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Doom III

Mentre tutto il mondo è col fiato sospeso in attesa del nuovo titolo della serie Doom... noi di Multiplayer abbiamo deciso di fare luce sulle numerosissime incognite che pone.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   18/08/2003

Una lunga pausa di riflessione

Dopo il successo riscosso con i primi due titoli della serie, non si ebbe più notizia di un possibile seguito, un terzo episodio che sigillasse definitivamente il successo decretato dai primi due capitoli. Per Carmack era tempo di cambiare, creare e dar vita a nuovi titoli portando una ventata di aria fresca nel parco giochi Id Software.
E fù così che venne ideato Quake e relativa serie, appoggiato inoltre dall'avvento delle schede video con supporto 3d, come la prima 3dfx Vodoo. Quake ottenne un successo incredibile, grazie sia al nome del suo creatore che ai vari fan della Id, che hanno seguito passo passo ogni titolo dell'omonima casa.
Con il passare degli anni, il livello qualitativo dei titoli di casa Id è cresciuto costantemente, arrivando a produrre titoli quali Quake III o il più recente Return to Castle Wolfenstein, creati e ideati maggiormente seguendo le richieste all'avanguardia quali la modalità multiplayer e affini.
La serie di Doom, pur restando nei cuori dei suoi fan, è rimasta per così dire congelata per lungo tempo. Ma il nuovo millennio, oltre a portare novità su ogni fronte, ha portato una notizia che ha riacceso le speranze dei fan della serie Doom. Questa notizia, subito serpeggiata tra la stampa e i giocatori di tutto il mondo, consisteva nell'annunciare a tutto il globo dell'avvento di un nuovo ed inedito titolo della serie. Correva l'anno 2000, quando Carmack annunciò per la prima volta che sarebbe tornato a lavorare sulla serie di Doom, con un terzo episodio che si proponeva di ricreare, anni dopo, il successo dei predecessori.
Sono passati anni dall'avvento della prima notizia riguardante il fatidico Doom III, ma fino a poco tempo fa non era stata annunciata né una data né una percentuale di sviluppo. Questo, come da buona abitudine Carmackiana, ha tenuto incollati per mesi e mesi i vari fan, speranzosi di vedere al più presto questo nuovo titolo. Ultimamente la situazione è cambiata: Carmack, in vista del QuakeCon 2003, ha rilasciato un'intervista riguardante appunto Doom III (la trovate al seguente link ). Sempre in occasione di questa esposizione, è stata rilasciata una particolare demo esclusivamente multiplayer, come piccolo assaggio ai pochi fortunati presenti, mostrando alcune delle potenzialità dell'imminente titolo.

Annunci e Smentite

Dopo il lavoro svolto con la visione di questa prima demo ufficiale, è stata annunciata una data di lancio, sorprendentemente vicina, lasciando a bocca aperta la stampa avidamente in attesa di news. Purtroppo però, la data di lancio è slittata paurosamente arrivando persino alla fatidica frase "when it's done" pronunciata dallo stesso Carmack. L'attesa quindi perdurerà per tutto il 2003, arrivando persino a parlare di un lancio nel prossimo anno.
Cos'è restato quindi alla stampa? Analizzare quanto Carmack ha permesso di vedere - e provare - durante il QuakeCon 2003 (per informazioni andate qui ).
La singolare demo multiplayer creata appositamente per mostrare le potenzialità ed il livello di programmazione ottenuto fino ad ora, un pegno per rincuorare gli animi, ancor più sofferenti a causa dello slittamento.
Cosa ne pensa il mondo, e precisamente la stampa, di questo piccolo assaggio? "it's really cool. It looks superb", la prima esclamazione di uno dei fortunati che ha potuto provare la demo. In ogni sua parola traspare il livello tecnico di Doom III, la superiorità rispetto ad ogni titolo esistente e molto altro ancora...
La demo, pur avendo un unica mappa giocabile insieme a 3 altri giocatori, ha sfoggiato alcuni aspetti ancora ignoti del titolo, quali la realizzazione tecnica delle animazioni e le piccole "features" che lo rendono unico nel suo genere.
Innanzitutto, analizzando il livello tecnico dell'unica mappa giocabile, si nota la grande differenza da ogni altro titolo multiplayer: la mappa è creata e caratterizzata in tal modo da sembrare un livello del single player, con tanto di rampe in movimento, console da attivare e molto altro. Inoltre sono da sottolineare il profilo tecnico e l'impatto visivo della mappa; mentre sarete impegnati ad affrontare i nemici, la mappa di gioco sarà animata con ogni effetto possibile: getti liquidi contro le pareti, cascate provenienti da fori nei muri, laser ed altre forme di energia che si sprigionano in ogni angolo e molto altro. Inoltre, ciò che ha sorpreso maggiormente è la dinamicità della mappa di gioco, dove ogni oggetto è utilizzabile contro i nemici creando tattiche di difesa sempre differenti: per fare un esempio si potrà sparare a delle casse per farle collassare sui nemici, oppure per rallentarne l'avanzata.

Tecnologia e arte

Nella demo è stata notata anche la superiorità a livello di codice e motore di gestione: esite addirittura un nuovo sistema di rilevamento delle zone colpite , noto come "per poly-hit detection", basato su presupposti diversi dall'abituale sistema (che sovrappone una sorta di box per il rilevamento al modello del nemico). Questa nuova "feature" ha subito suscitato scalpore e allo stesso tempo alcune domande, il sistema è infatti basato quindi sulle skin dei personaggi, e questo consentirà di creare impatti di precisione mai vista prima, oltre ad animazioni impeccabili in seguito agli urti di qualunque natura. D'altro canto però rimangono alcuni dubbi sulla possibilità e soprattutto sulla difficoltà di creazione di nuove e diverse skin per il gioco multiplayer. Anche la gestione delle animazioni ha raggiunto livelli notevoli, raggiungendo se non superando quanto si è già potuto ammirare nel più diretto concorrente Half-Life 2: ogni volta che un nemico viene colpito lo vedrete volare a terra o persino sfracellarsi contro un muro dopo essere stato colpito da un missile.
Se dal punto di vista squisitamente tecnico la parola chiave è indubbiamente "innovazione", dal punto di vista delle ambientazioni e dell'atmosfera sembra essere rimasta intatta la filosofia dei predecessori: ambienti claustorfobici, da film horror, come da tradizione. Questo aspetto del gioco non farà altro che alimentare la speranza di poterlo avere al più presto, assaporando l'ennesimo capolavoro creato dal genio di Carmack. Basterebbe guardarne un solo screenshot per rendersi conto di ciò che potremo vedere coi nostri occhi: texture fotorealistiche, livelli dinamici, animazioni all'avanguardia, effetti speciali degni di Hollywood... tutto questo nel sequel più atteso degli ultimi anni.

Le ultime parole

Oltre alla demo multiplayer, basandomi sulle infinite news provenienti dalla stessa Id Software, posso dirvi che le modalità multiplayer in Doom III saranno deathmatch, team deathmatch, last man standing e tournament; la caratteristica principale del titolo resta comunque il singleplayer, a quanto pare decisamente innovativo e solido.
Scelta decisamente azzeccata, dato che ultimamente si sentiva nell'aria la mancanza di un Fps vecchio stile basato sul single player, nonostante alcuni tentativi, anche da parte di team illustri, nel corso degli ultimi anni.
Per quanto riguarda il modding, Carmack ha dichiarato che Doom III sarà completamente riconfigurabile in ogni sua parte, dando il via libera alla fantasia di tutti i fanatici di editing. Sulla licenza per il motore, degno avversario di quello impegato in Half-Life 2, Carmack ha dichiarato che non verrà concessa alcuna licenza a riguardo, aggiungendo inoltre che l'unica licenza permessa sarà quella riguardante un futuro lungometraggio.
Che altro da dire? Considerata la grande qualità risevata da questo titolo, non ci resta altro che attendere il "when it's done" per poterlo apprezzare al meglio, e questo slittamento è forse dato dal fatto di voler creare un titolo senza bachi o errori di ogni sorta, scelta decisamente saggia.

Il Ritorno di Doom...

Il 10 dicembre del 1993 Id software lanciava sul mercato Doom. Un titolo decisamente innovativo a quell'epoca, presentando un motore 3d completamente nuovo, qualcosa di inarrivabile ed impensabile per moltissime case produttrici. Grazie a questo fatto, Romero e Carmack, divennero autentiche celebrità, "guru" nella creazione di videogame.
Il titolo ebbe un così grande successo da portarli a crearne un seguito, Doom II, che venne apprezzato se possibile ancora più del suo predecessore. I fan di Doom erano moltissimi e sparsi in tutto il globo, attendendo con impazienza ed appoggiando ogni passo delle creazioni della coppia Carmack - Romero.