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Dead to Rights

Jack Slate viene ingiustamente condannato a morte dopo anni di onorato servizio come poliziotto e rinchiuso nel penitenziario di massima sicurezza a Iron Point. Ma il destino ha ben altro in serbo per lui... Scopriamo insieme a Mauro Monaco i punti di forza di questa bellissima avventura targata Namco.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   25/06/2002
Dead to Rights

La fredda cronaca di una storia di periferia

La trama vede voi nei panni di Jack Slate (nome non molto originale ma di effetto), agente di polizia arrestato dopo essere stato accusato di omicidio a causa di una sparatoria dove rimasero uccise molte persone. Evaso di prigione, il protagonista si mette immediatamente alla caccia dei criminali che lo hanno incastrato e decide di farsi giustizia da solo. La trama non è delle più affascinanti ma svolge la funzione di cornice ad una serie di avvenimenti che comunque tengono il giocatore incollato allo svolgersi dell’azione. Il gioco dovrebbe essere completo al 50% più o meno, è quindi ancora presto per dare un'occhiata complessiva alla grafica che svolge comunque il suo “sporco” lavoro: le schermate dei livelli sono impressionanti, i dettagli e le texture degli sprite un po’ meno ma evidentemente il lavoro deve essere ultimato; le mappe denotano un ampio margine di libertà d’azione, sono piene di dettagli e risultano varie e ben congegnate. Pensate che in un livello Jack deve entrare in un Club ma ci sono troppe guardie ad attenderlo: voi allora dovrete ingaggiare una spogliarellista per distrarre le guardie ed entrare indisturbati nel locale… il problema è che toccherà a voi muovere la pupa e tenere occupati i gorilla!! Per quanto riguarda il gameplay, potrete interagire con i malviventi e scegliere se ucciderli o stordirli: ad esempio potrete puntare alla gamba o alla spalla oppure mirare alla testa per mandarlo all’inferno! Potrete nascondervi dietro ad un angolo, mandare il vostro fido cane a rubare l’arma del bandito e farvela riportare indietro. Jack potrà farsi scudo con gli avversari, in puro stile metal gear solid, nascondersi e prendere di sorpresa gli avversari. Una lode particolare va al sistema di mira automatica (auto-target) che risulta sempre eccellente e mai confuso. Oltre a tutto questo avrete a disposizione un tasto chiamato “adrenaline” per rallentare l’azione in modo molto simile al bullet-time di Max Payne, e ricreare delle sequenze spettacolari per fare fuori più avversari contemporaneamente! Il gioco in movimento risulta molto fluido, ma bisogna considerare che non gira al massimo; inoltre i filmati dei due livelli visti erano ancora in stato embrionale ed è ancora troppo presto per parlare di rallentamenti in-game o altro.

Dead to Rights

Sinceramente le premesse e le features annunciate sono poche rispetto alle produzioni più blasonate di questo periodo, però le idee contenute in questo action- game sono di tutto rispetto; alla Namco ci hanno dimostrato che il loro lavoro lo sanno fare e che possiamo quindi attenderci un buon titolo. Sono fiducioso e spero che gli elementi originali offerti dal gioco siano maggiori rispetto a quelli ereditati dal fratellone maggiore…

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L’approccio con Dead to Rights non è stato molto felice. Ho provato a guardarlo con occhi imparziali ma ho fallito! La vicinanza con Max Payne è incredibile, sia nel gameplay che nello stile dark-poliziesco. Ma l’eredità di un titolo come Max Payne può portare un gioco del genere a non essere considerato come si deve, infatti è difficile ripetere i temi di un capolavoro senza cadere nel rischio di diventare una semplice copia mal riuscita… Abbandonando l’impressione iniziale che si può avere ad un primo impatto, parliamo del giocone Namco che ha grandi possibilità di diventare un ottimo titolo al di là delle similitudini con il titolo Remedy entertainment.