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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   23/09/2001

Diario del capitano

C'è una sostanziale differenza tra sedermi di fronte al tavolo dell'ufficio e essere sdraiato con il portatile sul letto e la televisione accesa davanti. La seconda versione è senza dubbio più adatta ad un impegno di una domenica mattina piovosa come questa. Vi lascio immaginare in quale versione mi trovo adesso. E mi chiedo anche quale sia un argomento che non sia nè troppo leggero nè troppo pesante da tenervi legati a queste righe per qualche istante. La risposta non è facile. Balenano idee su idee senza particolare convinzione. La prima cosa che mi salta in mente è l'aggiornamento dei sistemi (i nuovi server e le nuove strutture più consone al traffico a cui ci siamo abituati nell'ultimo trimestre), che è giunto finalmente al punto di svolta, con l'arrivo delle nuove macchine previsto per la seconda metà della settimana.
Ce n'è voluto di tempo. Quando decidi di coinvolgere un terzo soggetto in un'operazione, poniamo una banca, tutto si allunga. Quello che mi lascia perplesso è che certi strumenti vengono definiti "operativi", ma quando per ottenere un'autorizzazione ci vogliono due mesi, qualsiasi fondamento alla base dell'operazione non si può più definire "operativo". E mi ha stupito ancora di più imbattermi in una pagina pubblicitaria dell'istituto in cui si promuoveva la sua velocità. Non il tasso di finanziamento conveniente, la gentilezza o altro. No, veniva promossa la velocità. Un sorriso beffardo mi è nato in faccia. Dio ci salvi dalle banche.
Un altro argomento da domenica mattina è la mail del piccolo Mattia che mi chiede "Mandami giochi per favore". E' una mail concisa e precisa, ed esprime chiaramente i desideri di Mattia. Sto pensando come accontentarlo.
C'è un altro discorso che difetta dell'aspetto di "leggerezza" ma che trovo doveroso citare. Uno dei siti storici dell'ambiente di Quake prima e dei videogiochi in generale poi, Stomped, è stato "abbandonato" da una delle figure storiche dei web magazine: Sean "Redwood" Martin. Questo passo non è stato certo compiuto a cuor leggero, ma solo per l'impossibilità di Stomped di mantenere Redwood, che perciò è stato costretto ad abbandonare il sito. Questo ennesimo colpo di spugna è ancora una volta conseguenza di questa generale crisi di internet, che come le peggiori influenze prima si è portata via gli individui più deboli, poi ha cominciato ad attaccare quelli più forti. Ma se ci sto vedendo giusto, il vento di guerra ha accelerato la crisi, portandola più rapidamente a conclusione. In fondo, quando non c'è più nessuno da eliminare, anche i peggiori virus scompaiono, vero?

Buona domenica.