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Devil May Cry 5: il provato della Gamescom 2018

Il nuovo capitolo di Devil May Cry cerca di evolvere un combat system già straordinario, e promette meraviglie.

PROVATO di Aligi Comandini   —   22/08/2018

"Ne vogliamo ancora". Non può esserci altro commento dopo aver provato la breve ma intensa demo di Devil May Cry 5, portata da Itsuno e i suoi sullo showfloor della Gamescom di Colonia. Troppo limitata la prova per capire le potenzialità di un sistema di combattimento che potrebbe persino superare quello del predecessore diretto (e già in Devil May Cry 4 si toccavano picchi di complessità paragonabili a quelli dei picchiaduro), ma sufficiente ad analizzarne se non altro le basi e ad assaggiarne il roboante stile. E di stile il nuovo Devil May Cry ne ha da vendere, credeteci, perché in questa prova di circa 20 minuti siamo arrivati al boss mostrato nel trailer, e abbiamo finalmente potuto testare il sistema del Devil Breaker, il nuovo braccio meccanico multifunzione a disposizione di Nero. Per la cronaca: abbiamo ancora un appuntamento con team e gioco, quindi considerate questa preview solo il primo piatto del banchetto.

Sempre sbruffone, ma con classe

Partiamo proprio dall'unico protagonista di cui per ora è stato mostrato il gameplay: Nero. Il nostro è maturato enormemente rispetto al ragazzino spericolato e arrogante del quarto capitolo, e pur mantenendo un atteggiamento sbruffone e quasi divertito davanti alla devastazione causata dai demoni (il livello da noi provato si svolgeva nei vicoli di una città distrutta), il suo modo di fare è chiaramente quello di un cacciatore che ne ha già viste tante e non può venir facilmente impressionato (vicino, insomma, al primo Dante). Si è visto invece poco di Nico, la sua partner responsabile della costruzione del braccio bionico, ma così a occhio dà l'impressione di ricoprire il ruolo tipico della spalla comica, e le sue abilità di guidatrice le permettono di arrivare col furgoncino in zone specifiche di ogni livello, per vendere a Nero upgrade vari del Breaker (il negozio, purtroppo, nella demo non sembrava attivabile).

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Il braccio ad ogni modo non è solo una scusa per una nuova comprimaria: è il fulcro del nuovo combat system, molto vicino a quello dei capitoli precedenti ma comunque in grado di rendere Nero un personaggio più complesso e variegato rispetto al passato. Nella nostra prova, infatti, c'era ancora a disposizione del giocatore la capacità di "accelerare" la spada, la Red Queen, per ottenere mosse potenziate rispetto agli attacchi base (peraltro era già disponibile l'upgrade per farlo durante le combo con il giusto tempismo), eppure ora l'arto "speciale" non si limita ad attirare i nemici - o a scagliare il nostro alter ego verso di loro, nel caso si tratti di mostri di grandi dimensioni - e può anzi contare su dei ricambi sparsi per la mappa che garantiscono poteri multipli. Un esempio? Il braccio base - l'Ouverture - permette di sferrare potentissimi attacchi elettrici che scagliano anche i nemici a distanza e li stordiscono, mentre il Gerbera, trovato durante l'esplorazione, offre uno scatto aereo simile al vecchio "Calibur", ma con in più la capacità di infliggere danno e la certezza di interrompere l'animazione di qualunque colpo in aria, fungendo come una sorta di schivata aggiuntiva.

Il combattimento? Strati su strati su strati

Non vi basta? Beh, sappiate che le singole braccia hanno manovre multiple (tra cui colpi esplosivi nel caso dell'Ouverture), che scartarle le scaglia a distanza offrendo un ulteriore spunto per le combinazioni, e che - con di mezzo arti missile cavalcabili e blocchi temporali - la coreografia distruttiva di Nero potrebbe raggiungere livelli di complessità quasi artistici. Una sorta di Santo Graal per gli amanti del genere dunque, di cui si è visto un solo personaggio su tre in azione a lungo, e che nonostante ciò è riuscito a cancellare qualunque possibile dubbio sui combattimenti già con questa brevissima esperienza. Le spade di Damocle che pendono sul progetto, però, sono più d'una e ben visibili, anche in virtù dei trascorsi della serie. La demo provata, ad esempio, aveva zero fasi platform; una scelta che potrebbe indicare un maggior focus sugli scontri, ma non cancella certo i brutti ricordi legati ad alcune sezioni del quarto capitolo.

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Sarebbe stato interessante osservare almeno una piccola zona più esplorabile del normale, per constatare i miglioramenti meccanici in questi momenti, ma non è stato possibile, e inevitabilmente i dubbi su tutto ciò che non è "botte" rimangono. Anche la qualità della narrativa è poi tutta da constatare, e ci piacerebbe davvero un ritorno alle linee guida tracciate dal terzo episodio, piuttosto che un tentativo di stravolgere le cose. Ultimo dubbio, curiosamente, la difficoltà: la demo da noi provata era chiaramente settata a facile, e pur vantando una discreta varietà di nemici non ci ha mai nemmeno lontanamente creato problemi, tanto che persino Goliath - il boss di fine missione - ci è parso poco più di un grosso bersaglio da massacrare. Durante la prossima prova tenteremo di esplorare anche le altre difficoltà, perché il livello di sfida in Devil May Cry è un aspetto importante e non può esser sottovalutato. Tutte preoccupazioni basate comunque sul niente per il momento le nostre: c'è ancora troppo da scoprire, troppo da giocare e troppo da esplorare, e noi non vediamo l'ora di farlo.

Tutto ciò che si è visto di Devil May Cry 5 fa pensare a un'evoluzione sensibile di un combat system, che già nel quarto episodio aveva raggiunto picchi incredibili. Una prospettiva straordinaria per un amante del genere, che potrebbe portare questo gioco ad essere davvero lo zenith del genere da questo punto di vista. Ora resta quindi da vedere se Itsuno e i suoi si siano concentrati a dovere anche sugli altri aspetti del gioco oltre alle battaglie, e abbiano finalmente tirato fuori un Devil May Cry godibile anche quando non si menano le mani. Se dovesse realmente essere così, aspettatevi un capolavoro.

CERTEZZE

  • Nero è solo uno dei tre personaggi, e già sembra incredibile
  • Combat system straordinario
  • Sbruffonissimo, spettacolare ed esaltante

DUBBI

  • Qualità delle fasi platform ed esplorative tutta da valutare