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Guida all'HDTV Vol.4 - I pannelli Full HD

Alta definizione, FULL HD, 1080p, Blu Ray, HD-DVD. Necessità di lusso.

RUBRICA di Mattia Armani   —   16/01/2007

L'importanza di chiamarsi FULL HD

Il supporto targato Sony, sostenuto da un discreto numero di major, si chiama Blu Ray (il formato utilizzato per PS3) ed è l’avversario diretto del discendente dei DVD, che ricade sotto l’appellativo l’HD-DVD (che è quello, invece, compatibile con il lettore per Xbox 360). Entrambi i formati permettono di immagazzinare dati a sufficienza da contenere film alla risoluzione di 1920 x 1080 pixel e questo significa che, attraverso un lettore ed un televisore ad alta definizione, possono mostrarci immagini in movimento composte da 2.073.600 punti. Tanto per rendere chiara la differenza con l’HALF HD, che ha aperto la strada allo standard HDTV, è sufficiente dire che quest’ultimo si ferma all’esiguo numero di 921.600 punti o pixel. Capite dunque l’incredibile differenza qualitativa tra gli schermi comprati dai primi acquirenti interessati all’HDTV e gli schermi che invece appartengono allo standard definitivo, altrimenti conosciuto come FULL HD, termine introdotto da Sony con il probabile intento di appropriarsi idealmente di questa tecnologia ed in seguito divenuto d’utilizzo comune. In questo marasma parecchi acquirenti sono stati ingannati dalle risoluzioni interlacciate, ovvero composte da 1920x1080 punti non mostrati simultaneamente e quinti qualitativamente inferiori, e dagli schermi che proponevano in bella vista la scritta generica HDTV confidando nell’ignoranza dell’acquirente medio in materia tecnologica. Ad oggi, per quanto il 1080p, ovvero la risoluzione effettiva 1920x1080, sia ancora lontano dall’essere uno standard globalmente diffuso, possiamo affermare con una certa sicurezza che nei prossimi anni sarà l’obiettivo nell’evoluzione degli schermi televisivi, almeno per qualche tempo. Quindi, per non avere brutte sorprese quando si acquista un oggetto talmente triviale e costoso, è bene controllare tutti quei fattori che possono rivelarsi importanti. In termini pratici è sufficiente controllare che la risoluzione 1080p sia definita come nativa, dato che alcuni schermi accettano il segnale FULL HD ma operano un ridimensionamento all’effettiva, e inferiore, risoluzione nativa dello schermo. In un secondo tempo è auspicabile verificare che lo schermo sia dotato di tutti gli ingressi che potrebbero tornarci utili, ovvero che abbiano prese audio e video pienamente compatibili con tutti i lettori o impianti che si intende allacciare allo schermo.

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Pioneer PDP-5000ex 50

Nell’estate del 2006 Pioneer ha distribuito un display FULL HD 50 pollici al plasma, il PDP 5000ex, dichiarando che si trattava del primo schermo al plasma di tali dimensioni a raggiungere la risoluzione di 1080p (1920x1080 effettivi). Nonostante non tutti siano d’accordo sul fatto che lo schermo Pioneer fosse effettivamente il primo a raggiungere tale obiettivo, quel che resta inconfutabile è che si trattava, e ancora si tratta, di un ottimo schermo. Passato da 15000 a 7000 dollari è uno schermo molto caro in grado però di offrire un’immagine estremamente stabile, risultato apprezzabile considerando che non si tratta del punto di forza della tecnologia al plasma. Il contrasto 3000:1 è più che sufficiente in relazione all’ottima luminosità, specificando che l'apparecchio raggiunge una gradazione di nero encomiabile, soprattutto se si ha l’accortezza di non illuminare a giorno il locale in cui staziona lo schermo. Il costo è assolutamente eccessivo, ma il PDP-5000ex è un ottimo passo in avanti per la tecnologia al plasma che si dimostra ancora concorrenziale nonostante LCD e OLED procedano a spron battuto. L’interesse di Pioneer nel campo degli schermi al Plasma si è ribadito alla recente fiera CEATEC dove la società ha presentato uno schermo FULL HD a 60 pollici dichiarando che raggiunge un contrasto di 20000:1 e che la tecnologia impiegata nei pannelli precedenti per migliorare la qualità dei neri è ulteriormente migliorata. Ovviamente in questo caso il prezzo non è ancora stato definito.

Progressive Scan 720p, 1080i, 1080p
Risoluzione nativa 1920 x 1080
Rapporto contrasto 3000:1
Luminosità 1000 cd/m2
Consumo energetico 420W
Diagonale 50’’/127cm
Dimensioni Lunghezza 1282mm Altezza 750mm Profondità 98mm
Peso 39.8 kg
Ingressi: DVI (HDCP) / 2 x HDMI (HDCP) / BNC (AV Component YPbPr o PC RGBHV) / S-VIDEO / COMPOSITO / L & R Audio In

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Sony Bravia Serie X (KDL-52X2000 52’’ LCD TV)

Pur non avendo un contrasto eccezionale gli ultimi nati della Serie X made in Sony godono di una luminosità eccellente. Si tratta di una tecnologia collaudata che ha subito una serie di migliorie e perfezionamenti dal rilascio in territorio giapponese nel 2004 alla sua recente comparsa nel mercato occidentale che offre una stabilità dell’immagine eccellente e un’ottima resa visiva con le risoluzioni non native. Sony dichiara 8 millisecondi di ritardo nella risposta dei cristalli liquidi, valore che io ritengo decisamente variabile, ma pur sempre ottimo considerando che le dimensioni della Serie X vanno dai 40 ai 52 pollici. Tutto questo costa molto e relativamente alle dimensioni si parte dai 3500 dollari del 40 pollici per arrivare ai 7500 del 52. Anche in questo caso decisamente troppo.

Rapporto contrasto: 1500:1
Angolo visuale: 178°
Consumo energetico 290W
Diagonale
Dimensioni: Larghezza 1415mm Altezza 827mm Profondità 123mm
Peso 54 kg
Risoluzione nativa: 1920 x 1080
Ingressi: HDMI x 2 / VGA /SCART x 3 (RGB, Smartlink) / COMPONENT x 2 /SLOT PCMCIA
Decoder Sat integrato

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Samsung LE40F71B 40’’ LCD TV

Samsung arriva sempre un pizzico in ritardo ma grazie al tempo a disposizione riesce a tagliare i costi e perfezionare la tecnologia. Già per il 2007 sono previsti un LCD Full HD da 40 a 52 pollici a in grado di dimezzare i prezzi attuali. Nel frattempo, seppure a dimensioni inferiori, Samsung offre uno dei migliori schermi Full HD presenti sulla piazza. La luminosità non fa gridare al miracolo ma si bilancia con il rapporto di contrasto 6000:1 e la versione europea rilasciata nel 2006 ha bisogno di un piccolo upgrade che spero Samsung provveda ad effettuare sui nuovi schermi distribuiti. Nonostante questi inconvenienti un 40 pollici di questa qualità venduto a 2300$ (reperibile sotto i 2000 Euro) resta un pezzo da novanta. In questo caso il tempo di risposta di 8ms parrebbe essere sufficientemente stabile da garantire un ottimo utilizzo del Samsung LE40F71B in ambito videoludico.

Risoluzione nativa: 1920x1080
Risposta: 8 ms
Rapporto contrasto: 6000 :1
Diagonale 40’’/103cm
Dimensioni: Lunghezza 994mm Altezza 647mm Profondità 92mm
Pesot: 31.6 Kg
Ingressi: VGA / HDMI x 2 stk / SCART x 2 stk / SLOT USB
Decoder: Solo versione USA

"C'è un quadro di Klee che s'intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L'angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l'infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo progresso, è questa tempesta." (Walter Benjamin)

Dietro le quinte

Qualche tempo fa, un po' per pubblicizzare i propri prodotti e un po' per esperienza, i principali produttori di chipset dedicati alla grafica annunciarono alla popolazione terrestre che il limite di sfruttamento dei televisori standard era vicino ad essere raggiunto. Nel contempo l’industria cinematografica, forte delle nuove e più economiche tecnologie digitali, aveva cominciato a lavorare con l’alta risoluzione, con l’apporto di promotori d’eccezione tra i quali spicca un certo George Lucas. Questi ed altri fattori, che comprendono vari elementi come la necessità di rinnovare le necessità degli acquirenti e rimpinzare i portafogli smagriti delle aziende hi tech, hanno determinato l’inizio del cambiamento. Ma in questo campo i cambiamenti avvengono caoticamente, spinti da più voci che non sempre hanno lo stesso tono, e spesso accadono in due o più tempi, con scaglioni di prodotti che tentano di agguantare standard che ancora standard non sono. In questo panorama è apparso l’HDTV, in formato HALF HD ovvero 720 punti di risoluzione verticale (1280 x 720), sufficiente per le trasmissioni HD e probabilmente sufficiente per la maggiorparte dei giochi che usciranno su 360 e PS3, ma non abbastanza evoluto da imporsi in via definitiva. Infatti, ad un livello ancora più profondo, il mondo del cinema si muoveva per definire il proprio standard, in barba ai limiti dei videogiochi odierni e in barba agli standard televisivi. In questo ambito il nome Sony giganteggia dato che il colosso nipponico è l’unico a poter sfoggiare, in un'unica soluzione, una console di nuova generazione ed un nuovo standard di riproduzione legato all’industria cinematografica di cui Sony stessa fa parte.