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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   16/03/2002

Diario del capitano

Ogni tanto mi piace ritornare su alcuni argomenti triti e ritriti per aggiornare un po' tutti sulle mie convinzioni basate, in questo caso, su supposizioni, impressioni e istinto. E magari anche qualche voce non confermata. Da appassionato di sparatutto in prima persona non sfuggo all'attrazione che esercitano su di me alcuni progetti, di cui tanto si parla, e poco o niente si vede. Doom 3, Quake 4 e l'accoppiata virtuale Half-Life 2/Team Fortress 2 (e perchè no, Counter-Strike 2). Del primo in effetti si sa molto di più. Carmack non fa mai segreti. Tecnologia, video, qualche immagine. Insomma Doom 3 è solo questione di tempo, già si sa molto. Un po' meno di Quake 4, ma già sapere che si appoggia al fratello maggiore Doom 3 è qualcosa.
La Valve invece per i suoi due gemellini tardivi H-L2 e Team Fortress 2 ci sta facendo penare non poco, lasciando che sia il mito a parlare al posto dell'ufficio PR. Eppure, dopo aver mancato l'appuntamento con l'ECTS del 2001 (lì il mio fiuto aveva fallito, ma del resto il principe dei giochi poteva apparire in una fiera data per moribonda?), sono convinto che qualche sorpresina ci verrà riservata per il prossimo E3, a maggio. Tanto silenzio, troppo silenzio, da troppo tempo. Immaginatevi che razza di responsabilità sulle spalle Gabe Newell e gli altri ragazzi della Valve, dopo aver creato quel mostro sacro di Half-Life. Tanto per dirne una, il livello di segretezza intorno al progetto è tale che ogni collaboratore della software house è costretto a firmare un NDA (no disclosure agreement, patto di segretezza) talmente restrittivo da cucire la bocca anche al più avventato degli individui. Le voci che circolano danno per "stupefacenti" le innovazioni apportate a TF2, che, prendendo spunto da tutto quello che abbiamo visto fino a oggi, è stato riscritto praticamente da zero. Del resto la Valve non è nuova a decisioni radicali come questa (lo stesso primo episodio di Half-Life è stato riscritto da zero a suo tempo). Non solo, questi ultimi tre anni sono stati necessari per scrivere un motore grafico proprietario (non credo che alla fine abbiano adottato motori grafici altrui).
Mi fermo qui con le congetture. Sono proprio curioso di sapere se sarò smentito amaramente, oppure vincerò il premio "Indovino 2002".