Diario del Capitano
Facciamoci tutti la nostra console. Il trend, d'altronde, sembra essere questo: dopo il Phantom di Infinium Lab ecco arrivare al CES la pseudo console ApeXtreme di Apex Digital. Del resto la tentazione è forte, i prezzi della componentistica PC sono sempre più a buon mercato, e basta poco per progettare e assemblare un personal dotato di componentistica piuttosto standard, non certo lo stato dell'arte tecnologico, ma poco costosa ed adeguata all'uso. Il punto è: progetti del genere sono destinati a fallimento certo, e non ci vuole un genio del marketing per rendersene conto, basta avere un minimo (minimo) di esperienza nel settore videogiochi. Prendiamo il nuovo ApeXtreme ad esempio: è in tutto e per tutto un PC, gira con Windows XP e consente di giocare qualunque titolo PC sul televisore di casa. E come tale non interessa a nessuno, perchè nessuno vuole giocare un gioco per PC sul proprio televisore, in bassissima risoluzione e con ogni genere di problemi (scomodo giocare con tastiera e mouse stando spaparanzati sul divano...). Oltretutto non è upgradabile, come una console, ma non è neppure di immediato utilizzo, visto che il sistema di base è comunque Windows XP, che necessita di essere periodicamente aggiornato e di un minimo di manutenzione. Insomma, siamo di fronte a un ibrido che pesca il peggio da entrambi i mondi (PC e console), perdipiù senza un businness plan concreto alle spalle: niente giochi esclusivi, niente royalties date dalla vendita dei giochi.
Dopo Xbox, troppi stanno pensando che per mettere insieme una console basta assemblare un po' di componentistica PC ed il gioco è fatto. Ma non è così, e Microsoft stessa l'ha capito molto bene. Xbox è sì basata su hardware di derivazione PC, ma è in tutto e per tutto una console, con un businness plan ben preciso alle spalle e, soprattutto, investimenti da capogiro. Un requisito fondamentale nel moderno mercato videoludico.
Mauro Fanelli, responsabile editoriale area Console.
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