11

Planet Zoo, gli animali dell’E3 2019

Una presentazione ci ha permesso di vedere una nuova demo di Planet Zoo, interessante gestionale sviluppato dagli inglesi Frontier Developments

ANTEPRIMA di Umberto Moioli   —   16/06/2019

Planet Zoo è un titolo abbastanza atipico da vedere all'E3 2019: in mezzo a tutti i più grandi blockbuster dell'industria dell'intrattenimento, nel luogo dove vengono mostrate le prossime mosse di un mondo dei videogiochi sempre più orizzontale e multi device, è comunque interessante vedere un'esclusiva PC vecchio stile, un gestionale che chiede di ideare e gestire al meglio il proprio zoo. Un po' come Planet Coster, il pubblico di riferimento è innanzitutto quello dei nostalgici e di chi è orfano di un prodotto simile, ma Frontier Developments riconosce sempre più anche nei mercati asiatici, dove vende molto bene, un suo possibile sbocco per parlare alle nuove generazioni. Sia come sia, noi lo abbiamo visto in movimento per una mezz'ora circa e non possiamo nascondere che ci è piaciuto.

Animale per animale e pianta per pianta

Rispetto al già citato Planet Coaster, Planet Zoo non richiede di macro gestire enormi strutture, piuttosto qui è possibile e anzi necessario tenere conto dei minimi dettagli, delle singole piante e di ogni piccolo edificio. La scala è insomma inferiore ma il dettaglio molto più alto. Ovviamente la scelta è sempre nelle mani del giocatore che può giocare una partita completamente libera da vincoli, costruendo qualsiasi cosa da zero, oppure fare affidamento alle due campagne a scenari che aiutano chi vuole un'esperienza un po' più guidata. Nel caso della demo che abbiamo osservato, gli sviluppatori ci hanno mostrato uno scenario ambientato nel bioma ispirato al Serengeti, quindi con gli animali della savana, ma ce ne sono altri come quello più europeo, da zoo classico, che abbiamo intravisto nell'ultimo trailer e poi altri ancora da scoprire.

Planet Zoo

I singoli animali sono stati realizzati da zero e, per essere un gestionale che permette di muovere a piacimento la telecamera anche molto distante dal terreno, il risultato è impressionante: il pelo è molto ben fatto su tutti gli animali, così come lo sono le animazioni del corpo e del muso, con tanto di battito delle palpebre. Tutti gli animali hanno dei tratti caratteriali ed estetici (evidenti soprattutto su zebre e giraffe, che hanno dei pattern molto evidenti) che vengono a loro volta trasmessi alla loro prole. Qualora si scegliesse di costruire un parco in stile zoo safari, inoltre, sarà interessante considerare le possibili interazioni tra animali simili: giraffe e gazzelle possono ad esempio vivere insieme, quindi lavorando su un ambiente unico con tutti e due, se ben fatto, si dà un contenuto interessante per chi visita la nostra attività ma si migliora anche il benessere degli animali. Quanto detto non vale ovviamente solo per i mammiferi ma anche per anfibi e rettili. Il coccodrillo, per citarne uno, necessità di un particolare equilibrio tra specchi d'acqua e aree di terra, quindi gli strumenti di modellazione del terreno andranno usati in modo tale da dare a queste creature il miglior ecosistema possibile in uno spazio relativamente compatto.

Planet Zoo Zebra

Forse la parte più interessante dell'esperienza è proprio questa: aprire la scheda di ciascuna specie e perdersi tra decine di parametri relativi a nutrizione, socializzazione, all'habitat e così via. Sono animali complessi e richiedono diverse scelte ciascuno per poter stare al meglio. Per quanto tutta la parte di gestione del singolo animale possa essere fatta a mano, volendo, Planet Zoo è un gioco manageriale e quindi c'è uno staff che è pagato (virtualmente) per fare tutta una serie di mansioni al posto nostro. Per la prima volta nella storia della serie Planet le strutture per chi lavora nei nostri parchi non sono fuori ma interne, possono essere viste e vanno tenute in considerazione mentre si sviluppa il nostro impero. Con le giuste strutture e dei bravi dipendenti si può dare il via alla ricerca di cibo migliore per gli animali, così da averli più in salute. Posizionare in modo corretto i palazzi da cui si svolgono le attività amministrative, operative e di ricerca è fondamentale perché da una parte è meglio nasconderle il più possibile al pubblico pagante per non far svanire la magia delle zoo, dall'altra averli collocati in zone comode ci dà modo di impiegare meno dipendenti necessari per gestire gli animali, quindi di risparmiare un bel po' di soldi. Quella dell'E3 2019 è stata una panoramica piuttosto veloce ma utile a conoscere un po' di dettagli su un titolo che forse non parla a tutti, in fondo quello dello zoo è un tema un po' meno universale rispetto ad esempio a una città, però dotato di valori produttivi e ludici che non dovrebbero farlo passare inosservati. Ci sono insomma tutte le possibilità per bissare il successo di Planet Coaster e fare possibilmente anche meglio.

Planet Zoo Ippopotamo

Quello che abbiamo visto di Planet Zoo ci è piaciuto: Frontier sta lavorando a un titolo che non stravolge il genere ma lo svecchia, sia nelle sue componenti tecniche che in quelle ludiche. A novembre gli appassionati di zoo e quelli di gestionali dovrebbero avere per le mani un gioco profondo, bello da vedere e potenzialmente molto longevo.

CERTEZZE

  • Tecnicamente un passo in avanti rispetto a Planet Coaster
  • Tante meccaniche legate agli animali e alla gestione del parco
  • Diverse modalità di gioco...

DUBBI

  • ...aspettando di capire la profondità delle campagne a scenari
  • Per ora abbiamo visto un numero limitato di animali e biomi