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Cossacks II: Napoleone va in Russia

Un comandante che sognava di possedere tutto, ma che bramava quanto nessuno ha mai potuto ottenere, il cuore della Russia indomabile. Sotto l'egida di Napoleone Cossacks II ci riporta indietro nel tempo all'epoca dei moschetti e della polvere da sparo.

ANTEPRIMA di Andrea Rubbini   —   03/05/2005

Fate fuoco! Ma con educazione...

Cossacks II è un RTS che non tarda a rivelare le proprie particolarità, connaturate all’arco storico entro il quale si svolgono le battaglie in questione, per via della specifica disposizione delle truppe e dell’inusuale artiglieria, abituati come siamo a passare dalle spade ai remington, senza tappe intermedie. Le armate infatti procedono molto ordinatamente in vaste schiere che superano i 100 uomini, ed una delle prime cose da comprendere sono le possibili formazioni di marcia e di attacco. Gli scenari sono enormi, ricchi di strade, colline, radure e villaggi, così che gli spostamenti stessi in colonna o in formazione rappresentano già di per sé un elemento strategico. I due punti chiave per gestire le unità sono il parametro del morale e dell’affaticamento, dal momento che se riuscirete a spezzare la volontà delle truppe nemiche le vedrete disperdersi in modo catastrofico, sempre che le parti non si invertano. Un altro elemento che si rivela fin da subito portante per la gestione efficace degli scontri è la gittata di tiro e il tempo di ricarica, che all’epoca era davvero prolisso. Sebbene un sistema di cerchi colorati indichi in modo molto semplice l’efficacia dell’artiglieria in base alla distanza, restano comunque molte decisioni da prendere, come quella di far fuoco con la prima fila e poi subito dopo con la seconda mentre la prima ricarica, considerando anche la velocità di movimento del nemico, che non vi sorprenda proprio mentre avete la mano nel sacchetto della polvere da sparo.

Cossacks II è uno strategico in tempo reale minuzioso e dettagliatissimo, che si focalizza quasi totalmente sull’analisi microscopica delle singole unità

Naturalmente le possibilità aumentano di pari passo con la complessità, perché si possono ordinare cariche a cavallo o all’arma bianca, mentre le truppe in assetto difensivo divengono più difficili da decimare e potrebbero attirarvi in trappola facendovi avvicinare senza subire nel frattempo troppe perdite. A volte è più che giusto mettere in pausa il gioco, calcolare punti di forza e debolezza delle unità nemiche, assegnare gli ordini e rimettere in moto l’azione, anche perché gli eserciti sono tutti diversi tra loro. Ogni armata dispone infatti di truppe sue proprie, e si passa dalla Prussia all’Egitto, consentendovi così un vasto numero di eserciti con cui cimentarvi, mettendo a disposizione figure carismatiche come il Duca di Wellington o lo stesso Napoleone. L’aspetto gestionale è molto più stilizzato rispetto all’organizzazione delle battaglie, sicché maggiore attenzione deve essere riposta solo nelle riserve di cibo e di metalli per il rifornimento degli uomini al fronte, schiavizzando boscaioli e contadini perché producano con piglio deciso. Nelle mappe di gioco incontrerete perciò diversi villaggi che potreste occupare per ottenere risorse strategiche molto importanti prima del nemico, anche se per farlo dovrete prima sconfiggere la resistenza armata del borgo preso di mira, che in compenso vi offrirà poi i propri servigi in termini di uomini.

Napoleone: Total War

La grande novità sulla quale abbiamo strizzato l’occhio in apertura riguarda l’opzione Battle for Europe, molto simile come idea all’impostazione di giochi quali Rome: Total War, con una cartina dell’Europa divisa in territori. Ciascuno di essi produce risorse e avrete a disposizione una sola armata effettiva qualunque nazione scegliate, con la quale gestirete gli scontri in tempo reale. Per il resto sarà vostro compito aumentare le difese delle province, gestire la diplomazia e un semplice sistema economico. Anche se la complessità non è elevata per numero di elementi da considerare, la sfida si rivelerà comunque alta e la conquista dell’Europa un traguardo ostico da raggiungere. Nonostante quella che stringiamo tra le mani sia una versione non definitiva, gli elementi portanti sembrano esserci tutti e già si può apprezzare l’accuratezza nel confezionamento del gioco. Ci sono icone dettagliate per ogni truppa e filmati dal vivo che si aprono in piccole finestre a bordo schermo in basso, con soldati finemente riprodotti sulla mappa e un doppiaggio adeguato, che arricchisce le tante rifiniture in perfetto stile napoleonico. Non ultimo le colonne sonore accompagnano con tono adeguato e piacevole la campagna di gioco, mentre per quanto riguarda il gioco in rete, sarà disponibile nella versione definitiva per sette giocatori in modalità schermaglia. L’interesse per Cossacks II è alto e merita l’attesa perché ha tutte le carte giuste per chi ama il genere ed è un appassionato di questo periodo storico un po’ bistrattato, pazientando fino all’uscita sugli scaffali prevista per la fine di aprile.

A passo d’uomo verso la conquista del mondo

Nonostante i vasti cambiamenti che seguirono al regno di Napoleone, per la maggior parte delle persone quell’epoca si associa ad un quadro che lo raffigura con l’immancabile mano nella giacca e alle schiere di uomini armati di fucile che si sparano gli uni di fronte agli altri uccidendosi con galanteria, senza fretta e senza colpi bassi. Mentre CDV non ci aiuta a fare luce sulle questioni sociali dell’Europa napoleonica, si appresta invece ad impartirci tutta l’arte della guerra che Napoleone aveva elevato a scienza. Cossacks II, ultimo nato di una fortunata serie, è uno strategico in tempo reale minuzioso e dettagliatissimo, che si focalizza quasi totalmente sull’analisi microscopica delle singole unità, con tanto di modalità strategica a turni sullo stile di Rome: Total War. Procediamo comunque con ordine che anche al nemico serve tempo per ricaricare il fucile.