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Crazy Taxi

Diretta conversione di un grande successo apparso un paio di anni fa sul Dreamcast, Crazy Taxi sbarca sul pc con la sua carica di divertimento frenetico ed immediato, pronto a conquistare nuovi appassionati su una piattaforma poco incline ai titoli arcade; se ce la farà, facciamocelo anticipare da Stefano Russo...

ANTEPRIMA di La Redazione   —   30/05/2002
Crazy Taxi
Crazy Taxi

All i waaaaannnnt……...

C’è un famoso detto che recita “squadra che vince, non si cambia”, forse Empire Interactive l’ha tenuto bene a mente visto che vedere il rilascio di un gioco quasi destinato al retrogaming, a prezzo pieno su hardware oramai potentissimi, fa un po’ pensare.
Graficamente fa un certo effetto vedere ad alta risoluzione (nel caso del sottoscritto, 1024x768x32), un gioco provato migliaia di volte sulla televisione, alla canonica 640x480 di Dreamcast e Playstation 2 (e anche Gamecube, conversione approdata in Italia il 3/5, assieme alla console Pal), peccato che il numero di poligoni, oggigiorno sia decisamente basso, al contrario delle textures, che si dimostrano tutto sommato, attuali.
Quel che non va giù in questa conversione operata da Strangelite (ma parliamo sempre di una versione non completa) è che graficamente i difetti siano decisamente aumentati in questa conversione: se su Gamecube il pop up è rimasto, purtroppo, intatto, mentre i rallentamenti sono andati a farsi benedire, sul P3 933 con 256 mb di ram e GeForce 3 Titanium 200 usato per il test, si sono almeno raddoppiati, conservando (anzi, aumentando) i rallentamenti e aggiungendoci, come se non bastasse, alcuni scattoni mica da ridere, nonostante il frame rate non arrivasse mai ai sessanta frames al secondo dell’originale Naomi (e tutte le conversioni seguite col tempo), ma si assestasse sulla media dei 35/40 fps.
Sperando che la versione completa riporti, almeno, i 60 fps inchiodati (o quasi) allo schermo, senza gli inediti scattoni poc’anzi accennati, sul versante sonoro non c’è nulla di cui lamentarsi, visto che i gruppi musicali Rock, Offspring e Bad Religion, sono pronti a gasarci come non mai con le loro canzoni, accompagnate dagli azzecatissimi effetti sonori e dal divertente parlato digitalizzato dei vostri clienti (“are you stupid?”, “do you keep an eye on the wall?”).
Per fortuna però, il processo di conversione ha anche restituito l’estremo divertimento che una partita a Crazy Taxi può dare: sfrecciare tra orde di auto e camion per portare il vostro cliente a destinazione nel tempo previsto è qualcosa di adrenalinico e divertentissimo. Mano a mano che vi sposterete nella città visiterete zone mai viste prima aumentando vertiginosamente il vostro interesse finchè, purtroppo, non vi sarete accorti che in poco tempo avrete girato l’intera New York da cima a fondo.
Per fortuna Strangelite ha inserito, in questa conversione Pc, la città extra (già vista sulle console a 128 bit) e tutta una serie di sottogiochini che vi terranno impegnati per qualche giorno in più.
Divertente e frenetico, Crazy Taxi deve però fare i conti con una longevità alquanto bassa ed una sezione visiva assolutamente da ottimizzare, visto che nel 2002 inoltrato è impossibile che Dreamcast dia la birra ai Pc attuali, con tanto di terzo episodio, graficamente impressionante, pronto ad abbattersi su Xbox.
Ne riparleremo quanto prima in sede di recensione, allacciate le cinture……si parte!

Crazy Taxi
Crazy Taxi
Crazy Taxi
Crazy Taxi
Crazy Taxi
Crazy Taxi

Taxiiiii!!!

Da quando il mercato coin-op ha emesso i primi vagiti, SErvice GAmes (per tutti i videogiocatori degni di questo nome, semplicemente Sega), è sempre stata tra le pioniere del mercato arcade con titoli originali, divertenti e tecnicamente devastanti.
Dallo storico Space Harrier sino all’imminente nuova versione del fantastico Virtua Fighter 4, passando per i celeberrimi Out Run, Hang On, Virtua Racing e decine di altri, i giochi prodotti dagli innumerevoli team interni Sega (tra cui citiamo Am2, Am3, Amusement Vision e decine di altri) hanno sempre stupito il grande pubblico, grazie a cosmesi semplicemente spaccamascella (quasi sempre, mai fedeli al 100% nelle conversioni casalinghe), cabinati eccellenti (indimenticabile quelli di Out Run ed After Burner) ed un sacco di idee originali. Crazy Taxi, creato da Hitmaker (il team responsabile della saga di Virtua Tennis) sul finire degli anni novanta, riassumeva in un colpo solo la filosofia videogiocosa targata Sega, applicata ad un videogioco di guida: ottima grafica, velocità rizzacapelli, sonoro da urlo (almeno per chi ama il Rock), divertimento a iosa ed un idea originale a sorreggere il tutto: nei panni di un tassista (tra i quattro disponibili), dovrete prelevare quante più persone possibili e accompagnarle nei luoghi ove v’indicheranno e dove, salvo imprevisti, dovrete portarle per avere il vostro (sudato) compenso. A mettervi i bastoni fra le ruote, ci sarà il traffico cittadino di New York, il tempo a vostra disposizione che è sempre tiranno e curve insidiose.
Crazy Taxi fu, tra l’altro, uno dei primi videogiochi ad essere rilasciato su hardware Naomi, praticamente un Dreamcast con più memoria ram ed in effetti, la conversione, arrivata dopo qualche mese sull’ingiustamente bistrattato (per usare un eufemismo) 128 bit Sega, era praticamente indistinguibile dall’originale da sala, dal quale ereditava qualche problema d’aggiornamento dello schermo e alcuni rallentamenti, aggiungendovi, però, per fortuna, una città inedita e alcuni intriganti sottogiochi.
Dopo “appena” 2 anni dalla conversione per Sega Dreamcast, Empire è pronta (fine Giugno, si dice) a rilasciare la conversione per i nostri amati Pc del classico Hitmaker; sarà un capolavoro di conversione come Sega Rally 2 o un eccentrico sottobicchieri come Sega Gt Homologation Special?
Nel frattempo, eccovi un resoconto delle prime impressioni scaturite da una sessione accanita di gioco con una versione beta largamente incompleta.