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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   10/03/2002

Diario del capitano

Lo scorso venerdì pomeriggio è stato un giallo. A pois. Un'intero pomeriggio dedicato alla scoperta di maggiori informazioni sul reverse billing, il nuovo servizio con il quale gli SMS non si pagano inviandoli, ma ricevendoli. Un ottimo modo per poter pagare servizi "ad alto valore aggiunto". Servizio non esente da rischi ovviamente, in quanto è possibile essere oggetto di truffe.
Deciso dunque a saperne di più ho telefonato ad uno dei maggiori operatori italiani di telefonia cellulare, con la certezza che il servizio di reverse billing fosse già attivo, in quanto avevo tra le mani una società che offriva a tutti i clienti dell'operatore il servizio di SMS con addebito. L'operatore del Numero Verde per le aziende non sapeva nulla. Anzi, dopo aver interpellato in ordine: ufficio marketing, ufficio tecnico e area web, quel servizio non doveva esistere proprio. Andiamo bene. La signorina, disponibile ma all'oscuro di tutto, chiede per pietà di mollare la presa, non avrebbe potuto aiutarmi in alcun modo. La telefonata si conclude con un "la prego, mi capisca". Andiamo davvero bene.
Non mi arrendo. Recentemente abbiamo sottoscritto un contratto aziendale per i cellulari attraverso una società collegata all'operatore (una di quelle agenzie che hanno pieni poteri di mandato e procacciano clienti). Risponde anche qui un'addetta, decisamente più informata della precedente, ma altrettanto, del reverse billing nessuna traccia. Non dovrebbe esistere, peccato che il servizio è già attivo per i clienti dell'operatore attraverso un portale. I conti non tornano. Dopo aver spiegato tre-quattro volte i principi del servizio, mi decido a mandare ogni link e riferimento a quest'ultima addetta, con la promessa che avrebbe indagato. E ora non resta che aspettare.