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Ikaruga

Da Dreamcast a GameCube il passo è breve per l'ultimo shoot'em up 2D di Treasure.

ANTEPRIMA di Claudio Camboni   —   20/12/2002

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La Potenza è nulla senza Controllo

Ikaruga prende molti spunti dal predecessore Radiant Silvergun e da quel platform che si chiamava proprio Silhouette Mirage; la particolarità di quest'ultimo era quella di poter colpire gli avversari a seconda del loro colore, switchando il proprio personaggio nel colore dell'avversario da abbattere, rosso o blu. Quando il protagonista era blu si uccidevano i nemici blu mentre i rossi infliggevano danni, trasformandosi in rosso accadeva il contrario. In Ikaruga succede lo stesso: con la pressione di un tasto la vostra astronave passa da rosso a nero ed è in grado di abbattere i relativi nemici; in più il fuoco nemico può essere usato a proprio vantaggio, se è dello stesso colore, per potenziare un potente 'beam' da usare quando sarà giunto al massimo livello di carica. Al contrario di giochi come GigaWing (DC) dove lo schermo di gioco si trasformava ben presto in un'orgia di spari, colori e nemici e l'azione di gioco era relativa solamente alla distruzione cieca, Ikaruga si presenta ordinato, pulito, tecnico, difficile, cerebrale. Dovrete concentrarvi sull'usare il giusto colore per abbattere il giusto nemico ma allo stesso tempo usare il colore giusto per potenziare il vostro beam: il cervello in certe scene deve veramente fare la sua porca parte, devo dire. Il livello di difficoltà è, direi, non molto ben calibrato: seppur l'inizio sia facile e tenda a diventare gradatamente sempre più ostico, verso la fine del terzo quadro inizia ad essere terribilmente difficile, e per completare il gioco è necessario ed indispensabile imparare certi passaggi a memoria ed essere molto precisi, evitando di perdere inutilmente vite che poi saranno molto utili nei livelli successivi.

E per GameCube?

La resa grafica della versione Dreamcast è di prim'ordine, e nonostante forse dal Cubo ci si aspetti di più, probabilmente la sua incarnazione Nintendiana sarà l'esatta controparte di quella SEGA. Il che non è comunque un difetto: le texture sono chiare e definite, i nemici composti da un gran numero di poligoni e non si ravvisa mai alcun rallentamento nonostante lo schermo di gioco sia sempre invaso da esplosioni, astronavi e locazioni. Il design dei livelli è una gioia per gli occhi, una lezione di stile e design di piena scuola Treasure.
Seppur diverso dal vecchio "miglior sparatutto" Radiant Silvergun, Ikaruga s'impone come nuovo standard e metro di paragone per tutte le prossime produzioni, sempre che ci sia qualche altra software house che decida di puntare su questo vecchio e trascurato genere... Infogrames, che distribuirà il titolo in tutto il mondo sotto il marchio Atari, ha annunciato che la versione Gamecube conterrà due nuove modalità di gioco (attualmente sconosciute) e che in Giappone costerà 5800 Yen, meno del prezzo standard fissato a 6800Yen, ed uscirà il 16 Gennaio 2003.
In un mercato sempre più chiuso nelle sue certezze e nella sua “commercialità”, dove è sempre più difficile trovare giochi dal concept bidimensionale a meno che non si parli di GBA, questo Ikaruga porta veramente una ventata di divertimento e originalità al genere e a tutta l’industria, segnando il ritorno degli sparatutto storici e allo stesso tempo rinnovandone il concept; per questo si tratta di un gioco da tenere certamente d’occhio.

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Un Tesoro di Software House

Ikaruga. Ovvero Project Radiant Silvergun 2, un nome che molti fedeli e appassionati Sega hanno imparato a conoscere bene nell'epoca gloriosa degli sparatutto su Saturn, e del quale molti altri hanno sentito un'eco data dalla risonanza e dalla bellezza del titolo stesso, nonché dalla discreta difficoltà nel reperirlo. Ikaruga è già uscito qualche mese fa sull'ormai trapassato Dreamcast, quasi in sordina, sottovoce; a Gennaio è prevista la conversione per Gamecube, anch'essa fedele controparte del Coinop.
Il primo Radiant Silvergun era riuscito a stupire l'intera comunità videoludica per la grafica mozzafiato che riusciva a spremere veramente come un limone il buon vecchio Saturn, e per il gameplay originale, mix che contribuì a creare semplicemente il miglior sparatutto esistente su console. Ideale successore di quel mitico gioco, Ikaruga si (ri)promette di stupire ancora con una realizzazione di prim'ordine e uno stile di gioco ancora diverso e innovativo, nonostante stiamo parlando di un genere che di innovativo ha ben poco, uno shoot'em up a scrolling verticale dal concept vecchio come Pac-Man. Questo Ikaruga però è diverso, ricordiamoci che i realizzatori sono sempre loro, i Treasure, software house che negli anni ha sempre saputo distinguersi per stile, concetti e nuovi giochi, e che affonda le sue origini nella signora Konami. Giusto per citare alcune produzioni targate Treasure: Bangaioh (DC, N64), Silhouette Mirage (Sat, PSX) e Sin&Punishment (N64).