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La scommessa di NCsoft

L'urlo di Aion terrorizza l'Occidente?

PROVATO di Christian Colli   —   27/05/2009

C'è fermento nella dimensione videoludica degli MMORPG: il Re Lich continua a dominare prepotentemente la scena e la prima ondata di concorrenti sembra aver fallito nel suo attacco allo strapotere di Blizzard. Mentre Warhammer Online e Age of Conan si ritirano per leccarsi le ferite, un altro guerriero marcia verso il proprio destino:

La scommessa di NCsoft

con il suo stile squisitamente orientale, un curriculum di certo non esaltante e una tonnellata di pregiudizi, scende in campo l'ultima produzione NCsoft. Dopo aver firmato i mediocri City of Heroes e Lineage, ma anche l'ottimo Guild Wars, la softco coreana ha apparentemente deciso di lanciare una sfida diretta a quello che è ormai considerato il paradigma del genere.
Ma cos'ha di diverso Aion dai tanti MMORPG già presenti sul mercato e prossimamente sui nostri scaffali?

Un mondo tutto da scoprire

La prima caratteristica di Aion che lascia piacevolmente stupiti è l'enorme cura riposta nella creazione ad hoc di una vera e propria mitologia, che rende l'atmosfera del mondo di Atreia davvero speciale. Spezzato in due da una cataclismatica guerra tra le semidivinità generate da Aion, il dio creatore, questo pianeta propone due emisferi abitati da due razze distinte: gli Elyos vivono nella parte più esposta al sole e pertanto sono eleganti e raffinate creature dalle fattezze umane; gli Asmodean invece sono rimasti confinati nelle zone oscure di Atreia, selvagge a tal punto da operare una mutazione che li ha resi più felini e massicci. In realtà le possibilità di personalizzazione del nostro personaggio sono veramente tantissime, e il giocatore è libero di creare un avatar su misura modificando numerosi parametri come lo spessore del collo, la distanza tra gli occhi, la grandezza del mento... perfino la dimensione del seno.
Questo è ovviamente il primo passo verso il mondo di Aion, e già si nota uno dei tratti più spiccatamente coreani del gioco NCsoft negli eccessi artistici degli abiti con i quali è possibile provare il nostro futuro personaggio, ricchi di texture che riproducono fregi dettagliati e tessuti ricamati o armature possenti, eleganti e spettacolari. Contemporaneamente, possiamo scegliere oltre alla razza - che definirà l'area di partenza e la società di cui faremo parte - anche la canonica classe, il ruolo in cui ci caleremo durante le nostre avventure. Il numero di classi inizialmente disponibile è in realtà un po' misero: guerriero, scout, mago e chierico; ognuna rappresenta un archetipo, nell'ordine il "tank", il "damage dealer" fisico, il "damage dealer" magico e infine il guaritore. Ma il bello deve ancora venire.

Una nuova avventura?

In realtà, i primi dieci livelli non si discostano molto dai, beh, primi dieci livelli di un qualsiasi MMORPG: il giocatore prende confidenza con la propria classe a poco a poco, tramite l'apprendimento graduale delle abilità e magie più basilari. Colpisce subito la leggerezza del client: il CryENGINE rielaborato per Aion si rivela estremamente stabile e fluido anche ai dettagli più alti, offrendo scorci di rara bellezza, paesaggi bucolici ricchi di dettagli realizzati con maestria, i cui splendidi cromatismi variano col passaggio dal giorno alla notte. Le zone sono interamente esplorabili e la geografia è curata e complessa, per nulla scontata. Si comincia subito a esplorare queste zone nel tentativo di completare le quest che ci vengono proposte dai vari NPC: crolla già qui un pregiudizio, che voleva Aion come l'erede del vizio principale degli MMORPG orientali, il "farming" sfrenato cioè al quale sono costretti i giocatori per le task più banali. Aion invece si presenta come un normalissimo MMORPG in cui viene chiesto l'annientamento di una mezza dozzina di creature o il recupero di pochi oggetti per volta, il tutto ricompensato abbondantemente da denaro, oggetti e punti esperienza.

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Una meccanica tra l'altro che a detta di NCsoft sarà ulteriormente alleggerita per il mercato occidentale. Il gioco oltretutto mette a disposizione dell'utente numerosi utensili integrati nell'interfaccia (in realtà decisamente simile a quella del capolavoro Blizzard, ammiccante anche a Warhammer Online e The Lord of the Rings Online) per facilitare la sua temporanea permanenza in Atreia: mappe estremamente dettagliate delle zone scoperte e un sistema di hyperlink ramificato che permette di identificare con facilità ogni elemento importante in una data quest o zona, è impossibile perdersi o fraintendere un obiettivo insomma. La scalata verso il livello 10 si alterna tra quest e Missioni: quest'ultime rappresentano uno degli elementi più interessanti di Aion e ricordano le omonime Mission di Final Fantasy XI Online, cicli di quest più complesse introdotte e concluse da sequenze non interattive dalla regia decisamente cinematografica, attraverso le quali si svolge la trama principale di Aion, che ci vede protagonisti smemorati di una guerra fondamentale per il futuro del pianeta. Il plot si evolve con svariati colpi di scena e personaggi secondari che interagiscono con noi durante il cammino che ci porterà a riconquistare i nostri ricordi e il posto che ci appartiene nelle gerarchie di Atreia. E tutto comincia proprio con il fatidico livello 10.

Power up!

Nei primi dieci livelli di avventure il giocatore ha ormai imparato a prendere confidenza con le dinamiche di Aion, in primo luogo le peculiari "Chain Skill" che sono il fulcro del sistema di combattimento. Si tratta sostanzialmente di magie e abilità attivabili solo per pochi secondi dopo l'utilizzo di un'altra magia o abilità, per formare una sorta di combo che va tutta a vantaggio dell'assalitore. Il combattimento in Aion viene ricondotto quindi a rotazioni di abilità intermezzate dai cooldown delle stesse, si tratta di un gameplay piuttosto frenetico che richiede un minimo di abilità e non una pressione casuale di tutte le magie pronte al lancio. Dal sesto livello in poi si perdono preziosi punti esperienza a ogni decesso, riacquistabili con il denaro, e ancora da prima è piuttosto frequente il ritrovamento di gemme che possono essere incastonate sull'equipaggiamento per fornirgli bonus addizionali. Il ciclo di missioni che è possibile svolgere intorno all'ottavo livello ci coinvolge direttamente nella storia di Atreia e nella battaglia tra Elyos, Asmodean e Balaur (la terza razza del gioco, non utilizzabile dai giocatori e controllata completamente da un'intelligenza artificiale) facendo luce sull'identità del giocatore e sul suo destino.

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Questi eventi conducono dritti dritti alla capitale della razza scelta, Elysea per gli Elyos e Pandemonium per gli Asmodean: sono città imponenti e curatissime, vaste e ricche di possibilità, spesso brulicanti di giocatori attivi o, magari, fermi a vendere oggetti di ogni tipo tramite il sistema del bazaar. Raggiungere la capitale significa passare, narrativamente anche, allo stato di Daeva: finalmente il giocatore può spiegare le ali e scegliere tra due specializzazioni della propria classe, che offrono ognuna vantaggi e svantaggi accentuando le inclinazioni dell'archetipo scelto all'inizio. Per esempio, il Guerriero può diventare Gladiatore, specializzato nel danno, o Templare, specializzato nella difesa. Questa scelta ovviamente aggiunge nuove abilità al nostro repertorio e incrementa il numero di chainskill che si possono effettuare. Ma la vera novità sta nella possibilità di volare: adesso il giocatore può spiegare le proprie ali con la pressione di un tasto e spostarsi più velocemente per via aerea. Il volo è temporaneo, e almeno inizialmente dopo sessanta secondi le ali svaniscono, con disastrose conseguenze se non si è prestata attenzione all'altitudine. La velocità del volo e la durata possono essere incrementate a livelli avanzati, le ali non sono dunque una caratteristica estetica, ma un vero e proprio elemento ludico di fondamentale importanza, considerando anche che il combattimento si può spostare dalla terra all'aria, con tutti i rischi del caso.

Aion e gli MMORPG

Il nostro test preliminare è stato condotto sulle quattro classi principali e su due specializzazioni, Ranger e Spiritmaster, provando entrambe le razze, tra le quali dal punto di vista strettamente ludico non c'è alcuna differenza. E' chiaro che l'Aion Team di NCsoft si è ispirato pesantemente agli MMORPG che hanno avuto più successo in questi anni, aggiungendo le idee - spesso innovative - che hanno caratterizzato Guild Wars, probabilmente il miglior prodotto di NCsoft. L'occhio è strizzato sopratutto a World of Warcraft, del quale Aion assume molte caratteristiche user-friendly, dall'itemization chiara e precisa alle limitazioni imposte per il commercio (oggetti che non possono essere più scambiati una volta utilizzati, ad esempio) passando per molte abilità che ricordano in maniera impressionante quelle storiche del kolossal Blizzard. Lo Scout, ad esempio, inizialmente non è altro che un Rogue di World of Warcraft, con le sue capacità di occultarsi temporaneamente nell'ombra, aumentare le capacità di evasione, la padronanza di armi veloci e gli attacchi che stordiscono il nemico, producendo più danni se viene colpito alle spalle.

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L'evoluzione della classe in Assassin accentua le somiglianze con il Rogue, mentre se si sceglie di diventare Ranger si ottiene una classe che incrocia le feature già menzionate con quelle dell'Hunter di World of Warcraft, l'Ingegnere di Warhammer Online o dell'omonimo Ranger in Final Fantasy XI Online, ovvero la competenza nell'uso di armi a lungo raggio e di attacchi che attribuiscono al nemico status anomali di vario genere. In realtà non parliamo di mera scopiazzatura, visto che le Chainskill e ovviamente il volo introducono una varietà che discosta le classi di Aion da quelle che abbiamo giocato in almeno una mezza dozzina di MMORPG, nonostante si torni comunque ad archetipi ormai consolidati. Le classi comunque sono estremamente rifinite, semplici da imparare a giocare e spettacolarizzate dalle acrobatiche ed eleganti animazioni che contraddistinguono tutti gli attacchi o le magie, dall'encomiabile varietà visiva. Anche l'interfaccia richiama sensibilmente quella progettata da Blizzard, Mythic o Turbine per i loro MMORPG, sopratutto The Lord of the Rings Online: è pulita e chiara, personalizzabile in svariati modi. I frame che permettono di visualizzare i vari dati relativi al personaggio si possono spostare liberamente per lo schermo e cercare le informazioni desiderate è semplice e intuitivo, nonostante la loro quantità. Il lavoro svolto dal team appare dunque soddisfacente e promette di accompagnare più che bene il giocatore nella sua avventura.

Aspettando l'Autunno

Dire che Aion porterà una ventata di aria fresca nel mondo dei MMORPG sarebbe ingiusto: il prodotto NCsoft propone feature ingegnose e gradevoli ma non si discosta particolarmente dagli altri titoli, prendendone tuttavia le caratteristiche migliori per rifinirle e integrarle in un ecosistema nuovo di zecca. La cura riposta dal team è eccezionale, sopratutto dal punto di vista del lore, e lo stereotipo del gioco coreano, tutto fumo e niente arrosto, crolla di fronte a una profondità ludica notevole e a meccaniche normalissime, che saranno oltretutto limate ulteriormente in vista del lancio occidentale. Tuttavia, ogni MMORPG appare bello, nuovo e interessante ai primi livelli, ma è il cosiddetto endgame che dà sostanza al gioco: quello di Aion non differirà molto da quello di Warhammer Online, Final Fantasy XI Online, The Lord of the Rings Online o World of Warcraft.

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Il fulcro dell'endgame saranno i raid mirati a sconfiggere creature enormi e micidiali per racimolare denaro e equipaggiamenti sempre più potenti e affascinanti ma anche il PvPvE, come viene definito da NCsoft, tutto incentrato sulla lotta tra Elyos e Asmodean nella dimensione conosciuta come Abyss, dove sarà possibile conquistare zone e fortezze mentre si combattono le armate nemiche, aiutati o infastiditi dalla terza fazione non giocabile, i Balaur, che potranno comparire all'improvviso per appoggiare la nostra fazione... o per distruggerla. Il PvP in Aion avrà un sistema di gradi non dissimile dall'Honor System di World of Warcraft, in cui i giocatori e le Legioni più abili saranno premiati con oggetti e potenziamenti, ma strizzerà l'occhio anche all'RvR di Warhammer Online e Dark Age of Camelot, sopratutto sul lato cooperativo. Se NCsoft riuscirà a mantenere inalterato l'ottimo equilibrio riscontrato nelle prime fasi di gioco anche nell'endgame, mantenendolo sempre interessante e coinvolgente, potremmo trovarci tra le mani un MMORPG in grado di dare del filo da torcere ai pilastri del settore.

CERTEZZE

  • PvP bilanciato e mai noioso
  • PvE appassionante e mai frustrante

DUBBI

  • Client pesante per hardware modesti
  • Varietà di gioco limitata a quest e PvP