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Mega Man 11, provata la demo

Abbiamo giocato il livello di Block Man nella demo pubblicata da Capcom: ecco le nostre prime impressioni

PROVATO di Christian Colli   —   10/09/2018

La demo che Capcom ha pubblicato in questi giorni ci ha abbastanza tranquillizzato sulla natura del nuovo capitolo della saga dell'androide più famoso dei videogiochi. Dopo aver fatto vari esperimenti e averlo chiuso in un cassetto per anni, Capcom sembrerebbe aver deciso di puntare su quella che a lungo abbiamo considerato la sua mascotte, il Blue Bomber che in Giappone risponde al nome di Rockman e in tutto il resto del mondo è conosciuto come Mega Man. A differenza dei precedenti episodi, Mega Man 9 e Mega Man 10, che celebravano le origini storiche del brand con un'impostazione squisitamente vintage, Mega Man 11 indossa un abito moderno e si presta a qualche contaminazione in termini di gameplay che ci aveva un po' preoccupato ma che, alla fine, potrebbe essere il proverbiale asso nella manica.

Il livello di Block Man

Abbiamo giocato la demo di Mega Man 11 su Nintendo Switch, constatandone la bontà sia in modalità portatile che nel Dock: il gioco è fluido, coloratissimo e sorprendentemente fedele alla direzione artistica originale. Questo significa che Mega Man 11 è effettivamente un Mega Man classico e riprende lo stile cartoonesco e pacioccoso dei primi episodi, piuttosto che quello un po' più adulto e serio visto nella serie X recentemente ripubblicata con la Mega Man X Legacy Collection. La demo mette a disposizione tre livelli di difficoltà su quattro (Principiante, Facile, Normale e Supereroe, ma quest'ultimo non è selezionabile dall'inizio) e consente di giocare soltanto lo stage di Block Man, uno dei nuovi Robot Master che dovremo sconfiggere per arrivare allo scontro finale col solito Dottor Wily. Oltre a modificare i valori invisibili di attacco e di difesa di Mega Man, i livelli di difficoltà influenzano l'esperienza in modo diverso: a livello Principiante, per esempio, il giocatore ha un numero infinito di tentativi e ogni volta che cade in un fossato, viene recuperato e portato in salvo dall'uccellino robotico Beat.

Mega Man 11, provata la demo

Il nostro Mega Man comincia la partita nella demo con due armi secondarie che si sono rivelate discretamente utili. Lo Scramble Thunder consente di sparare due grosse scintille che si spostano lateralmente, mentre il Pile Driver è un affondo diretto capace di sgominare ogni nemico sulla traiettoria di Mega Man. Le due armi secondarie sono abbastanza comode, ma non abbiamo mai sentito la necessità di usarle davvero, se non per provare gli effetti aggiuntivi del Power Gear, uno dei due meccanismi che costituiscono la feature più inedita di questo Mega Man 11. Il buon Dottor Light ha infatti equipaggiato Mega Man col Double Gear, uno strumento che funziona essenzialmente in due modi. Premendo un tasto si attiva lo Speed Gear e sopra Mega Man 11 compare un indicatore arcuato che si va riempiendo: in questo frangente, il tempo rallenta, permettendo a Mega Man di schivare più facilmente i nemici o superare alcuni passaggi con maggior tranquillità. Se si preme un altro tasto, invece, si attiva il Power Gear, e per un periodo di tempo altrettanto limitato Mega Man infligge più danni e l'effetto delle armi, come vi abbiamo anticipato, cambia leggermente.

Mega Man 11, provata la demo

L'indicatore summenzionato impedisce al giocatore di abusare del Double Gear perché, se si riempie completamente, lo strumento si surriscalda e non può essere usato affatto per alcuni secondi. Il gadget, inoltre, ha un'ultima funzione: attivando lo Speed Gear e il Power Gear contemporaneamente quando la vita di Mega Man è molto bassa, si può eseguire un potentissimo attacco disperato. Nel livello proposto in questa demo non abbiamo avuto l'esigenza di usare questa ultima tecnica, dato che siamo riusciti a superarlo abbastanza tranquillamente, e dobbiamo ammettere che il level design, pur non essendo particolarmente brillante, garantisce al giocatore una certa libertà nell'utilizzo del Double Gear. Ci sono infatti delle sequenze platform decisamente ostiche che sembrano essere pensate per lo Speed Gear, ma che in realtà si possono superare anche soltanto con un po' di pratica e un'oncia di pazienza. In questo senso, il Double Gear ci è sembrato uno strumento pensato soprattutto per i principianti e per i cosiddetti speedrunner, che grazie a esso riusciranno sicuramente a inventarsi trucchi e acrobazie spettacolari.

Mega Man 11, provata la demo

I controlli ci sono apparsi reattivi e precisi, anche se bisognerà abituarsi al nuovo delay e al frame di invincibilità nei momenti in cui Mega Man viene colpito, un po' diverso rispetto al passato. L'androide torna in azione mantenendo la maggior parte delle sue vecchie abilità: oltre al colpo caricato, è possibile scivolare per schivare i nemici o intrufolarsi negli spazi ristretti, e anche chiamare in aiuto il fido cane meccanico Rush, che comparirà con un trampolino sulla schiena per raggiungere le piattaforme sopraelevate. Il livello di Block Man è diviso essenzialmente in due parti, con un miniboss intermedio e il Robot Master in questione alla fine dello stage. Lo scontro finale è stato abbastanza semplice ma ci ha sorpreso una nuova caratteristica: Block Man non si limita a seguire un pattern prestabilito che dovremo imparare, ma a un certo punto si trasforma e diventa gigantesco. Sembra che ogni boss abbia un asso nella manica di questo tipo che certamente renderà le battaglie più interessanti e che si riflette nei nuovi costumi di Mega Man: quando il protagonista assorbe i poteri dei boss, infatti, non si limita a cambiare il colore della tuta, ma anche la forma del casco e del guanto. Che questa scelta stilistica nasconda un ulteriore elemento di gameplay? Lo scopriremo tra un mesetto.

Megamanxi 10

La demo di Mega Man 11 ci ha impressionato positivamente: il titolo Capcom sembra promettere un grande ritorno al passato con una veste grafica nuova e coloratissima ma fedele alla tradizione. Il livello proposto non brilla per l'originalità, ma mette efficacemente in risalto la nuova dinamica del Double Gear. Fra qualche settimana scopriremo quanto essa abbia influenzato il level design negli altri stage: restate sintonizzati per saperne di più nella nostra futura recensione.

CERTEZZE

  • Visivamente pulito e piacevole
  • Rispetta la tradizione della serie

DUBBI

  • Non sappiamo ancora quanto sia obbligatorio o facoltativo il Double Gear
  • Longevità e difficoltà tutte da verificare