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Journey to the Savage Planet: anteprima dalla GDC 2019

Abbiamo finalmente approfondito il misterioso Journey to the Savage Planet, comico metroidvania ambientato in un folle pianeta tutto da esplorare.

ANTEPRIMA di Vincenzo Lettera   —   26/03/2019

Quando Journey to the Savage Planet è stato annunciato con un breve teaser trailer agli scorsi The Game Awards, in molti lo hanno immediatamente comparato a giochi come Fallout o Bioshock. Tuttavia, se proprio dovessimo trovare un titolo simile a cui accostarlo, forse sarebbe meglio scomodare Metroid Prime, ma con una vena più comica e dalle dimensioni decisamente più contenute. Sviluppato da Typhoon Studios, team canadese composto da ex veterani dell'industria con esperienza in Ubisoft, Warner Bros., EA e THQ, Journey to the Savage Planet, si rifà all'età d'oro della fantascienza, con una visione ottimistica nei confronti dell'esplorazione spaziale e della conquista dello spazio. "Nel gioco sei un'uomo che si trova da solo in un pianeta lontano", spiega il co-founder Reid Schneider. "Ma come atmosfera e mood, è l'esatto opposto di The Martian, dove Matt Damon deve bere la sua urina per sopravvivere".

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Il pianeta selvaggio

La demo che ci è stata mostrata durante la GDC 2019 aveva inizio poco dopo l'arrivo sul pianeta AR-Y 26, e già dalle battute iniziali appare subito evidente quanto Journey to the Savage Planet spinga sull'acceleratore dell'humour. Di tanto in tanto il giocatore riceverà messaggi video dalla Kindred Technologies, la compagnia che lo ha inviato in missione e che si vanta di essere "la quarta migliore azienda nel campo dell'esplorazione spaziale". I filmati sono tutti registrati in FMV e andranno da comunicazioni dello stempiato CEO dell'azienda a spam pubblicitario di diverso tipo, portando avanti una sottotrama via via che si prosegue nell'esplorazione del mondo. Alla nave bisognerà tornare di tanto in tanto per fabbricare strumenti e armi di vario tipo, ma non fatevi ingannare: Journey to the Savage Planet non è un Subnautica nello spazio. "Inizialmente avevamo sperimentato con meccaniche survival ma abbiamo poi fatto dietro-front", ci spiega Schneider. "Vogliamo che il focus dell'esperienza sia al 100% sull'esplorazione, senza che il giocatore debba stare a preoccuparsi di quanto ha fame o freddo". Una volta usciti dalla nave, ci si rende conto tuttavia che AR-Y 26 è un pianeta un po' diverso dagli altri. Non solo è ricco di piante e creature aliene, ma poco distante dalla nave si erge un'immensa torre, a testimoniare la presenza di una qualche misteriosa civiltà. Comincia quindi un'esplorazione che porterà a visitare diverse aree in superficie e sotterranee, alla ricerca di informazioni, risorse e artefatti che permettono di creare nuovi strumenti e accedere a ulteriori zone. Si va dal classico jump-pack a un rampino laser, passando per potenziamenti che rendono resistenti al fuoco. Il classico, insomma. Gli sviluppatori promettono comunque che, sebbene attraverso il diario di viaggio sarà sempre chiaro l'obiettivo da raggiungere, al giocatore verrà data completa libertà su come arrivarci e quali percorsi prendere. Il tutto mentre si cerca di scansionare ogni pianta e creatura per poter completare il database.

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Journey to the Savage Planet sarà un'esperienza piuttosto compatta, e nell'arco delle 10-12 ore necessarie a portarlo a termine si avrà modo di attraversare biomi molto diversi. La demo partiva da un ambiente innevato, per poi passare in un attimo all'interno di una giungla, esplorare le profondità di un lago e infine di una caverna con fiumi di lava. Numerose dovrebbero essere anche le aree segrete del tutto facoltative, nelle quali si nascondono upgrade per il proprio alter ego (che ne aumentano magari la stamina, la velocità o la salute) oppure artefatti che raccontano la storia del pianeta e della civiltà che lo ha abitato. A sorprenderci è stata però la varietà e l'originalità delle creature che abitano il pianeta. Un esempio è una sorta di piccolo rettile che corre in giro urlando come un matto: se si prova a zittirlo con un colpo di blaster questo si moltiplica, creando nuovi piccoli mostri urlanti. Un vero incubo. C'è una pianta con un occhio (già...) che funge da telecamera di sorveglianza, e se individua il giocatore gli lancia una pioggia di devastanti semi esplosivi. Nel repertorio non mancano creature mansuete - che possono essere coccolate, prese a calci o utilizzate per risolvere piccoli enigmi - oppure bestie pericolose pronte a caricare il giocatore e che vanno messe K.O. con gli strumenti a propria disposizione. A tal proposito, si potrà contare su un repertorio di armi (molte delle quali con una seconda modalità di fuoco) e gadget di diverso tipo: da granate organiche a "semi" (in realtà sono caccole di animali alieni) che creano piattaforme su cui rimbalzare, fino ad arrivare a una scatoletta di cibo in scatola che può curare il giocatore o attirare l'attenzione degli animali. Il tutto caratterizzato quella irresistibile vena comica che accompagnerà chi gioca dall'inizio alla fine del viaggio.

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In uscita entro l'inizio del 2020 su console e PC (in esclusiva su Epic Game Store), Journey to the Savage Planet si preannuncia come un'esperienza non troppo lunga e ambiziosa, ma con tantissima personalità. La caratterizzazione delle creature e la densità di ambientazioni e contenuti bilanciano uno stile visivo non troppo originale, ma se il mondo di gioco riuscirà a sorprendere e divertire per tutta la durata del viaggio, allora questa buffa avventura esplorativa potrebbe rivelarsi "la quarta migliore sorpresa della prossima primavera".

CERTEZZE

  • Tanto humor dietro ogni creatura e gadget
  • Buona varietà di ambienti tutti da esplorare

DUBBI

  • Visivamente non troppo originale
  • Sarà in grado di sorprendere (e far sorridere) per tutta la durata dell'avventura?