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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/11/2001

Diario del Capitano

Mi è ricapitata sotto mano una mail di Francesco Carlà; E' chi diavolo è?, vi chiederete voi!?
Ebbene, Francesco Carlà insegna Sistemi e tecnologie della comunicazione all'Università La Sapienza di Roma, giornalista tecnologico dal 1980, nonchè, esperto di Finanza Internet, Tech e Net stocks dal 1995. Insomma, per chi è un poco esperto e appassionato di Finanza come me, è una sorta di luce guida nel marasma borsistico tecnologico attuale. Vi ripropongo la sua mail, un poco datata, ma che rende bene l'idea di ciò che ruota attorno al mondo dei videogames:

Sono abituati a giocare e vincere: sono videogames.

Nel 2001 alcuni game-stocks hanno raddoppiato il loro valore in borsa, mentre il Nasdaq lasciava sul campo il 25 per cento. Due raddoppisti sono nel mio e vostro radar da tempo: ATVI e THQI.
Ecco cosa scrivevo a febbraio del 2001:
Videogames Vincenti:
Non so se vi ho mai raccontato come ho scoperto il Nasdaq. E' accaduto verso la fine degli anni ottanta quando mi occupavo sopratutto di videogiochi.
Tutto è cominciato con i videogames.
Un paio di volte all'anno andavo ad una fiera dei giochi che si svolgeva a Las Vegas e poi a Los Angeles. I miei amici, che lavoravano per le maggiori case di produzione americane, mi raccontavano che si stavano per quotare al "Nasdaq" e aggiungevano che la cosa avrebbe fruttato alcuni milioni di dollari. A furia di sentirlo dire andò a finire che cominciai ad informarmi su questo Nasdaq dove, apparentemente, i soldi fluivano senza posa. Dall'informazione alla passione e poi alla professione.
Naturalmente non ho mai smesso di seguire il settore che nel frattempo si è molto consolidato. Il player principale è Electronic arts (nasdaq-erts) che in Italia è in ottimi rapporti con CTO quotata al NM.
Ha anche una quota, piccolina, della società bolognese.
Gli altri top dogs come direbbero a Wall Street sono THQI e Activision (nasdaq-atvi). Queste società hanno assorbito benone i problemi del Nasdaq d'autunno e stanno per avviare un nuovo ciclo basato sulle macchine di nuova generazione tipo Playstation 2, Nintendo GameCube, Microsoft Xbox e il nuovo Game Boy Advance di Nintendo. Tra tanti disastri e paure la gente aveva davvero bisogno di divertirsi...
Le corse di ATVI e THQI al Nasdaq hanno anticipato una fortissima stagione invernale e un nuovo ciclo di sviluppo che potrebbe durare, almeno per i Vincitori, cinque anni. Microsoft lancia Xbox negli Stati Uniti e pensa di venderne un milione e mezzo nel 2002.
Ci spende su 1000 miliardi in lire in pubblicità e simili.
Nello stesso tempo decolla anche Nintendo GameCube, 150 miliardi d'investimento, grandi personaggi e games attesissimi come l'ennesimo Mario che stavolta deve affrontare Bill Gates.
Un altro milione e mezzo di macchine dovrebbero volare via dagli scaffali, in Usa. Ma il vero bis dovrebbe concederlo la Sony con la sua Playstation 2: 5 milioni di pezzi già venduti nel 2001 e un catalogo ormai pieno di games attesissimi. E' sempre così nella storia ormai trentennale dei videogiochi: chi mena per primo mena due volte e riempie le case di azione e fun.
I videogiochi fanno ormai più soldi del cinema. E sono il prodotto immateriale e digitale più "antico", trent'anni di storia trionfale, e anche quello che ha insegnato tutte le regole agli altri media interattivi, compresa Internet.

Continuiamo a giocare ragazzi (N.D.A.)