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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   21/10/2003

Diario del Capitano

Ci sono giornate in cui le notizie che ci colpiscono sono molteplici, anche se minori.
Probabilmente anche perchè il nostro cervello le mette in curiosa relazione fra di loro, in base a parametri che sono propri e molto spesso troppo complicati da spiegare (Charles Bukowski diceva qualcosa del tipo "la mia mente contiene anse e angoli bui", penso che renda l'idea). Di oggi ci sono tre notizie che sono legate da un filo invisibile: due che ci riguardano più da vicino e una terza che arriva dall'esterno. Parto prima con quella esterna, che proviene da Repubblica.it e parla di Centralini "intelligenti" (fin troppo) in grado di filtrare le chiamate in funzione del reddito del chiamante o comunque della sua bontà come cliente. Il pezzo parla di questo fatto con un tono vagamente inquieto, come se la selezione elettronica fosse per qualche strano motivo più aberrante di quella manuale che oramai è pratica consolidata. Non che io pensi che queste forme di discrezione siano buone o giuste, chiaro. Ma perlomeno quelle elettroniche sono fatte con regole precise, non con la politica tutta italiana del 'passa dalla segretaria', che poi molto ricorda quello che avviene fuori dai locali trendy ogni sera del weekend e non solo (oh, tipo... mi fai passare che sono amico del diggei...). Comunque questa notizia mi ha lasciato in bocca un po' di quel sapore cyberpunk degli ultimi anni '80, quando cose di questo tipo andavano giusto bene per le Corporation.
Proprio in quel periodo si giocava quello che allora suonava come il massimo della trasgressione in termini videoludici (c'era anche qualcos'altro, il cui nome aveva a che fare con mix... fix... vix... vixe... ma è meglio tacerne): Leisure Suit Larry, che all'epoca fece il suo bel scalpore per essere solo un videogame. Comunque, ed eccoci alla seconda notizia, il ritorno di uno degli eroi più spassosamente schietti della storia del videogame non può farci che piacere, se di ritorno davvero si tratta, e soprattutto se Larry non si rivelerà rinfighettito dagli anni come troppo spesso accade. La serie di Larry ci ha tenuto compagnia per quasi dieci anni, fino al '97 se la memoria non m'inganna. Quello di cui sono sicuro è che ha diviso un pezzo di storia con quello che è un'altro titolo schietto, genuino e sanamente divertente: parlo della serie di Worms, in grado di raccogliere ancora appassionati nonostante l'ultimo prodotto originale sia ormai di almeno quattro anni or sono e che (terza notizia, anche se non fresca) Presto tornerà.
Le ultime due notizie mi creano molta aspettativa e un bel po' di timore, a essere sincero: raramente il passaggio dalla 'vecchia scuola' all'attualità, che trova la sua catarsi nel simbolico passaggio dalle due alle tre dimensioni, ha detto bene a una serie. E se da un lato dietro ai nostri amati vermi militaristi c'è ancora una volta il Team 17, sembra che a proporci una nuova avventura di Larry non sarà il suo ideatore, Al Lowe, ma un nuovo team. Questo è preoccupante, secondo le esperienze pregresse. Che dire? Speriamo bene...

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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