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Le nostre mani su Medal Of Honor!

Ebbene si, ce l'abbiamo fatta: in questi giorni siamo riusciti a giocare a quello che è sicuramente il titolo più atteso di questo inizio 2002, quel Medal Of Honor che abbiamo già potuto apprezzare grazie ai filmati e alle due demo rilasciate in questi giorni. Ora, dopo diverse ore di gioco, è arrivato il momento di cominciare a proporvi le nostre prime impressioni, che speriamo di poter confermare nella review di prossima pubblicazione: ciò che abbiamo potuto vedere non solo conferma quanto di buono si era intuito in questi mesi, ma candida di diritto Medal Of Honor nell'olimpo dei migliori giochi del genere...

ANTEPRIMA di La Redazione   —   20/01/2002
Le nostre mani su Medal Of Honor!
Le nostre mani su Medal Of Honor!

E' guerra vera...

A differenza di quanto abbiamo potuto vedere nel recente Return to Castle Wolfenstein, in questa occasione l'ambientazione della seconda guerra mondiale è stata utilizzata per ricreare un'esperienza di gioco realistica e fedele alla storia. Nessun esperimento paranormale, nessuno Zombie od altre creature fantastiche da affrontare, solo ed esclusivamente soldati nazisti schierati in un Europa distrutta dalla guerra.
Già da questo particolare è intuibile il filo conduttore dell'intero gioco, il cui fine ultimo è quello di regalare un'esperienza coinvolgente al giocatore, tanto verosimile quanto appagante dal punto di vista del gameplay: nonostante l'ambientazione di partenza possa essere quantomeno simile al già citato RTCW, il risultato finale è infatti completamente diverso.
Ciò si capisce fin dalle prime missioni di gioco, e si fa ancora più consitente durante lo svolgersi dell'avventura. Non so quanti di voi abbiano scaricato nei mesi passati i filmati che stanno accompagnando il rilascio di questo titolo, ma chiunque abbia potuto ammirare lo sbarco in normandia, non fa fatica a capire di ciò che sto parlando.
Dove infatti riesce il gioco, è proprio nel ricreare l'atmosfera della guerra nelle diverse missioni che fanno da filo conduttore all'intera avventura, e che cominceremo a vedere insieme nel prossimo capitolo.

Le nostre mani su Medal Of Honor!
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Missioni ed obiettivi

Una volta ascoltato il briefing iniziale, ci ritroviamo seduti su una camioncina con altri cinque sei soldati alleati, diretti verso un posto di blocco tedesco: dopo avere tentato inutilmente di corrompere la guardia, ci ritroviamo coinvolti in un conflitto a fuoco che rivelerà ben più di un colpo di scena.
Con ciò non intendo certo rovinarvi le sorprese che il titolo saprà regalarvi, vi basti però sapere che arrivati in alcuni punti (e ciò lo ritroveremo in tutte le missioni del gioco) o raggiunti degli obiettivi particolari, succedono degli avvenimenti che ci coinvolgono regalandoci la sensazione di trovarci in un ambiente vivo ed in parte indipendente dalla nostra volontà: imboscate, soldati che si uniscono a noi dopo averli liberati, spie che attirano la nostra attenzione, comprimari che ci chiedono aiuto o ce lo offrono, piccoli plotoni che dovremo aiutare da situazioni senza apparente via di uscita...
In una delle missioni del gioco, per esempio, siamo chiamati ad aiutare un gruppo di soldati americani intrappolati in una cittadina distrutta dai bombardamenti, nella quale si sono nascosti dei cecchini nazisti che impediscono il passaggio delle nostre truppe: il nostro compito sarà quello di stanare i cecchini, e vi posso assicurare che non è certo semplice. Dopo averci provato una decina di volte, ho infatti capito che l'unica via per poterlo fare è percorrere la missione "al rallentatore", compiendo un passo alla volta, magari da sdraiato o inginocchiato, e scrutando con il binocolo a disposizione ogni angolo del paesaggio: tra l'altro i nemici non restano nella stessa posizione ma si coprono dietro le mura guardando il paesaggio poche volte e per breve tempo. Chi di voi ha visto "Il nemico alle porte" sicuramente sa di cosa sto parlando...
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Missioni ed obiettivi


In un altra missione siamo chiamati ad infiltrarci addirittura all'interno di un sottomarino U-boot, nel quale sono stati nascosti alcuni documenti importanti: una volta recuperatoli, è necessario posizionare delle cariche esplosive all'interno del sottomarino stesso. Facendo ciò si attiva un timer che ci indica il tempo rimastoci per scappare senza essere coinvolti nell'esplosione.
A proposito di questo, più di una parte del gioco è scandita dal tempo: più avanti infatti è necessario raggiungere i nostri alleati a bordo di un treno, naturalmente in uno scenario pieno di soldati nazisti, entro un certo periodo di tempo.
Altri momenti che vogliamo ricordare, senza però svelarvi troppo e senza anticipare il nostro giudizio che potrete leggere nella recensione tra qualche giorno, sono quelli in cui ci ritroviamo nelle vie di campagna della Francia occupata e dobbiamo distruggere delle postazioni nemiche, per poi ritrovarci con un altro gruppo di soldati alleati; oppure quando siamo chiamati a liberare una spia che poi ci seguirà e ci aiuterà nella distruzione di alcuni bombardieri; senza dimenticare lo sbarco in Normandia, forse il momento più emotivamente coinvolgente dell'intera esperienza di gioco. Di questo non voglio svelare nulla, poichè è davvero un'esperienza che va vissuta: vi lascio solamente con le immagini che troverete all'interno dell'anteprima adesso e della recensione poi. Sappiate solo che quando uno dei soldati piangeva e mi chiedeva cosa diavolo ci facevamo in questo inferno, ho avuto i birivid...
Un ultimo dettaglio, infine, riguardo gli obiettivi che dovremo affrontare: dinamici con cambiamenti durante una stessa missione, decisamente vari (più di una volta saremo chiamati ad interagire con l'ambiente sabotando o distruggendo veicoli e postazioni nemiche) e azzeccati.

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Missioni ed obiettivi

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Le prime conclusioni...

Che dire?
Per quanto visto (e certo non abbiamo visto poco) ci troviamo di fronte ad un piccolo capolavoro del genere, capace di settare, nonostante non introduca nulla di particolarmente nuovo, nuovi standard; so che la maggior parte di voi si sta chiedendo se è arrivato il momento per Half Life di abdicare il trono degli FPS, ed attende da noi una risposta positiva.
Questa risposta ci riserviamo di darla dopo aver provato ancora per qualche giorno il gioco, anche per testare l'effettiva longevità e, perchè no, il supporto multiplayer. E' tuttavia inequivocabile che l'unico dubbio rimastoci dopo queste ore di gioco è legato alle richieste Hardware del titolo, che abbiamo visto scattare più di una volta alla risoluzione di 800X600. Va però detto che il computer è quello della sede C.T.O. di Milano, per cui prima di dare giudizi definitivi aspettiamo a testarlo sui nostri pc.

Le nostre mani su Medal Of Honor!
Le nostre mani su Medal Of Honor!

Le prime conclusioni...


Se questo è l'unico punto in sospeso che lascia in noi il gioco, vi lascio immaginare quanto ci possa avere colpito: era da tempo che aspettavamo un titolo così tanto e non rimanevamo così soddisfatti alla prima prova. Forse dai tempi di Deus Ex, quando subito intuimmo di che capolavoro si trattasse: così è stato in questi giorni per Medal Of Honor.
Ma ora basta, anche perchè abbiamo intenzione di finirlo almeno un paio di volte prima di dare il nostro giudizio definitivo. Tempo fino al 15 febbraio (data di uscita prevista della versione Italiana, che verrà totalmente localizzata nella nostra lingua) c'è nè, noi abbiamo tutto il tempo per testare il gioco in maniera più approfondita: a voi il tempo di sperare che le nostre conclusioni non siano di molto differenti da quanto espresso in questa sede.
Stay Tuned, qui si fa la storia del videogioco...

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Dietro le linee nemiche

Quando, un paio di anni fa, gli sviluppatori della 2015 decisero di portare un FPS sulla Playstation, riuscirono a produrre il miglior titolo del genere mai apparso su una console, Goldeneye escluso.
Un gioco, Medal of Honor, ambientato nella seconda guerra mondiale, che metteva il giocatore nei panni di un soldato alleato infiltratosi nelle linee naziste: dotato di una grafica più che discreta, di una giocabilità ottima e di una atmosfera realistica e coinvolgente, MOH ricevette un consenso unanime di pubblico e di critica, meritandosi un seguito (più che un seguito una versione 1.2 per la verità...) pochi mesi dopo.
Da qui, il passo ad una conversione per Pc è stato davvero breve. Dopo avere preso in licenza il motore di Quake 3, gli sviluppatori si dedicarono anima e corpo alla nuova sfida, consapevoli che sui compatibili erano passati negli anni giochi che hanno fatto letteralmente la storia del videoludere, primo tra tutti Half Life: riuscire a sconfiggere i mostri sacri di uno dei generi più apprezzati dai giocatori pc non è certo un impresa semplice, ma per quello che abbiamo potuto vedere durante le ore passate in compagnia della versione finale del gioco, è sicuramente alla portata di Medal Of Honor.