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E3, arriviamo

Quello che avreste sempre voluto sapere, e non avete mai osato chiedere, sul viaggio dall'Italia a Los Angeles...

DIARIO di Andrea Palmisano   —   09/05/2006

Maggio, tempo di E3. Tutti i produttori di hardware e software attendono con impazienza, e un po’ di timore, la fiera californiana divenuta ormai il punto di riferimento per il mercato mondiale dei videogiochi; allo stesso tempo tutti gli appassionati del divertimento elettronico non vedono l’ora di seguire le cronache dell’evento comodamente seduti di fronte al proprio computer, nella speranza di annunci sensazionali o hands-on chiarificatori. Ma dall’altra parte del monitor c’è un esercito di giornalisti e operatori del settore che seguono gli eventi, prendono taxi, corrono in giro per Los Angeles, raccolgono interviste, provano giochi e scrivono, sottraendo parecchie ore di sonno alle proprie notti. Una specie di massacro, lontano dall’idea quasi da “parco giochi” che comunemente si può avere dell’E3, che però la grande passione per i videogames permette di affrontare con entusiasmo. Volevamo sollevare il coperchio su questo aspetto della fiera, o meglio su una parte di esso; il viaggio di quasi 20 ore che noi italiani dobbiamo intraprendere per raggiungere la destinazione. Ecco quindi il nostro videodiario sul tragitto di Andrea Palmisano, Fabio Palmisano, Pietro Quattrone e Antonio Fucito, ovvero 4 dei 12 membri del plotone in trasferta di Multiplayer.it, da Udine e Napoli a Los Angeles.

Videodiario del viaggio