielo; noterete i magnifici dettagli riposti nella realizzazione dei più piccoli particolari, come l’individuo che si affatica a trasportare le merci asciugandosi la fronte, al cacciatore che si avvicina di soppiatto alla preda, fino ad arrivare al pescatore che attende, paziente, l’abboccare del pesce.

Anno 1701 - Hands On

Nel caso siate di animo bellicoso, trarrete gioia dalle nere colonne di fumo che si alzeranno dagli edifici in fiamme, e dalle urla e grida di disperazione degli sconfitti, mentre le vostre truppe marciano compatte verso il loro obiettivo: non vi resta che osservare con attenzione le immagini prese dal gioco, le quali purtroppo non rendono giustizia a tanta meraviglia, e immaginarvi come potrebbero risultare in movimento.

Sembra che, finalmente, Sunflowers abbia colpito nel segno: una grafica mozzafiato, unita ad un gameplay profondo, ma al contempo semplice ed immediato, sono le carte vincenti di questo nuovo Anno 1701.
La versione fornitaci in prova era abbastanza completa e praticamente conclusa: non resta che attendere le ultime rifiniture e la correzione di qualche sporadico bug, e finalmente potrete lanciarvi nella conquista del Nuovo Mondo!

Finalmente!

Correva il diciottesimo secolo e tutte le grandi potenze del tempo facevano a gara per insediare degli avamposti nel Nuovo Mondo, col fine di colonizzarlo e appropriarsi delle sue immense ricchezze, senza alcuna remora sul come procurarsele.
Nasce da questi avvenimenti storici il successore dell’infelice Anno 1503, bocciato dalla critica e dal pubblico per una eccessiva difficoltà e laboriosità del gameplay: i ragazzi di Sunflowers ci riprovano presentando un felice connubio di generi, unendo i migliori aspetti della saga di The Settlers, con la giocabilità di un Age of Empires e, a quanto abbiamo potuto provare, i risultati sono decisamente eccezionali.
La nostra avventura in questa versione fornitaci in prova, ci ha lasciato assolutamente esterrefatti: come modesti pionieri, capitani di una nave, spetta a noi il compito di costruire e sviluppare un nostro accampamento, preoccupandoci di tutte le esigenze che possono sorgere, oltre ovviamente intrattenere dei rapporti di buon vicinato con le pericolose tribù indigene.
Consapevoli delle critiche mosse dal pubblico al loro precedente episodio, gli sviluppatori hanno ben pensato di sfoltire il gameplay, mantenendo però invariata la sua struttura, evitando così il rischio di creare un gioco eccessivamente riduttivo e scontato.