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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   04/06/2003

Diario del Capitano

Diario un po' fuori dalle righe quello di oggi, visto che volevo parlarvi di un libro. Non è un libro nuovo, nè un'anteprima, ma semplicemente un libro che mi è ricapitato in mano di recente, durante una pesantissima sessione di riordinamento. Il libro in questione è The Blue Nowhere di Jeffery Deaver, in italiano "profondo blu", di cui qui è possibile leggere una breve recensione. The Blue Nowhere parla di hacker, di computer e di Internet, ma lo fa in un modo decisamente particolare.
Al di la della storia personale che mi lega a questo libro, devo dire che mi ci ero avvicinato con diffidenza: non amo molto gli scrittori generalisti che scrivono di hacking e tecnologia, anche se con un approccio romanzato. Eppure Deaver, forse per la sua cura maniacale per i dettagli, forse per la sua incredibile qualità di documentarsi fino all'esasperazione, forse semplicemente per il suo stile, ha saputo dipingere alcuni aspetti di questo mondo come e meglio di molti autori più vicini alla scena.
Quello che più mi è piaciuto è il suo saper cogliere l'essenza di una filosofia di pensiero, rimanendo sempre in bilico fra realtà e finzione, ma sempre in modo assolutamente plausibile. Profondo Blu non è un romanzo in cui i tecnicismi dei consulenti vengono incastonati, ma è una specie di quadro impressionista del mondo degli Hacker. Non una minuziosa descrizione (anche se alcuni passaggi sono descritti con dovizia fuori dal comune), non una cronaca, ma una pittura del pensiero Hacker e non solo visto da fuori. Una specie di immagine di massa dei Geek, ma visti con curiosità e ammirazione, in bilico fra il pensiero anni '80, la new economy, lo sperimentalismo degli anni '70 e un briciolo di sana fantascienza. La storia in se è un giallo, e vede la più classica delle contrapposizioni fra buoni e cattivi, ma quello che stupisce è come Deaver, senza perdersi in tecnicismi eccessivi, riesca e rendere perfettamente l'idea dei diversi mezzi utilizzati: Da Telnet alle shell remote, passando per il social engineering e le intrusioni dirette, a IRC.
Ma la qualità più grande di questo libro è il suo approccio positivo, anche se a tratti fantasioso, a quello che è il mondo dell'alta tecnologia. Per certi versi, Deaver è riuscito a mettere a fuoco tutti i lati più affascinanti della filosofia hi-tech, traendone un romanzo di cui, sinceramente, per più di un istante al tempo, avrei voluto essere fra i protagonisti. Una fotografia perfetta dell'immaginario, delle icone tecnologiche del nostro tempo, estrapolate e portate in un contesto plausibile.
Se avete un'idea di un mondo tecnologico possibile e davvero affascinante, un'ottima lettura.

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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