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Battle of Europe - Hands on

Nei cieli della seconda guerra mondiale.

ANTEPRIMA di David Falzarano   —   13/03/2006
Battle of Europe - Hands on
Battle of Europe - Hands on

Royal Air Force

Per quelli fra voi che al termine “RAF” associano solo un cantante che ha nostalgia degli anni '80, andiamo subito a spiegare che invece è l’acronimo di Royal Air Force, l’aeronautica militare britannica. La Royal Air Force è stata istituita nel lontano 1918, unificando i Royal Flying Corps e il servizio aereo della Marina. E la RAF, indovinate un po’, è rimasta famosa nella storia proprio per il suo importantissimo apporto nella battaglia d’Inghilterra durante la seconda guerra mondiale, quando i caccia britannici, seppur numericamente inferiori, debellarono l’aviazione tedesca.
Per commemorare l’evento in chiave videoludica, Maus Software ha confezionato questo Battle of Europe, che, per togliere subito il pensiero ai puristi delle simulazioni di volo, è invece di stampo fortemente arcade.
Da quanto abbiamo potuto vedere nella versione preview-code in nostro possesso, il giocatore avrà a disposizione più di 150 velivoli (anche qualcuno di altre potenze europee, oltre che quelli della RAF) per completare un totale di 16 missioni, ognuna basata su un evento storico realmente accaduto in Europa.

Battle of Europe - Hands on
Battle of Europe - Hands on

Anche i combattimenti si mantengono fedeli alla filosofia di facilità d’apprendimento e immediata fruibilità sulla quale è basato il sistema di pilotaggio

Battle of Europe - Hands on
Battle of Europe - Hands on

Royal Air Force

Iniziando a giocare ci si mette veramente poco tempo ad accorgersi delle pressoché nulle velleità simulative del titolo, sia dal punto di vista dei controlli che da quello dei combattimenti. Per pilotare al meglio un qualsiasi velivolo sono richiesti interventi minimi da parte del giocatore, che per effettuare le manovre dovrà semplicemente utilizzare pochi ed intuitivi comandi, proprio come da tradizione arcade. Problemi come stallo, interferenze atmosferiche o altre eventuali variabili sono completamente assenti, ed il tutto è lasciato ad un controllo semplice ed immediato del mezzo.
Anche i combattimenti si mantengono fedeli alla filosofia di facilità d’apprendimento e immediata fruibilità sulla quale è basato il sistema di pilotaggio, e con pochi minuti di apprendistato è possibile ingaggiare divertenti duelli aerei (forse un po’ troppo facili, almeno in questa build).
Da segnalare la mancanza di una modalità multiplayer, carenza piuttosto grave per gli standard attuali.

Panorama aereo

Per assicurare un maggior realismo visivo, oltre ai vari velivoli i grafici hanno cercato di ricostruire in 3D le maggiori città che sono state teatro di famose battaglie, come ad esempio Berlino, Londra, Stoccolma, Dunkirk e Dublino. Il numero di poligoni su schermo non fa però gridare al miracolo, così come gli effetti o le texture. Discrete le alternanze notte/giorno, ma niente che possa lasciare a bocca aperta. Più che discreti gli effetti sonori e buone le varie composizioni musicali classiche, che danno quel tocco di epicità necessario alle battaglie aeree.

Battle of Europe - Hands on
Battle of Europe - Hands on

Panorama aereo

In definitiva, Battle of Europe potrebbe essere discretamente appetibile a tutti gli amanti degli sparatutto arcade, e conta come punto di forza l’interesse che il secondo conflitto bellico mondiale sembra riuscire sempre a muovere. A presto per una recensione completa su Multiplayer.it.

L’industria videoludica sembra avere in particolare simpatia il secondo grande conflitto mondiale: si comincia a perdere il conto di quanti titoli ambientati durante questo buio periodo siano stati prodotti, e la moda non sembra affatto voler passare. Vediamo continuamente arrivare nuovi strategici, FPS, action e addirittura avventure che ci riportano indietro alle famose battaglie dei primi anni ’40.
Come potrete immaginare non ho scritto tutto questo preambolo per poi parlare di pesca d’altura, ma di “Battle of Europe”, sparatutto arcade che mette il giocatore alla guida dei migliori aerei da guerra dell’epoca: quelli della RAF.