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Demon's Souls Remake, l'anteprima

L'evento dedicato a PS5 è stato anche teatro per il primo video gameplay di Demon's Souls Remake: analizziamo il lavoro svolto da Bluepoint Games.

ANTEPRIMA di Alessandra Borgonovo   —   19/09/2020

All'avvento della next-gen e più precisamente di PlayStation 5, si torna dove tutto è cominciato. Dove un genere che ormai ha scolpito il proprio nome nella storia dei videogiochi ha mosso i suoi primi passi un po' in sordina - molto, se dobbiamo essere del tutto onesti. Demon's Souls Remake ci porta indietro di quasi dodici anni con la mente spalancandoci al contempo le porte di un nuovo ciclo di console e non potremmo trovargli omaggio migliore che farlo debuttare sull'ammiraglia di Sony al lancio. Soprattutto quando dietro le quinte c'è Bluepoint Games, lo studio al quale dobbiamo anche un altro splendido remake: Shadow of the Colossus. C'erano pochi dubbi sul fatto che avrebbe nuovamente confezionato un lavoro di tutto rispetto ma il primo impatto è andato persino oltre le più rosee aspettative.

Naturalmente il parere definitivo dovrà aspettare la recensione, eppure i quattro minuti di gameplay mostrati all'evento PS5 sono stati un gradito assaggio di cosa ci aspetta da qui a un paio di mesi. A suo tempo ha gettato le basi, senza neppure prevedere un simile esito, e oggi torna a raccogliere i frutti svestendo la sua armatura arrugginita da vecchio guerriero stanco per indossare la lorica tirata a lucido del paladino. Chi l'ha giocato all'epoca ma soprattutto chi non ha avuto modo di scoprire la genesi dei soulslike affili le proprie lame: le porte di Boletaria stanno per spalancarsi ancora una volta.

Un remake di tutto rispetto

Non si può restare indifferenti davanti al livello di dettaglio, tanto maniacale da rendere difficile credere che andremo a giocare lo stesso titolo del 2009: per certi ovvi versi non lo sarà ma persino considerando la base di partenza identica, riesce comunque a far respirare un'aria nuova. A livello grafico riesce persino a superare in qualità alcuni degli altri videogiochi mostrati e sì, senza dubbio pesa il fatto che siamo a un passo dal lancio mentre la maggior parte restante vedrà la luce nel 2021, quindi è ancora in una non meglio precisata fase di sviluppo. Anche così, però, non ci aspettavamo un risultato tale e la voglia di giocarlo, di toccare con mano le evidenti migliorie messe in atto da Bluepoint in termini di animazioni, fluidità e ricostruzione dei personaggi intesa sia come design sia come moveset, non fa che aumentare. Da un ritmo più sostenuto, che abbandona la goffaggine del titolo originale, ad azioni backstab o parry, Demon's Souls Remake trasmette davvero la sensazione che il personaggio si connetta ai nemici e al mondo in cui si muove con disinvoltura, senza soluzione di continuità.

A fronte di questa sensazione, che non dubitiamo ci verrà restituita pad alla mano, non è poi così improbabile pensare che Bluepoint abbia cambiato alcune delle meccaniche di gioco di base - e così dicendo lo intendiamo come una revisione totale, una miglioria volta ad allineare l'esperienza con quella dei moderni soulslike. L'originale Demon's Souls era lento, pesante, sarebbe stato impossibile riproporre quello stile oggi e c'è la possibilità che in fase di sviluppo siano state tentate diverse strade per trovare una quadra fra Dark Souls III, l'ultimo del suo genere a cui From Software ha lavorato se non consideriamo il disperso Elden Ring, e una serie di soluzioni ad hoc che facessero sentire questo remake un'esperienza al passo con i tempi. Sono supposizioni, è vero, ma la presenza della Reaper Scythe come bonus pre-order le rende molto plausibili: si tratta di un'arma non presente nel gioco originale, il che apre alla possibilità non solo di un arsenale ampliato ma anche di una rispolverata allo stile di combattimento e ai vari moveset. C'è più cambiamento, in Demon's Souls Remake, di quanto abbiamo creduto.

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Tra qualità della fisica, delle hitbox, delle animazioni e soprattutto dell'assenza di caricamenti tra una zona e l'altra in favore di transizioni immediate, trovano spazio anche elementi all'apparenza marginali ma che nell'insieme concorrono a rendere questo gioco tanto spettacolare. Prendiamo ad esempio le chiazze di sangue sul boss o la leggera nebbia che i suoi occhi emettono: persino nella frenesia di un combattimento destinato a non finire bene, la grafica ci lascia tutto il tempo di scorgere questo dettaglio. Considerata l'importanza della nebbia in termini di lore, aggiungerla concorre a rafforzare un'atmosfera nettamente superiore rispetto al trailer di annuncio, a seguito del quale sembra proprio che Bluepoint abbia prestato ascolto ad alcune critiche mosse.

C'è, in generale nel level design, una maggiore sensazione di libertà. Mettere in evidenza la componente esplorativa potrà sembrare scontato per chi ha giocato ai soulslike cominciando da Dark Souls ma i più veterani ricorderanno sicuramente la natura più circoscritta e orientata al combattimento di Demon's Souls, che non teneva granché conto della verticalità o dell'interconnessione tra le parti come invece ha fatto il primo capitolo della trilogia - ancora oggi il migliore sotto questo aspetto. Il primo impatto con questo remake ci ha trasmesso una sensazione diversa, come se dopo aver passato un lungo periodo in apnea potessimo finalmente tornare a respirare a pieni polmoni. Non possiamo dire se si sia trattato di una semplice suggestione o se davvero Bluepoint abbia dato alla nostra nuova esperienza in quel di Boletaria un giro di vite, scalzando via quel remoto senso di claustrofobia, ma dovendo basarci su queste primissime impressioni ci sembra una possibilità non proprio da buttare via.

La cura per i dettagli si estende anche al sound design. Tra la voce della Maiden in Black e i diversi suoni ambientali e non, Demon's Souls Remake promette benissimo anche sotto questo aspetto: abbiamo molto apprezzato i sussurri degli spiriti nel momento in cui si assorbono le anime, così come il fatto che il nostro stesso personaggio mostri un certo sforzo sia nel muoversi sia nel combattere, contribuendo a una maggiore immersione. A voler mettere i punti sulle i, ci piacerebbe ancora di più se questa esternazione della fatica fosse presente soltanto quando siamo in forma umana, lasciandoci invece nel più totale silenzio durante la forma anima. Andrebbe a rafforzare quell'immersione cui Bluepoint sembra chiaramente mirare. Anche i nemici passano attraverso questa ricerca del dettaglio dal punto di vista dell'audio ma non solo: guardando meglio le loro espressioni, possiamo vederle contorcersi appena attaccano, mentre le armi sfuggono dalla loro presa una volta sconfitti - menzione speciale per il backstab, molto più violento, e per l'animazione che sbatte al suolo i nemici dopo aver deviato con successo un attacco. Si sente molto fisica e concreta.

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Come sarà la telecamera?

Inutile girarci attorno: il problema più grande di tutti i soulslike è da sempre la telecamera. In attesa di Elden Ring, Demon's Souls potrebbe essere l'occasione per porre rimedio a una vera e propria maledizione che assilla i giocatori da anni. In questo senso, non possiamo negare di essere rimasti un po' perplessi da quanto visto nel video gameplay: la telecamera ci è sembrata strana, di stampo molto più cinematografico. È come se a volte galleggiasse a lato del personaggio, mentre in alcuni casi sembra muoversi un po' in ritardo rispetto al movimento. Non possiamo approfondire la questione senza provarlo con mano ma è senza dubbio l'aspetto che più si discosta rispetto al resto, che con tutte le dovuto modifiche del caso è rimasto pressoché identico. Bisogna capire come tutto questo si sposa con il gameplay revisionato, anche nell'ottica di un'ambientazione di forse più ampio respiro, ma c'è un altro aspetto a lasciarci dubbiosi: lo si nota nel combattimento contro il Vanguard, sembra che Bluepoint abbia mantenuto il rotolamento fisso sulle quattro direzioni, quando si punta un nemico, tipico dell'originale - decisamente l'aspetto più datato di tutto il pacchetto.

Da questo video è impossibile confermare o smentire, né ci sentiamo di credere che dopo un lavoro tanto magistrale si sia deciso di mantenere proprio l'elemento più stridente in assoluto. I veterani dei soulslike, abituati molto probabilmente a giocare senza lock-on per agevolarsi nel posizionamento e aprirsi a un maggior numero di attacchi alle spalle, potrebbero prestarvi molta attenzione ma bisogna pensare come sempre i giocatori nuovi o meno esperti. A patto non sia già stata implementata nel gioco, prendere in considerazione la possibilità di direzionare il rotolamento al di fuori dei quattro punti fissi quando si punta un nemico sarebbe un netto passo avanti nella qualità della vita. Si tratta in ogni caso di un aspetto che potremo discutere meglio solo con il gioco fra le mani. Al di là di questo Demon's Souls Remake si presenta in grandissima forma.

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Demon's Souls Remake si presenta in splendida forma, persino superiore alle nostre migliori aspettative. Bluepoint ha dimostrato ancora una volta cosa significa ridare lustro a un gioco di tutto rispetto, persino se in questo caso si tratta di un titolo a suo tempo passato molto in sordina. Un gameplay fluido, una qualità grafica mozzafiato e un suond design che amplifica l'immersione nella cupa Boletaria sono gli ingredienti giusti per un secondo esordio con il botto. Rimane sempre l'annoso dubbio in merito alla qualità della telecamera ma confidiamo in un lavoro che sia all'altezza di tutto il resto.

CERTEZZE

  • Qualità grafica mozzafiato
  • Il gameplay abbandona la legnosità originale
  • Il sound design si accompagna perfettamente al tutto
  • Siamo curiosi di vedere fin dove si sarà spinto Bluepoint

DUBBI

  • Risolveremo mai i problemi della telecamera tipici dei souls?