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NVIDIA GeForce RTX: conviene acquistare la nuova tecnologia?

Rappresentano un nuovo punto di partenza per la grafica in tempo reale, ma a chi conviene davvero comprare le nuove GeForce RTX?

SPECIALE di Mattia Armani   —   25/09/2018

La natura peculiare delle nuove GeForce RTX rende complesso valutare un upgrade dalla serie Pascal a quella Turing, una generazione che non punta sulla forza bruta ma da una parte sull'ottimizzazione, dall'altra su novità in buona parte ancora da scoprire e che risulta decisamente più costosa. La carne al fuoco, però, è tanta da meritare una disamina orientata proprio a capire se e quando convenga passare dalla serie 10 alla serie 20, una famiglia che nel caso dei modelli di fascia alta, quelli denominati per l'appunto RTX, non fa mistero di essere un lusso dedicato a chi vuole l'ultima novità e non ha paura di scommettere sul futuro. Per ora, infatti, il supporto delle nuove tecnologie è vincolato a demo e benchmark la cui unica funzione è quella di evidenziare dati e potenzialità delle nuove GPU, con la tecnologia RTX che non arriverà nei giochi prima della seconda metà del mese prossimo. Il motivo, sospettiamo, riguarda la necessità di ridurre l'impatto sulle prestazioni dei miliardi di raggi di luce gestibili dalle nuove schede NVIDIA, costrette anche nel caso della costosissima RTX 2080 Ti scendere a patti con il 1080p per poterci regalare un'illuminazione globale fisicamente accurata. Ma questa scelta, benché oscurata dai problemi di supporto di un lancio probabilmente troppo frettoloso, non ci dispiace per nulla. La decisione di NVIDIA di spingere non solo sui CUDA core, introducendo nuovi core specializzati che si occupano di deep learning e accelerazione hardware del Ray Tracing, è una scommessa rischiosa, di quelle che alzano la spesa e pretendono gli inevitabili compromessi legati a tecnologie ancora acerbe. Ma è anche una mossa che punta finalmente al futuro e non al mero incremento di risoluzione.
Prima di procedere con la lettura del resto dell'articolo vi consigliamo vivamente di leggere la nostra recensione della GeForce RTX 2080 Ti e la recensione della GeForce RTX 2080 liscia.

Rtx 2080 4

Luci e ombre della scommessa NVIDIA

Non è facile accettare compromessi e rischi quando la spesa si fa tanto elevata, ma questo non ha fermato gli early adopter che si sono tuffati sui preordini delle GeForce RTX sospinti dalle nuove tecnologie, dal collezionismo e dal 4K senza compromessi della nuova ammiraglia NVIDIA. L'entusiasmo è palpabile, ma lo è anche lo scetticismo, spesso alimentato da dubbi sensati. Il processo a 12 nanometri infatti, è già stato superato dalla concorrenza e questo fattore, assieme al lancio immediato della GeForce RTX 2080 Ti, ci fa sospettare che potremmo vedere un refresh dell'architettura Turing in tempi non troppo lunghi. Ed è un qualcosa che avrebbe senso considerando il peso del Ray Tracing in tempo reale sulle prestazioni delle attuali GeForce RTX, un macigno tale da portare all'esclusione, o almeno così pare, dell'utilizzo degli RT core sulle non ancora presentate soluzioni Turing di fascia media e bassa. Il Ray tracing, sia chiaro, pretenderà comunque risorse importanti, vista la complessità dei calcoli, ma il peso sulle performance potrebber ridursi sensibilmente con un refresh più potente, e magari più economico visto che ci aspettiamo importanti risposte dalla concorrenza con un relativo abbassamento dei prezzi, consumi più contenuti e la maturazione delle nuove tecnologie. Aspettare dunque ha innegabilmente senso, ma lo ha anche, a patto di poterselo permettere, il desiderio di mettere un piede nel futuro prima degli altri, compromessi o meno.

Geforce Rtx Confronto The Witcher 3

C'è infatti chi preferisce la novità effettiva all'aumento di potenza bruta per ragioni di risoluzione, e c'è chi è più interessato ai Tensor core che agli RT core, intrigato dall'incremento prestazionale del deep learning che combina upscaling in altissima qualità e anti-aliasing alleggerendo così il lavoro della GPU. Inoltre non sono da dimenticare le possibili implicazioni legate all'intelligenza artificiale nel videogioco, punto debole di molte produzioni odierne. Il tutto condito da un framework che facilita il lavoro agli sviluppatori, anche se alcune promesse, ben più impegnative dell'implementazione del DLSS, è bene prenderle con le pinze. Ma la tecnologia c'è e non è una questione di software o di ottimizzazione. I nuovi core specializzati non sono ottimizzazioni software o filtri, ma vero e proprio hardware che da una parte cambia il modo di intendere l'ulluminazione e dall'altra rivoluziona il concetto di upscaling, garantendo così maggiori risorse agli sviluppatori. Resta senza dubbio da vedere come queste risorse saranno sfruttate, soprattutto nel caso del Ray Tracing in tempo reale, ma il sostegno iniziale, considerando che le software house non sono al lavoro da molto con le nuove tecnologie, non sembra niente male, con 25 giochi che promettono di sfruttare il DLSS e 10 che includeranno illuminazione RTX. Purtroppo questo non accadrà prima di ottobre inoltrato, segno di un lancio un po' troppo frettoloso, ma non parliamo solo di giochi sconosciuti o di software house particolarmente vicine a NVIDIA. E questo, assieme al potenziale effettivo delle nuove tecnologie, ci ha convinto a scommettere sulle nuove GeForce, pur sapendo che di fronte a schede che vanno dai 869€ ai 1279€ è lecito sperare in un salto rispetto alla serie precedente combinato con prestazioni di buon livello in 4K.

Rtx 2080 Ti

Il dilemma dell'upgrade

Durante la valutazione delle GeForce RTX abbiamo considerato il sistema di raffreddamento rinnovato, la qualità costruttiva di lusso, le tecnologie ereditate dalle schede professionali e la legittimità dell'upgrade rispetto alla scheda analoga della serie precedente, aggiungendo sul piatto le nuove tecnologie che, acerbe o meno, mettono a disposizione degli sviluppatori risorse da sfruttare in futuro. Ma con l'aumento dei prezzi la GeForce RTX 2080, venduta a 869 euro nella versione Founders, è finita nel segmento che prima era della GTX 1080 Ti e questo, combinato con il ricordo del generoso balzo prestazionale delle schede Pascal, ha portato molti a pensare alla possibilità di passare dall'ammiraglia della generazione precedente alla vice ammiraglia della serie Turing. Il problema è che confrontando la GeForce RTX 2080 con la GTX 1080 Ti, non si risconta un salto prestazionale tale da giustificare il passaggio a una scheda che senza DLSS non è in grado di garantire il 4K ad alto framerate, una scheda che trova un senso solo nel desiderio di avere a tutti i costi un assaggio delle nuove tecnologie senza dover spendere i 1279€ della sorella maggiore. Il salto in termini di potenza bruta dalla RTX 2080 alla GTX 1080 Ti, sia chiaro, è comunque superiore a quello compiuto dalla GTX 980 sulla GTX 780 Ti, ma non di molto, mentre risulta sensibilmente inferiore rispetto a quello compiuto dalla GTX 1080 sulla GTX 980 Ti, con incrementi nei giochi che si aggirano intorno agli uno o due frame. E sono decisamente pochi per chi è in cerca di un salto corposo e non ha intenzione di scommettere sulle nuove tecnologie e sull'ottimizzazione.

Rtx 2080 Ti 3Dmark

Ma il guadagno si alza decisamente considerando il passaggio da GPU come la Radeon RX Vega 64 e la GTX 1080 che risulta inferiore alla GeForce RTX 2080 di oltre quaranta punti percentuali, sia nei benchmark sintetici che nei giochi. In questo caso l'upgrade si fa senza dubbio più sensato, con l'ostacolo rappresentato dall'aumento di prezzo che pretende una certa fiducia nei confronti delle promesse NVIDIA. Promesse che si fanno invece meno determinanti con la GeForce RTX 2080 Ti,la nuova ammiraglia delle GeForce che, di conseguenza, è la scheda da gioco più potente in circolazione. Capace di garantire il 4K a 60 FPS con molti giochi, la GPU di punta della serie Turing vanta all'incirca il 25% di prestazioni in più della RTX 2080 e sembra poter contare su margini di overclock altrettanto generosi, nonostante i consumi più elevati. Non è un caso che sia più ambita della precedente, meno convincente dell'ammiraglia vista la sovrapposizione con la GTX 1080 Ti, anche se il rapporto tra spesa e prestazioni risulta inevitabilmente inferiore. Il prezzo, infatti, cresce del 47% rispetto a quello della sorella minore, portando la scheda a occupare uno spazio che fino a un paio di generazioni fa era quello delle Titan. Ma anche in questo caso dobbiamo tenere conto che le prestazioni nude e crude non tengono conto del maggior numero di Tensor core e di RT core, con i conseguenti vantaggi legati al DLSS e all'illuminazione RTX. Inoltre la GeForce RTX 2080 Ti, capace di sfiorare i 15.000 punti in 3DMark Time Spy con un overclock modesto, è l'unica scelta possibile per chi punta al massimo delle prestazioni su singola scheda, costi quel che costi.

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