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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/08/2001

Diario del capitano

Da più parti mi è pervenuta una segnalazione in merito ad un articolo de La Repubblica sulla crescita di Internet, a dispetto della morte delle aziende dot-com. Un sottotitolo ideale per quell'articolo sarebbe stato: anarchia 1 - organizzazione 0. Fin dall'inizio, ancora prima che aprisse Multiplayer.it, ancora prima di Tin.it, ai tempi di VideoOnLine e di Nicola Grauso, la parola d'ordine su Internet era "Anarchia!". Ma non un'anarchia incontrollata, quella delle manifestazioni che sfociano in guerriglia, quel tipo di anarchia che è nella vostra camera da letto prima che qualcuno la metta a posto: tutto è in disordine, ma solo apparente. Voi sapete dove trovare quello che vi serve.
Ecco, Internet è così. Ogni tentativo di imbrigliarla, porta al fallimento. Avere successo su Internet significa abbracciare l'anarchia e farne un proprio cavallo di battaglia. Lo so, è difficile, ed è per questo che nell'arco dell'ultimo biennio sono andate fuori mercato centinaia, migliaia di aziende. E nel frattempo che cosa è successo? E' quadruplicato il traffico di utenti. Oggi, tra utenti e traffico, sulle arterie stradali virtuali ci sono quattro volte le informazioni di dodici mesi fa. Una crescita a tal punto marcata che gli Internet Service Provider sono avvertiti: è ora di ri-aumentare le infrastrutture. In altre parole, tornate ad investire.
Qualche tempo fa un responsabile di un operatore di telefonia nazionale mi ha chiesto come si fa "a fare soldi con i videogiochi su internet". La domanda sarebbe potuta anche essere "come si fa a guadagnare su internet". E' lo stesso principio. Se avessi avuto una risposta precisa e esatta, probabilmente ora non leggereste queste parole. Perchè qualcuno guadagna e tanti perdono? I motivi sono molteplici, e non è questo lo spazio per parlarne. Fatto sta che ieri, mentre navigavo, qualcuno mi ha passato un link, di un ecommerce. Aveva i cofanetti DVD di X-Files ad un prezzo molto appetitoso. Cinque minuti dopo avevo speso trecentomilalire per prendermi sia il primo che il secondo cofanetto. Perchè in quell'ecommerce e non in un altro? Questione di prezzo, questione di sensibilità, merito della persona che mi ha passato il link (a cui l'e-commerciante dovrebbe accendere un piccolo cero), era il momento giusto, i pianeti erano allineati. Ogni giorno, tra i milioni di persone che navigano, apparentemente senza motivo e senza soldi, qualche spicciolo cade, e serve a tener viva la rete.