0

Caesar IV

Possis nihil Urbe Roma visere maius. - Orazio

ANTEPRIMA di Matteo Caccialanza   —   13/05/2006
Caesar IV
Caesar IV
Caesar IV

Ogni singolo edificio cittadino è stato riprodotto in 3D secondo uno stile estetico molto simile alla grafica bidimensionale della serie, con edifici ricchi di dettagli e popolati da persone sempre in movimento, almeno finchè tale edificio è in funzione.
Come in passato infatti, ogni elemento sulla mappa è animato in modo da mostrare a una prima occhiata se tutto procede come dovrebbe, o se sono sorti dei problemi, senza per questo appesantire l’interfaccia con inutili indicatori, simboli e lucine di allarme.
Ad esempio una forgia costruita lontano dalla strada mostrerà individui sdraiati su panche di legno che si girano i pollici, invece del consueto via vai di operosi lavoratori.
Non manca la nuova versione del sistema di templi e santuari per ingraziarsi le diverse divinità del Pantheon latino, uino dei marchi distintivi della serie ed è stata ulteriormente focalizzatala correlazione fra la scelta dei propri patroni e la direzione verso cui indirizzare lo sviluppo della nostra città (commerciale, culturale, militare e così via).
E a proposito della componente militare, essa è stata approfondita nel gioco, anche se ovviamente si concentra per lo più sugli aspetti economici della questione, come la necessitàdi pagare le truppe, nutrirle o dedicare parte delle risorse e dei materiali a disposizione alla costruzione di armi piuttosto che ad uso civile.
Tutto sommato un seguito convenzionale, con qualche innovazione tecnologica, ma che punta sulla continuità per promuovere la serie.

Caesar IV
Caesar IV
Caesar IV

Nuovo capitolo per il famoso franchise di gestionali cittaini degli autori di Pharaoh e Zeus, Caesar 4 introduce finalmente un engine tridimensionale, anche se più come feature decorativa che per reali implicazioni in termini di gameplay, un po’ dome avvenne per Sim City 4 prima dell’espansione.
La telecamera infatti, per quando sia possibile ruotare e zoomare a volontà, resta esclusivamente a volo d’uccello e il colpo d’occhio che si ha di primo acchito non è effettivamemento molto diverso da Caesar 3.
I veri miglioramenti riguardano piuttosto le meccaniche di gestione, come ad esempio la distribuzione delle risoorse.
Uno dei difetti del precedente capitolo era il fatto di avere costantemente “peoni” impegnati in convoluti percorsi automatizzati per il procacciamento di cibo e materiali, mentre ora gli abitanti potranno approfittare del nuovo sistema di assegnazione basato sull’installazione dei mercati nei vari quartieri.
Un’altra aggiunta consisistente riguarda le classi solciali, sviluppate per includere tre “caste”, ciascuna delle quali richiede una gestione differente in base a un modello di bisogni e desideri. Ad esempio ogni classe sociale richiede tipi di intrattenimento diverso (dal teatro al colosseo) ed è ora possibile osservare ciascuna strada cittadina in relazione ai centri di intrattenimento e aggregazione sociale collegati, isolando quindi con colori diversi le aree urbane che non sono serviti da nessuno di essi.

Caesar 4 introduce un engine tridimensionale, anche se più come feature decorativa che per reali implicazioni in termini di gameplay.