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Pro Evolution Soccer Management - Recensione

Appendiamo momentaneamente le scarpette al chiodo: è tempo di entrare nello stanzino degli arbitri fra primo e secondo tempo.

APPROFONDIMENTO di David Falzarano   —   26/05/2006
Pro Evolution Soccer Management - Recensione
Pro Evolution Soccer Management - Recensione

La triade poligonale

Le modalità di gioco a disposizione sono due, cioè “stagione” e “partita singola”, con la possibilità inoltre di editare squadre e giocatori tramite l’apposita opzione “modifica”. Mentre con “partita” si può giocare una partita secca, sia contro il computer che contro un amico, il vero e proprio cuore pulsante di PES Management è “stagione”, dove si affronterà una vera e propria avventura manageriale. La prima cosa da fare dopo essere stati ingaggiati da una squadra è quella di organizzare al meglio lo staff, tenendo conto sia degli obiettivi minimi imposti dalla società che, naturalmente, dei liquidi a disposizione: non essendo infatti simulati fattori come fideiussioni, calcioscommesse, padronati ed imbrogli vari, per il manager medio potrebbe essere molto difficile far quadrare il bilancio. Dopo aver scelto con cura assistenti, allenatore, vice allenatore, osservatori e compagnia cantante in base a numerosi parametri che ne indicano le rispettive abilità, inizia il gioco vero e proprio, ed è qui che arriva la prima delusione: in PES Management non viene data la possibilità di scendere in campo in prima persona e giocare le partite, caratteristica che, diciamocelo pure, viene auspicata da qualsiasi utente si appresti a giocare a questo titolo per la prima volta.

Pro Evolution Soccer Management - Recensione
Pro Evolution Soccer Management - Recensione

rispetto alla parte più prettamente tecnico-tattica di organizzazione della gara l’aspetto dirigenziale è piuttosto semplificato e guidato

Pro Evolution Soccer Management - Recensione

La triade poligonale

Oltre la scelta dello staff, a livello manageriale è possibile intervenire sul comportamento il campo della squadra ed il relativo assetto tattico, sulla gestione degli allenamenti, sulle operazioni di compravendita (le quali possono essere condotte in prima persona o lasciate nelle mani dello staff impostando il livello di “aggressività” nella trattativa), e sulla già citata scelta dello staff. Rispetto alla parte più prettamente tecnico-tattica di organizzazione della gara, che andremo adesso a vedere, l’aspetto dirigenziale è piuttosto semplificato e guidato, tanto che difficilmente l’utente può riuscire a fare errori clamorosi che compromettano la stagione. Le partite, come già accennato, possono solamente essere seguite comodamente seduti in panchina, e magari sintetizzate aumentando la velocità di gioco ma, a differenza che in tanti altri titoli del genere, non è data la possibilità di passare direttamente al risultato finale, cosa che alla lunga risulta piuttosto fastidiosa. La gestione del comportamento in campo della squadra regala però diverse soddisfazioni, mutuando ed ampliando le già ampie possibilità di intervento che vengono date nei normali PES. Purtroppo abbiamo constatato che organizzando al meglio il modulo tattico e le varie strategie da seguire durante la partita, la bontà dei giocatori in campo passa in secondo piano, e nella maggior parte dei casi si riesce a portare a casa un risultato utile anche mandando in campo gli elementi meno prestigiosi.

Grafica e sonoro

Dal punto di vista tecnico c’è ben poco da dire. I menu si presentano graficamente puliti ma non sempre pratici e funzionali. I modelli poligonali dei vari componenti dello staff sono gli stessi visti in PES5 migliorati con qualche iniezione ricostituente a base di poligoni, mentre la grafica durante la partita è praticamente la stessa di sempre. Confermata la telecronaca di Mauro Sandreani e Marco Civoli, che come al solito serve più a farsi due risate che immedesimarsi meglio nell’atmosfera del gioco. Da segnalare la presenza del selettore 60hz e la traduzione completamente in italiano.

Pur non riuscendo a rubare la scena ai mostri sacri del genere, PES Management riesce ad uscire a testa alta dalla “prova su strada” e sebbene non si possa negare la presenza di alcuni evidenti difetti, è altrettanto innegabile che la Konami abbia sfornato un titolo sufficientemente godibile ed interessante. Se alla parte manageriale fosse stata affiancata la possibilità di giocare in prima persona le partite, probabilmente staremmo qui a discutere di un piccolo gioiello che qualsiasi appassionato di calcio farebbe bene ad avere, invece per come stanno le cose non possiamo andare oltre il consigliare PES Management ai soli veri appassionati di manageriali che non amino giocare su PC, piattaforma che ospita prodotti più completi e di fattura certamente superiore.

Pro

  • Godibile e sotto diversi aspetti piuttosto profondo
  • Ha una concorrenza ridottissima su PS2
Contro
  • Non si possono giocare in prima persona le partite
  • In affanno rispetto ai manageriali più collaudati
  • Parte amministrativa troppo semplificata

Alla fine della carriera ogni calciatore valuta la possibilità di non lasciare definitivamente il mondo del calcio, magari sedendosi su una panchina in veste di allenatore (quelli che hanno poca dignità vengono anche ingaggiati come conduttori di un reality show, ma questi per fortuna sono casi isolati). Col suo nuovo titolo a sfondo calcistico, la Konami vi permette di andare anche oltre, simulando l’attività di un manager che deve gestire tutti i delicati aspetti di una società. I novelli Luciano Moggi sono avvisati, ma prima rimane da vedere se questo questo manageriale è semplicemente un gioco mediocre che si fa forte del brand “Pro Evolution Soccer”, ormai sinonimo di qualità in tutto il mondo, o un titolo realmente valido che potrà tener testa a serie più navigate come Scudetto o PC Calcio. Non confermo né smentisco: andiamo a scoprirlo insieme.