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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   17/08/2001

Diario del capitano

Passato Ferragosto, credo che le vacanze possano ritenersi esaurite; ha persino riaperto l'amata, e storica, pizzeria sotto la redazione dopo un mese e mezzo di ferie. E' un chiaro segno che tra poco tutti torneranno al loro posto. E dopo la canzone del surfista perduto recitata ieri mattina da Almor, si torna a parlare di videogiochi, e precisamente del terzo argomento (di tre) preannunciato qualche giorno fa. Sto parlando di Red Faction, che ho avuto l'onore di provare con un certo anticipo grazie ad una beta atterrata sul mio tavolo all'inizio di agosto.
Non mi è dispiaciuto affatto, e saltellando in giro per i livelli, sono arrivato a vedere delle armi decisamente originali, e di questi tempi ce ne vuole proprio. C'è interazione con il terreno e con i mezzi. Esempio: ci sono delle guardie armate su alcuni bastioni, potete scegliere se ucciderle direttamente, oppure far esplodere i bastioni. Altro esempio: c'è una jeep per strada, potete prenderla, calpestare qualche nemico e usare la mitragliatrice a bordo. Ulteriore esempio: vi affacciate da un passaggio e c'è un carrarmato sotto di voi, quando lo farete esplodere, lascerà sotto di sé un cratere.
Sono piccole cose lo so, ma sono quelle piccole cose che distinguono un prodotto pensato e studiato attentamente, da uno che serve solo a prendere spazio su una mensola. La prima cosa che vi verrà in mente è Half-Life, un po' per la location sotterranea, un po' per la fantascienza predominante, ma del resto, non è una delle più belle avventure singleplayer esistenti?
Mi ero ripromesso di parlare un po' di Red Faction, perchè l'ho trovato piuttosto originale e di questi tempi serve proprio l'originalità.

Un applauso in finale va a Titus, compagnia francese per aver portato in Europa la proprietà di un publisher del calibro di Interplay (che si aggiunge alla lunga lista di acquisizioni made in Europe come Gt Interactive e Habro).