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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   11/08/2001

Diario del capitano

Pochi giorni fa ho finito Max Payne. Gran bel gioco. Ottimo il gameplay (ennesima conferma che le idee semplici, se ben sviluppate, sono ancora quelle che fanno la differenza), ed ottima atmosfera, con un level design molto crudo e realistico ma comunque preciso e meticoloso. Ma non abbiamo parlato abbastanza di Max Payne? Allora sentite questa: la G.O.D., cioè la società publisher di Max Payne, ha chiuso i battenti. In realtà una parte dello staff si è trasferita negli uffici newyorkesi della Take 2 e l'etichetta dovrebbe rimanere (non dimentichiamo infatti che G.O.D. pubblicherà anche Duke Nukem Forever), ma il gruppo di testa si sta riconvertendo nel campo dell'editoria cartacea. I motivi sono ovviamente finanziari, ma è ben strano che una società chiuda proprio quando pubblica il suo titolo di maggior successo (Max Payne è infatti al secondo posto come gioco più venduto dell'anno). Questo tanto per ricordarci che ormai l'industria videoludica è uscita da tempo dalla culla della semplice passione di qualche geniale ragazzino chiuso in un garage a digitare bit su bit...