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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   23/05/2003

Diario del Capitano

Con non poca fatica, mi accodo al diario proposto due giorni or sono dal nostro prode editore.
Alcune considerazioni sono dolorose ma necessarie. Con una precisazione però. Ci sono alcuni dati oggettivi nell'affermazione 'il PC non è più la piattaforma di gioco preferenziale' ma, per quanto vero, ha un significato molto diverso da 'il PC non è più una piattaforma di gioco'.
Anche il videogame, come quasi tutte le attvità della vita, è una questione di gusti, e se ne discuteva nei giorni passati a E3. C'è un errore profondo nel modo di intendere il videogioco e le piattaforme di gioco di oggi, ed è un errore retaggio di una cultura videoludica purtroppo ancora acerba: oggi si considera ancora la possibilità di poter usare una sola piattaforma per poter giocare a qualunque cosa, e i videogames vengono in qualche modo utilizzati come benchmark per vedere quale sistema è il migliore. Sbagliato, sbagliatissimo. Ogni piattaforma ha caratteristiche proprie, che la rendono più o meno adatta a diverse tipologie di gioco, e sono davvero pochi i titoli adatti a comportarsi ugualmente bene su ciascuna di esse. Questo ragionamento vale sia separando il mondo videoludico in macrocategorie (PC Vs Console) che analizzando ogni singola piattaforma. L'educazione al gioco passa anche per rendersi conto di aspetti che possono sembrare secondari, ma per tornare a un annoso paragone automobilistico, potremmo dire che c'è una profonda differenza fra auto e moto, e questa è una prima divisione, ma anche fra i diversi modelli. Non si può comprare un fuoristrada e poi lamentarsi delle scarse velocità massime, così come non si può comprare una spider e poi chiedersi perchè non ci si può abbarbicare sulle mulattiere.
Scegliere una piattaforma di gioco è fondamentalmente una presa di coscienza. Ciascuna ha i suoi benefit e i suo svantaggi, e molto spesso la tipologia di gioco preferenziale cambia. Sfido un qualunque appassionato di RTS o FPS a trovare soddisfazione con una console, così come non credo che un appassionato di picchiaduro sarà mai felice su PC, giusto per fare un esempio. Un tempo esisteva la piattaforma egemone, e tutti gli sviluppatori facevano a gara per adattarvisi (tornando indietro con la memoria ne potrei citare almeno quattro di altrettanti periodi diversi), oggi il concetto di egemonia è molto più sfumato, per non dire inesistente.
Come in musica, anche nel videogame si sviluppano e si affinano gusti personali. Ci si specializza, si cambia punto di vista. Dieci anni fa bastava essere 'appassionato di videogiochi'. Oggi si è appassionati di giochi di ruolo, di adventure, di picchiaduro, di strategici. Più forze ci sono in gioco, più il sistema si fa complesso, questa è una realtà innegabile. Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Il videogame non fa eccezione.

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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