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F-Zero Maximun Velocity

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   29/03/2001
F-Zero Maximun Velocity
F-Zero Maximun Velocity

Il Game Boy Advance.

Voglio precisare una cosa: il gioco da me provato era assolutamente originale, di import giapponese, per quanto tutti accogliamo a braccia aperte l’emulazione, quello che sta succedendo dietro al nuovo portatile Nintendo, è alquanto scandaloso.
Cosa significhi tenere il mano, il nuovo gioiellino, beh è difficile da dire: la cosa che stupisce più di tutto è l’incredibile feeling: la disposizione della croce direzionale e i due tasti è senza dubbio frutto di uno studio ergonomico notevole; i risultati sono eccellenti. 3 Visto che ho appena finito di parlare di Mode 7, sappiate che il GBA, ripropone questa tecnica, migliorandola ulteriormente: non so se sia per via dello schermo piccolo e ben definito, ma la morbidezza delle curve, così come il dettaglio grafico in genere, mi sembrano più elevati della versione Snes. Con questa frase, potrei concludere benissimo la recensione: il mio pensiero è chiaro, ma credo sia giusto parlare un po’ del gioco.

F-Zero, una formula vincente!

Superare l’handicap linguistico è per me impossibile, e frutto di tanta frustrazione. So che ci sono molti amanti del mondo giapponese, ma l’impossibilità di capire cosa c’è scritto nei vari menù, vale per me come la discriminante nell’acquisto immediato del GBA.
Le modalità di gioco sono comunque diverse: c’è una fase principale, in cui dovete gareggiare contro una notevole batteria di concorrenti controllati dalla Cpu, a volte troppo arrendevoli, a volte fin troppo agguerriti, ma in genere dotati di una intelligenza artificiale abbastanza elevata. Giro dopo giro, vi viene richiesto di raggiungere una determinata posizione, fino all’ultimo, quando vi dovete piazzare tra i primi tre per accedere alla gara successiva. 4 Ovviamente è presente il Time Attack, dove è possibile giocare da soli o contro un avversario controllato dalla CPU, ed il tanto atteso Versus Mode, che permette di giocare anche in 4, usando solo una copia del gioco. Il tempo di attesa nell’eventualità di un gioco a 4, secondo Nintendo non supera i 15 secondi, davvero molto buono.

La grafica.

I miglioramenti grafici rispetto al Game Boy Color, sono avvertibili fin dal logo Nintendo, finalmente dotato di anti-aliasing! I quattro hover che avete a disposizione (Hot Violet, Fire Ball, J.B. Crystal e Crazy Horse) sono più belli di quelli del Super Nintendo: per la grafica “pixellosa” è davvero lo stato dell’arte! Gli sfondi, sono quelli che hanno reso celebre la prima versione: la sensazione di deja vu, è immensa, così come lo stupore di poter rivedere quelle immagini all’interno di uno schermetto così piccolo. Le animazioni appaiono molto fluide, così come è davvero notevole il sistema “a dissolvenza” per il passaggio da un menu ad un altro.
Tutti gli sprites (erano anni che non se ne parlava più), sono ben dettagliati migliori perfino di quelli visti nella versione per Super Nintendo; inutile parlare dei livelli di parallasse, in quanto la sensazione data è di estrema naturalezza, sintomo di un elevato numero e di un’ottima gestione. Volendo fare un confronto tra qualunque console portatile ed il Game Boy Advance, questo vince mostrando una superiorità immensa: quando fu annunciato si parlava di grafica “tipo Snes”; oggi si può parlare di grafica migliore dello Snes. Fare un confronto con le attuali console (DC, Ps2, Xbox…) non è chiaramente possibile, anche se la gestione del 2D vista qua (e in Mario), porta questa nuova console ai vertici della categoria. 5 Per tutti gli amanti del 2D un MUST (magari con Castelvania), mentre, per tutti coloro che non hanno vissuto l’epopea del 2D, il GBA è un oggetto da avere, in quanto fornitore di un tipo di gioco, sempre attuale, divertente e appagante.

La seduta è tolta…

Non mi metterò qua a fare una lista di pro e contro, così come non è minimanate necessario dare un voto: F Zero è un gioco davvero ottimo, divertente e ben realizzato; il GBA è una console da avere, specie nella sua prossima variante Europea: i numeri di vendita giapponesi si spiegano tutti qua.
Coloro che vogliono sollevare critiche, sono pregati di alzarsi e abbandonare la seduta…

Un saluto dal sempre più perfido RED!

F-Zero Maximun Velocity
F-Zero Maximun Velocity
F-Zero Maximun Velocity
F-Zero Maximun Velocity

Le gabole del GBA

Pensate forse che non ci siano trucchi dentro il nuovo Fzero? In effetti grosse cose non ci sono, ma un paio ve le segnalo.

Demo Mode
Attenzione perchè è difficilissimo da fare: premete Select nel menu dei titoli. Eh????
Soft Reset
Premete A B Start e Select se vi fa fatica raggiungere il pulsante On/Off.

RED

Mode 7???

Facciamo un rapido sondaggio: se dico Mode 7, cosa vi viene in mente?
Ad alcuni, una console mai uscita, ad altri un sistema per coin-op, ad altri ancora, una minoranza, la straordinaria grafica pseudo 3D che solo il Super Nintendo (Snes per gli amici ndRED), poteva vantare. Mettetevi comodi ed ascoltate questa storiella: tanto tempo fa, all’inizio dei ruggenti anni novanta, non si parlava di 3D: i poligoni erano ancora figure geometriche a più lati, i problemi di clipping non toglievano il sonno a nessuno (anzi non c’erano proprio), così come se parlavi di phong-shaded o motion-captured, la gente non capiva di cosa stessi parlando, tanto che nessuno ne parlava. Se però eri un visionario e volevi per forza quello che non esisteva, ossia il 3D, un sistema c’era: entravi in un negozio di videogiochi, magari vergognandoti un pochino (erano altri tempi…), e chiedevi un Super Nintendo, o più familiarmente Snes. A quei tempi la casa giapponese, imperava e la sua tecnologia, chiamata Mode 7, era portatrice di sospiri d’invidia e di rispetto. F-Zero, Mario Kart, Nigel Mansel F1 (credo si chiamasse così), erano immensi capolavori, roba da caduta immediata della mascella, tutto grazie al Mode 7.
Ora giustamente vi chiederete cos’è questo famigerato Mode 7, questo nobile prima decaduto e ora di nuovo presente: non era una tecnica 3D. Era una modalità grafica che permetteva allo Snes, di ruotare, inclinare e disallineare le immagini dello sfondo, con una naturalezza da paura. I tre giochi che vi ho detto prima, non erano altro che dei “vertically scrolling racer” come tanti altri, ma grazie a questo effetto, risultavano dei veri e propri 3D. Sul 28 pollici di salotto, questo funzionava molto egregiamente, tanto che l’originale Fzero (1991, per 1 solo giocatore, riversato in una cartuccia da 4 Mb e dotata di batteria per il salvataggio) è stato un successo incredibile ed è uno dei giochi più amati dai fan Nintendo.