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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   21/11/2003

Diario del Capitano

La notizia shock è di poco più di un anno fa, X02 per la precisione, sebbene i rumor sulla rete fossero insistenti ormai da mesi: Microsoft si comprava Rare, strappando a Nintendo una delle second party (anzi, praticamente first party) ritenute più capaci. Ora ci troviamo per le mani il primo parto di Rare per Xbox, Grabbed by the Ghoulies, di cui trovate la recensione su Multiplayer.it proprio oggi. Davvero impossibile tirare conclusioni ora, dopo un solo anno sul nuovo hardware, soprattutto considerando i tempi di Rare, ma un paio di riflessioni sono comunque doverose.
Rare è sempre stata una software house decisamente atipica. Sicuramente i fratelli Stamper sono due geni, il valore di Rare, peraltro una delle più longeve in assoluto (è in piedi dai tempi dello Spectrum), è innegabile, ma non si può dire che negli ultimi anni le cose siano andate sempre a gonfie vele. E' dai tempi del Nintendo 64 che qualche ombra su Rare effettivamente c'è e, sebbene si tenda a prendere in considerazione solo i capolavori della softco di Twycross minimizzando il resto, i flop ci sono stati eccome, sempre. Con un'aggravante: Rare ha sempre avuto tutto il tempo che voleva per produrre i suoi giochi, nessuno le ha mai fatto fretta, e dopo gestazioni così lunghe e travagliate partorire un titolo non all'altezza delle (altissime) aspettative è ancora più grave. Parabola discendente insomma, e questo ben prima che arrivasse Microsoft, in piena era Nintendo, sebbene ben pochi Nintendiani convinti siano disposti ad ammetterlo. Ma tant'è, come si è detto prima, è impossibile per ora tirare conclusioni, anche se la domanda ce la poniamo: chi ha fatto davvero l'affare? Microsoft a comprarsi uno dei più blasonati studios inglesi o Nintendo a liberarsi di una software house ormai decotta?
Il tempo ce lo dirà, occorre aspettare almeno Kameo e Perfect Dark Zero per trarre le prime conclusioni e, conoscendo Rare, se ne riparla tra un bel po'. Un mio appunto a Microsoft però lo faccio ugualmente: siamo sicuri che i prodotti di una software house come Rare siano in target con l'utenza Xbox? A mio avviso, no.

Mauro Fanelli, responsabile editoriale area Console.

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