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Origin, cronaca di una morte annunciata

Il lento declino di un marchio storico, eccone i perchè.

APPROFONDIMENTO di Paolo Matrascia   —   24/02/2004
Origin, cronaca di una morte annunciata

Ultima X: Odyssey

Ma cosa ne sarà del titolo attualmente in programmazione?
Lo sviluppo di Ultima X - il tanto atteso seguito di Ultima OnLine - è stato annunciato ufficialmente solo pochi mesi fa. La Origin è attualmente formata da circa 200 dipendenti, divisi tra sviluppatori veri e propri e semplice staff di supporto a Ultima Online.
Dalle prime indiscrezioni sembra che le ultime fasi di sviluppo del gioco possano essere trasferite in California, negli stessi studi dove è stato già sviluppato il fallimentare Earth & Beyond.
La serie Ultima quindi non muore, anche perché è un progetto ancora in grado di generare utili.
E non pochi.

Origin, cronaca di una morte annunciata

We Create Worlds!

Noi creiamo Mondi!
Questo era il motto ed il manifesto di una delle software house che hanno fatto la storia del videogaming su PC e non solo.
Richard Garriot e Chris Roberts sono stati tra i primi - se non i primi in assoluto – ad intravedere le potenzialità cinematografiche di un’opera videloudica. Se il medium videogioco oggi può essere visto (anche) come un’ennesima estensione della settima arte, molto lo dobbiamo proprio a questo gruppo di programmatori del Texas. Il pur deludente film basato sulle geste della saga di Wing Commander, diretto dallo stesso Roberts, è una conferma della bontà di questa lungimirante filosofia.
Al di là di veri e propri brand riconosciuti in tutto il mondo videoludico, ad Origin si deve anche la creazione di titoli innovativi e coraggiosi che sempre hanno spinto i limiti della fantasia e, soprattutto, delle piattaforme Hardware sulle quali dovevano girare.
Space Rogue, una delle prime simulazioni spaziali tridimensionali.
Ultima Underwold, sviluppato dalla Looking Glass, presentò al mondo un vero ambiente d'esplorazione tridimensionale, quando invece Carmack stupì tutti con la sua tecnica fittizia del Ray Casting.
Lo spettacolare Strike Commander, ancor oggi ricordato perché, al momento del rilascio, non esisteva praticamente nessun PC in grado di riuscire a farlo girare in maniera ottimale: era ancora l’epoca del 486 del sistema operativo MS-DOS.
Ultima VII, da molti considerato ancor oggi come il cRPG di riferimento, la massima espressione di un genere che attira i gusti dei videogiocatori più esigenti.
Wing Commander, forse il primo gioco d’azione dove la sceneggiatura non rappresentava un mero collante tra una missione e l’altra ma una vera e propria anima.

Origin, cronaca di una morte annunciata
Origin, cronaca di una morte annunciata

Quarto fiscale?

Seppure le indiscrezioni riguardo l’imminente chiusura degli offici di Austin della Origin abbiano una forte valenza simbolica, l’inizio della “morte” della Origin può essere ricondotta a fine degli anni ’90, quando la maggior parte delle menti dietro i capolavori prodotti fino ad allora decise, per i più svariati motivi, di lasciare le proprie posizioni.
Il primo scossone in casa Origin avviene nel 1994, quando si decide una partnership con Electronic Arts. Origin, proprio come decine di altri gruppi indipendenti, cede alle lusinghe (e ai dollari sonanti) di un grosso publisher del settore. Per molti è una scelta obbligata, per altri solo un’apparente occasione di lavorare più in tranquillità grazie alla certezza di una base solida. Purtroppo le cose non sempre vanno come ci si aspetta.
Diventa storia abituale quindi che le pressioni dei publisher cominciano a sgretolare il lavoro di sviluppatori abituati fin a quel momento ad operare nella più assoluta autonomia. Per i gruppi più fortunati la crescita delle responsabilità porta comunque a buoni frutti, per quelli meno organizzati invece ha inizio un lento ma inesorabile declino. Là dove una volta bastava la creatività e la passione adesso cominciavano a latitare panificazione ed efficienza: il tutto fino a generare un inesorabile effetto domino. Proprio come per la Origin.
Ecco qualche esempio.
Ultima VIII, oltre ad essere il primo titolo pubblicato dopo l’unione di Origin con EA è anche ricordato come il primo grande vero flop di Garriot & soci. Il titolo fu pubblicato in una versione non ancora completa a causa delle forti pressioni di EA: stanca di veder posticipare un sicuro blockbuster di mese in mese. Lo stesso Garriot, anni dopo, affermò molto sinceramente: "Una delle cose più interessanti riguardo il far parte di una grossa società fu che per la prima volta cominciammo a sentir parlare di cose come il fatto di quanto fosse importante consegnare un gioco prima della fine di un trimestre fiscale..."
Vi siete mai chiesti perché il file per lanciare il gioco si chiamasse demo.bat?

Origin, cronaca di una morte annunciata
Origin, cronaca di una morte annunciata

Quarto fiscale?

Il rilancio della serie Ultima IX fu quindi affidato, almeno inizialmente, ad un certo Warren Spector, Garriot infatti era occupato nello sviluppo di un gioco rivoluzionario: Ultima Online. Ultima IX, nei piani, doveva rappresentare quello che milioni di appassionati stavano chiedendo da tempo: un ritorno alle meccaniche di Ultima VII con una grafica d’ultima generazione. Le risorse per il gioco vennero però presto bloccate, tutti gli investimenti vennero ulteriormente focalizzati in direzione di Ultima Online e verso lo sviluppo di titoli meno ambiziosi ed a più ampio impatto commerciale (un sequel per il buon action game Crusader, un nuovo capitolo della saga Wing Commander ed il modestissimo Cybermage), causando dapprima la dipartita di Spector, che da lì a poco entrò nella scuderia Eidos con la Ion Storm (Thief e Deus Ex vi dicono nulla?), e poi l’affidamento del progetto nella mani di papà Garriot che però, ennesimamente, dimostrò la sua incapacità di lavorare nell’ambito di scadenze e paletti prefissati.
Intanto, quasi contemporaneamente, Wing Commander V segna un altro inesorabile fallimento per le casse di EA, segnando il peggior episodio dell'intera serie. Chris Roberts lascerà la Origin, assieme ad un gruppo di fedeli, per fondare la Digital Anvil sotto la benevola ala di Microsoft e per sviluppare due titoli sempre a sfondo fantascientifico (Starlancer e Freelancer).
Dopo l’uscita di Ultima IX, l’annuncio di Ultima Online 2, le smentite e le conferme, nel marzo del 2000 Garriot lascia quella che una volta era la sua software house, ne fonda un’altra sempre assieme al fratello e, pur continuando a parlare di un fantomatico e rivoluzionario Progetto X, finisce per lavorare assieme alla coreana NcSoft per la localizzazione (americana) del loro Lineage, MMORPG dai toni orientali che non era ancora riuscito a sfondare negli USA.
Tutto il resto è storia.

Origin, cronaca di una morte annunciata
Origin, cronaca di una morte annunciata

Quarto fiscale?

In quattro anni tutto ciò prodotto da Origin è riassumibile in una serie di espansioni e nuovi accorgimenti per Ultima Online, nonché lo sviluppo parallelo di un nuovo seguito attualmente in fase di Beta Testing interno.
Il titolo che avrebbe dovuto rilanciare l’intera Software House e segnare un’altra epoca di successi ed innovazioni alla fine si è rivelato un peso insostenibile, un punto di arrivo oltre il quale non ci si sarebbe più inoltrati.

Softografia postmortem

Ecco l'elenco completo dei giochi prodotti e sviluppati da Origin Systems in oltre 20 anni di carriera:

  • 2400 A.D.
  • Akalabeth: World of Doom
  • Autoduel
  • Bad Blood
  • Bioforge
  • Crusader: No Regret
  • Crusader: No Remorse
  • CyberMage: Darklight Awakening
  • Knights of Legend
  • Moebius: The Orb of Celestial Harmony
  • Ogre
  • Omega
  • Pacific Strike
  • Privateer 2: The Darkening
  • Shadowcaster
  • Space Rogue
  • Strike Commander
  • Strike Commander: Tactical Operations
  • System Shock
  • Tangled Tales
  • Times of Lore
  • Ultima I
  • Ultima II: Revenge of the Enchantress
  • Ultima III: Exodus
  • Ultima IV: Quest of the Avatar
  • Ultima IX: Ascension
  • Ultima Online
  • Ultima Online: Age of Shadows
  • Ultima Online: Lord Blackthorn's Revenge
  • Ultima Online: Renaissance
  • Ultima Online: The Second Age
  • Ultima Online: Third Dawn
  • Ultima Trilogy
  • Ultima Underworld 2: Labyrinth of Worlds
  • Ultima Underworld: The Stygian Abyss
  • Ultima V: Warriors of Destiny
  • Ultima VI: The False Prophet
  • Ultima VII, Part Two: Serpent Isle
  • Ultima VII, Part Two: The Silver Seed
  • Ultima VII: The Black Gate
  • Ultima VII: The Forge of Virtue
  • Ultima VIII: Pagan
  • Ultima: Runes of Virtue
  • Ultima: Runes of Virtue II
  • Ultima: Worlds of Adventure 2: Martian Dreams
  • Windwalker
  • Wing Commander
  • Wing Commander Academy
  • Wing Commander Armada
  • Wing Commander II: Deluxe Edition
  • Wing Commander II: Special Operations 1
  • Wing Commander II: Special Operations 2
  • Wing Commander II: Vengeance of the Kilrathi
  • Wing Commander III: Heart of the Tiger
  • Wing Commander IV: The Price of Freedom
  • Wing Commander Prophecy Gold
  • Wing Commander: Deluxe Edition
  • Wing Commander: Privateer
  • Wing Commander: Privateer - Righteous Fire
  • Wing Commander: Prophecy
  • Wing Commander: Secret Missions 1
  • Wing Commander: Secret Missions 2: Crusade
  • Wing Commander: Secret Ops
  • Wing Commander: The Kilrathi Saga
  • Wings of Glory
  • Worlds of Ultima: The Savage Empire

Credete nelle coincidenze?

Non possiamo sapere quanto sia una coincidenza o meno. Tuttavia è triste notare come alcuni tra i marchi storici del divertimento interattivo del decennio scorso, abbiano visto la loro fine proprio dopo l’acquisizione in Electronic Arts. Dopo Bullfrog, già lo scorso anno, contemporaneamente all’uscita dell’ultimo capitolo della serie Command&Conquer, abbiamo assistito alla laconica morte della Westwood, camuffata dapprima come un semplice trasferimento di uffici e poi con un vero e proprio cambio di nome (EA Pacific).
Oggi circolano le prime autorevoli voci di corridoio riguardo una imminente chiusura (definito eufemisticamente, ancora una volta, spostamento) degli storici uffici della Origin Systems, aspettando eventuali conferme (o smentite) da una qualsiasi delle due parti in causa, ripercorriamo brevemente gli ultimi travagliati anni della casa di sviluppo fondata nel 1983 da un giovane Richard Garriot, dopo una insoddisfacente collaborazione con Sierra, per la pubblicazione del terzo capitolo di un suo videogioco: Ultima III – Exodus.