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Che fine ha fatto… Pocket Fighter

Nel 1997 Capcom rilasciava un insolito quanto divertentissimo picchiaduro uno contro uno: dov'è finito, oggi, Pocket Fighter?

RUBRICA di Massimo Reina   —   21/10/2020

Street Fighter è uno dei franchise simbolo di Capcom, la nota azienda giapponese di Osaka, nonché una delle serie di videogame più longeva e famosa della storia sinonimo, tra moltissimi fan del genere, di picchiaduro bidimensionale a incontri 1Vs1. Non a caso i suoi personaggi sono apparsi un po' ovunque trovando spazio perfino in veri e propri spin-off. Tra questi uno dei meglio riusciti è stato senza ombra di dubbio Pocket Fighter (in America è stato distribuito con il titolo Super Gem Fighter Mini Mix), gioco rilasciato originariamente per la piattaforma arcade CPS II, nel settembre del 1997.

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Botte in stile deformed

Convertito per Sony PlayStation (e poi su PlayStation 2 nella collana Street Fighter Alpha Anthology), SEGA Saturn e WonderSwan, questo "spoof" della famosissima serie di picchiaduro, basato a sua volta sul divertente puzzle game Super Puzzle Fighter (un puzzle game sempre edito da Capcom), finì per conquistare una vasta schiera di pubblico grazie a una grafica che riproponeva i lottatori in versione super deformed, e a una giocabilità parecchio divertente. I personaggi, che comprendevano nel cast combattenti provenienti da altre serie come Darkstalkers e Red Earth, erano caratterizzati visivamente da teste sproporzionate rispetto al resto del corpo, e da una manciata di mosse letali ma al contempo estremamente divertenti e buffe.

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Le meccaniche poi erano piuttosto semplici, con le tecniche speciali che si potevano potenziare raccogliendo le gemme che scaturivano dall'avversario ogni volta che andava a segno un colpo, a sottolineare ulteriormente una certa semplicità del sistema di gioco. Ma nonostante questi elementi e il fatto che in un certo era stato concepito per i più piccoli, Pocket Fighter non era del tutto privo di quella profondità capace di attrarre, come poi in effetti fece, anche i più grandicelli. Nel gioco era infatti possibile inanellare delle belle combo e ammirare le spassose animazioni dei lottatori, che il più delle volte indossavano temporaneamente dei costumi raffiguranti altri personaggi famosi di Capcom, come i protagonisti di Resident Evil o di Mega Man.

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Ecco perché ancora oggi ci piacerebbe poter rigiocare a una versione "moderna" di questo prodotto, magari in 3D e in cel shading, così da dargli un look più cartoonesco, con un roster più ampio dell'originale (all'epoca questi era limitato a dodici personaggi), formato da lottatori provenienti da altri picchiaduro o avventura a cui Capcom potrebbe attingere più o meno a piene mani. Purtroppo l'ultima volta che abbiamo visto Pocket Fighter, come scritto, è stato nel 2006, nella Street Fighter Anthology su PlayStation 2, dunque tantissimo tempo fa. Tuttavia da inguaribili ottimisti, come sempre speriamo che un giorno possa riapparire sui nostri radar, pronto a regalarci pomeriggi di puro e semplice divertimento.