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Outlaw Volleyball: Spike or Die

Sembra che il tema “bulli e pupe” stia ritagliandosi un proprio spazio nel mercato dei videogame. I giochi che appartengono a questo particolare filone sono, di solito, contraddistinti da alcune caratteristiche ben precise: la presenza di personaggi maschili tamarri insieme a ragazze dalle forme estremamente generose; dei campionamenti vocali con frasi di dubbio gusto; una colonna sonora punk-rock; uno sport “minore” come base di partenza.

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   08/07/2003
Outlaw Volleyball: Spike or Die
Outlaw Volleyball: Spike or Die

Divertimento di gruppo

Il sistema di controllo di Outlaw Volleyball coinvolge, bene o male, tutti i tasti del joypad di Xbox. Lo stick sinistro è deputato al movimento del personaggio e alla traiettoria dei lanci, i tasti normali vi permettono di colpire la palla e quelli dorsali rispettivamente di cambiare personaggio (potete controllare entrambi i membri della vostra squadra, infatti) o di attivare la barra di potenza, necessaria per eseguire le mosse speciali. Queste ultime si eseguono tramite una combinazione di tasti che coinvolge anche lo stick destro.
Come nella maggior parte dei giochi di pallavolo, la posizione della palla viene segnalata attraverso un cerchio che si riflette sul terreno. Vivendi ha fatto in modo di fornire ai giocatori la possibilità di attuare qualche strategia interessante, anche se è impossibile fare il paragone con un’ipotetica simulazione di pallavolo con squadre regolari: con due elementi a formare ogni team, alla fine le combinazioni possibili sono tutt’altro che infinite.
I personaggi disponibili fin dall’inizio, come ho scritto in precedenza, sono quattro. Non si tratta di un numero casuale: è possibile, infatti, la partecipazione di quattro giocatori umani alle partite (due contro due, chiaramente), ed inoltre il gioco è compatibile con Xbox Live, anche se non sono state descritte le caratteristiche di questa possibilità.

Outlaw Volleyball: Spike or Die
Outlaw Volleyball: Spike or Die

Impressioni tecniche

Dovendosi confrontare con un titolo come DOA X, Outlaw Volleyball doveva necessariamente presentarsi con una realizzazione grafica di tutto rispetto. Le aspettative non sono state deluse, e i modelli poligonali utilizzati per i personaggi, in particolare, risultano dettagliati e realistici. Non si raggiungono le “vette” della produzione di riferimento, soprattutto per quanto riguarda le forme delle ragazze (inarrivabili, direi), ma non di molto.
A mio parere, le texture utilizzate per i terreni di gioco non sono esaltanti, mentre i fondali rientrano nella media per quanto riguarda il livello di dettaglio.
La colonna sonora è rockeggiante, inutile dirlo, e c’è il solito, largo uso di frasi campionate di dubbio gusto. Be’, qui siamo nel campo dei “contorni”…
Vista la penuria di giochi di questo tipo per Xbox, Outlaw Volley potrebbe riscuotere un buon successo, soprattutto se saprà distinguersi a sufficienza da DOA X.
È chiaro che la qualità degli elementi di combattimento giocherà un ruolo determinante per il risultato finale, e potrebbe rappresentare uno dei motivi per cui un possessore della console Microsoft potrebbe acquistare il nuovo titolo Vivendi anziché uno dei tanti possibili capolavori in arrivo…

Outlaw Volleyball: Spike or Die
Outlaw Volleyball: Spike or Die

Mimì e le ragazze della pallavolo

Outlaw Volleyball, secondo episodio della serie “Outlaw” realizzata da Vivendi, conferma la fiducia che questa software house ripone nel bizzarro mix formato da sport e combattimento. A dimostrazione di ciò, gli sviluppatori hanno preso in seria considerazione le critiche ricevute dal precedente Outlaw Golf, cercando di dar vita ad un titolo dotato di maggior spessore.
Ci saranno riusciti? Stando alle impressioni raccolte durante l’ultimo E3, dove è stata presentata una versione largamente incompleta del gioco (mancava ancora qualsiasi riferimento ai combattimenti), direi che Outlaw Volleyball ha qualche possibilità di riuscita, nonostante la disponibilità per Xbox di un’altra famosa simulazione di pallavolo…
Sono quattro i personaggi disponibili fin dall’inizio (gli altri sono tutti da “sbloccare”), con caratteristiche diverse e modificabili tramite particolari sessioni di allenamento. Per quanto concerne questa possibilità, finora si è vista solo una gara di “schiacciate in faccia” che ricorda molto i minigame di Virtua Tennis, con il giocatore che deve schiacciare colpendo una schiera di persone poste dall’altro lato della rete.
La possibilità di creare un proprio personaggio partendo da zero, tipica di questo genere di giochi, vi consentirà anche di realizzare un tizio ancora più truzzo di quelli partoriti dalle menti dei programmatori. Ve la sentite di raccogliere la sfida?