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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   29/10/2003

Diario del Capitano

Oggi dirò qualcosa che probabilmente non troverà d'accordo molte persone. Ma del resto il dialogo nasce anche dal disaccordo.
Parto con una premessa: per mia fortuna, in questo periodo ho avuto l'opportunità di provare tre dei migliori giochi della stagione sulla piattaforma PC: Halo, Max Payne 2 e XIII (cito in ordine alfabetico per correttezza). Questi giochi hanno di base due punti in comune: ottima giocabilità e trama quantomeno interessante. Da questa semplice constatazione è nata una riflessione, alla quale non so dare ancora una risposta definitiva: la trama, la storyline, è davvero così fondamentale per un videogame? In una ideale classifica fra i tre, Max Payne 2 è indubbiamente quello che investe di più in termini di trama, storia e coinvolgimento, e per questo andrebbe fatto un discorso a parte, ma faccio finta di nulla e lo infilo a forza insieme agli altri due per il gusto di forzare leggermente la mano.
Giocando i tre titoli e riflettendo, mi sono trovato a chiedermi quale sarebbe stato il mio approccio privandoli dell'una o dell'altra caratteristica: in altre parole quanto avrei gustato i titoli se la giocabilità fosse stata mediocre o se la trama non fosse stata coinvolgente. La mia risposta, sicuramente soggettiva ma meritevole di riflessione, è che dovendo scegliere per forza avrei rinunciato alla storia (ripeto ancora una volta che il discorso è leggermente diverso per Max Payne 2, che parte proprio dal presupposto di coinvolgere maggiormente il giocatore).
Tutto questo per dire una cosa molto semplice, che si potrebbe riassumere in tre regole di asimooviana memoria, con la premessa che con "storia" intendo la miscela di trama, narrazione, interpretazione e tutto quanto di "cinematografico" ci può essere in un videogame: 1: un'ottima storia rende ottimo un buon gioco; 2: una pessima storia lascia praticamente invariato un buon gioco; 3: un'ottima storia non salva un pessimo gioco. Questa è la mia opinione: la storia, l'intreccio, sono il giusto coronamento per giochi di buon livello, sono la cigliegina sulla torta; sono i sedili in pelle, l'aria condizionata, il frigobar e il volante riscaldato. La storia in un gioco fa la differenza fra un buon prodotto e la vera classe. Ma un gioco deve, per sua specifica definizione, essere prima di tutto giocabile, avere un sistema di gioco funzionante e divertente. I tre giochi di cui sopra senza trama sarebbero comunque quantomeno discreti (per quanto ovviamente snaturati, ma questo è un esempio volutamente estremo), senza un buon sistema di gioco sarebbero solo ridicolmente pretenziosi.
Questa, naturalmente, è la mia opinione: aspetto commenti...

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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