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Rainbow Six Siege: Grim Sky, primo contatto

A Parigi abbiamo potuto mettere per la prima volta le mani su Grim Sky, prossimo pacchetto di contenuti per Rainbow Six Siege

PROVATO di Umberto Moioli   —   19/08/2018

Giunto all'undicesima stagione, Rainbow Six Siege è oramai un prodotto maturo: quarantadue operatori, ventuno in attacco e altrettanti in difesa con le prossime introduzioni, permettono allo sparatutto Ubisoft di assecondare i gusti di tutti i giocatori, da una parte, e di avere un metagame in costante aggiornamento ed evoluzione, dall'altra. Grim Sky si presenta insomma come l'ennesima stagione di un progetto maturo ma che ha ancora molto da dire, e che per la prima volta nella sua relativamente giovane storia tornerà su alcune delle mappe più vecchie ma anche giocate per rivederle, migliorarle e rimetterle al passo con l'evoluzione che il gameplay ha avuto. Un pacchetto di novità quantomai interessante che abbiamo potuto testare in anteprima durante il Six Major di Parigi attualmente in corso di svolgimento.

Spazio a Clash e Maverick

I due operatori sono il frutto di altrettante necessità emerse leggendo i feedback della community, ma anche della volontà da parte degli sviluppatori di regalare al gameplay alcuni sbocchi inediti. Clash, in difesa, utilizza lo scudo CCE Shield per diventare un formidabile crowd controller: la protezione le copre per intero la figura e, quando è aperto, non le permette di utilizzare alcuna arma diventando di fatto inoffensiva se non per una scarica elettrica capace di stordire i nemici nell'immediata prossimità; allo stesso tempo si tratta di uno scudo estremamente solido che dà modo a Clash di avventurarsi dove gli altri non potrebbero arrivare, raccogliere preziose informazioni sugli avversari da condividere poi con i compagni di squadra. La velocità è ovviamente limitata ma l'altissima difesa la rende potenzialmente un innesto interessante, soprattutto quando non si ha idea di quale sia il piano nemico. Al contrario Maverick, in attacco, è pensato per diventare una sorta di incursore in grado di muoversi rapidamente dietro le linee dell'altro team, colpire e tornare in posizione. Come? Molto semplice: la fiammia ossidrica a sua disposizione gli concede l'abilità di creare dei piccoli varchi nelle pareti, disegnabili liberamente a seconda della necessità, quindi di prendere la mira restando virtualmente invisibile e colpire. Il carburante a disposizione di questa soluzione non è però moltissimo, quindi scordatevi di disegnare porte o botole; l'idea è di usare Maverick per delle incursioni, non per aprire delle brecce nei muri. Non siamo in grado di valutare quale possa essere l'impatto dei due nuovi operatori sul metagame, questo andrà visto nelle settimane successive al loro rilascio, di certo sono introduzioni sensate che gli utenti vorranno provare e studiare nel dettaglio.

Mappe classiche, nuove idee

In apertura dicevamo dell'idea che Ubisoft ha avuto di rivedere alcune delle mappe classiche del gioco. D'ora in poi delle quattro stagioni annuali, due porteranno ambientazioni inedite mentre le altre due saranno dedicate alla rielaborazione di mappe già note. Un lavoro che ha senso perché da una parte ci sono milioni di utenti abituati a quegli spazi e a quelle meccaniche, quindi delle migliorie non possono che renderli felici, dall'altra con la costante evoluzione del metagame di Rainbow Six Siege è inevitabile che anche le mappe più utilizzate facciano dei passi in avanti. Per inaugurare questo processo di fino fatto sui campi di battaglia, gli sviluppatori hanno scelto Hereford, un classico che tornerà con tutti i suoi elementi grafici distintivi - incluso il poligono di tiro e la pista con gli Spitfire - ma è stato ripensato al suo interno in modo da non relegare la maggior parte dell'azione nei piani sotterranei, come avviene al momento. L'azione risulta adesso più fluida, ci sono meno angoli dove si rischia di restare incastrati e le soluzione tattiche hanno guadagnato parecchio in varietà. In realtà un certo lavoro è stato svolto anche per Consolato che guadagnerà nuovi punti di rinascita e un quarto obiettivo: in questo caso però non abbiamo potuto osservare da vicino le modifiche apportate dal team di sviluppo. Rainbow Six Siege: Grim Sky sarà però anche l'occasione per fare un altro paio di aggiustamenti legati più alla qualità della vita degli utenti. Un sistema di autenticazione in due fattori sarà necessario per giocare le partite Ranked, il che dovrebbe diminuire sia il rischio di vedere il proprio profilo rubato, sia l'incidenza di fenomeni come l'account boost. Inoltre ci sarà una nuova opzione per non sentire più la chat vocale di un proprio compagno di squadra, così da ridurre l'incidenza di comportamenti tossici: non vi piace quello che sentite da un alleato? Mutatelo!

Rainbow Six Siege Grim Sky Defender

Con Grim Sky, Rainbow Six Siege raggiungerà un duplice obiettivo: continuare ad espandere l'offerta contenutistica, e raggiungere un livello di maturità tale per cui inizia ad aver senso tornare su mappe del passato per aggiornarle e mantenerle al passo con i tempi. Ce n'è abbastanza, insomma, per aspettarne l'arrivo sui test server la settimana ventura e poi su quelli regolari ai primi di settembre.

CERTEZZE

  • I due nuovi operatori hanno opzioni interessanti
  • La scelta di tornare su mappe già presenti è indice di maturità del titolo...

DUBBI

  • ...anche se per questa volta vorrà dire niente nuove ambientazioni