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Ghost of Tsushima: tra Spettro e Samurai, il difficile percorso di Jin Sakai

In Ghost of Tsushima, Jin Sakai è chiamato a compiere scelte difficili per salvare la sua terra: proviamo a ipotizzare quale impatto potrebbe avere sul gioco essere un Samurai o uno Spettro

SPECIALE di Alessandra Borgonovo   —   26/05/2020

La vendetta sembra essere il sottile filo conduttore tra i due ultimi grossi titoli di casa Sony: due linee temporali distanti, una basata su eventi storici mentre l'altra ipotizza un futuro senza speranza, eppure accomunate da un desiderio che nasce dalla parte più recondita e umana dei suoi protagonisti. The Last of Us: Parte II sembra pronto a raccontare una storia di declino, un senso unico dove la vendetta è il peso che ci trascinerà sempre più a fondo nell'abisso; invece Ghost of Tsushima, a dispetto dello stesso presupposto, ci mette di fronte a una situazione sfumata e combattuta, dove la via giusta da percorrere non è sempre quella più facile - eppure la tentazione è forte.

Rinunciare all'onore, rinnegare chi siamo stati, non usare agli invasori quel rispetto che è stato poi causa della nostra sconfitta. Esiste davvero giustizia, in quello che andremo a fare? O è ancora una volta vendetta, cui decidiamo di assegnare un valore più nobile e alto per illuderci di esser lo stesso uomo cresciuto seguendo i dogmi del Bushido? Sono domande alle quali soltanto l'esperienza completa può dare una risposta esaustiva ma abbiamo provato a immaginare cosa significherebbe, in termini di gioco, scegliere: tra Spettro e Samurai, il percorso di Jin Sakai per liberare Tsushima dai mongoli non si limiterà a scrivere correttamente (seppur romanzata) la storia ma definirà al contempo l'uomo dietro la leggenda. Un vendicatore o un nobile guerriero?

仁, Jin: Compassione

L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, acquisisce un potere che dev'essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie qualsiasi opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e, se non si presenta, egli fa di tutto per trovarne una. La compassione di un samurai va dimostrata in particolare nei riguardi delle donne e dei fanciulli.

Immaginate di essere cresciuti ascoltando questo e tutti gli altri princìpi del Bushido, di aver affilato la vostra mente e lo spirito, ancor prima della lama. L'avete fatto perché essere samurai non è questione di ruolo, è un codice di condotta e uno stile di vita: è la strada che vi definisce - la bilancia dell'esistenza. Immaginate adesso che un braccio di questa bilancia si spezzi, che il modo in cui credevate, speravate di vivere (di farlo per sempre, soprattutto) crolli sotto il peso di una brutalità alla quale non eravate pronti. Non c'è onore, in quegli invasori venuti dal mare, né rispetto, soltanto una violenza primitiva che si riversa anche sugli innocenti. Il vostro mondo collassa e voi con lui. Il vento porta con sé solo l'odore del sangue e dei corpi bruciati, e non sapete più quale direzione prendere perché tutto ciò in cui credevate è stato fatto a pezzi. Ma proteggere l'isola è vostro dovere, ad ogni costo. Dovete scegliere.

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Troviamo, se non espressiva, quantomeno ben poco casuale che la scelta del nome di Jin coincida anche con il terzo dei sette concetti fondamentali del Bushido. Come ci ha spiegato il creative director e art director del gioco, Jason Connell, Ghost of Tsushima non è un titolo basato sugli allineamenti. Al concetto di moralità, che pure è fondamentale nel percorso del samurai, potremmo sostituire quello di necessità: Jin si trova a dovere scegliere cosa fare tra ciò che è giusto e ciò che è indispensabile. Non si tratta di prendere una posizione, non esistono bene né male perché la guerra mette tutti sullo stesso piano e alla fine i conti li dobbiamo fare con noi stessi. Quello di Jin è un costante equilibrio tra chi era e chi le circostanze vorrebbero diventasse, il dilemma di un uomo che nella sua stessa gente trova un ostacolo alla sua risoluzione. Perché lui non è solo un samurai, quindi una casta aristocratica di per sé, ma è anche il lord dell'isola: l'abbiamo sentito apostrofare così nel gameplay mostrato allo State of Play e la sua per adesso scarna biografia lo conferma. Cosa succederebbe se un uomo così rispettato e rispettabile non seguisse più la retta via, cadendo nel disonore? Ancora non sappiamo come verrà gestita nel dettaglio l'avventura al di fuori della storia principale ma ci è stato anticipato che potremo prestare aiuto alle persone bisognose. Allora ci siamo chiesti: se fossero loro per prime a rifiutare, intimorite o addirittura deluse da cosa siamo diventati? Se la leggenda si rivoltasse contro di noi?

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Certo non si parla di modifiche sensibili alla storia, che vorremmo seguisse il percorso deciso dagli sviluppatori diramandosi al massimo in un doppio finale se ci sbilanceremo verso Samurai o Spettro, ma sarebbe interessante vedere un mondo che - pur nella tragedia - riesce a mostrarsi imprevedibile, strutturato attorno alla ferrea mentalità del samurai e della sua percezione da parte della gente comune (ma non solo). Jin è stato cresciuto come tale, dopotutto, e non è soltanto il suo nome a legarlo a doppio filo al codice del Bushido: per quanto le circostanze possano volerlo diverso, il samurai che è stato forgiato per essere è davanti agli occhi di tutti. Tradirlo sarebbe come voltare le spalle a Tsushima stessa, da un certo punto di vista, la possibilità che a un'azione corrisponda una conseguenza (come poi dovrebbe sempre essere) concorrerebbe a rendere non solo ciascuna partita potenzialmente diversa ma anche lo stesso contesto molto più intrigante. Ovviamente non dovrebbe essere una meccanica messa lì tanto per fare ma utile a far sentire davvero il peso delle nostre scelte: se per esempio una particolare missione non fosse accessibile a causa delle voci che circolano su di noi, non sarebbe corretto sbloccarla ingannando il gioco e comportandoci da bravi samurai per un po'. Sarebbe inoltre ancora più interessante se il tutto funzionasse da ambo i lati, ovvero se a fronte di un nostro percorso onorevole qualcuno ci disprezzasse per la nostra mancata risolutezza. Così come, a titolo generale, anche vedere le semplici reazioni dei personaggi in base alla nostra "fama" sarebbe avvincente: da un iniziale saluto, potrebbero persino nascondersi.

Ghost Of Tsushima 6

In mezzo a questo circo di ipotesi e speranze, di una cosa siamo però certi. Jin porta sulle spalle un peso non indifferente, dettato solo in parte dal suo nome, e qualunque strada vorrà intraprendere lo (ci) cambierà per sempre.