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Sega stand tour

Un tour dello stand Sega e le prove su strada dei vari giochi presentati...

APPROFONDIMENTO di Antonio Jodice   —   15/05/2003
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Non molto si può dire di PSO Episode III che è soltanto la demo dei nuovi combattimenti a turni, nei quali due hunter si affrontano dotati di carte in grado di evocare le creature del pianeta Ragol da scagliarsi l'uno contro l'atro. Una demo significativa della svolta da action game a gioco di ruolo online con combattimenti a turni e strategici del titolo che ha tenuto a battesimo l'online su console, ma che è decisamente poco adatta a dare un quadro più chiaro di cosa sarà il gioco finale. La sola cosa che può essere, tristemente, segnalata è l'aspetto grafico del titolo, strettamente legato ai risultati ottenuti dal Sonic Team su Dreamcast e che oramai segna decisamente il passo, con modelli poligonali scarni e texture obsolete. C'è tutto il tempo per lavorarci sopra, ma non credo sia il caso di trattenere il fiato in attesa di strabilianti stravolgimenti o evoluzioni.

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A farla da padrone allo stand Sega è sicuramente PlayStation 2 con la maggior parte dei titoli: Altered Beast, solo un filmato per questo gioco atteso da centinaia di Sega fan incalliti, Virtua Fighter Evolution, Virtual On Marz, Vectorman e Headhunter Redemption.

Vectorman, completo al 30% e in uscita la primavera del prossimo anno, è il sequel di un grande platform che segnò gli ultimi anni della vita del Megadrive. Del suo predecessore ha però ben poco, dato che si tratta di un action shooter con qualche elemento puzzle. Nel solo stage giocabile, al comando di Vectorman, un robot dotato di ogni possibile arma immaginabile, si deve localizzare e distruggere un trasmettitore satellitare nascosto nel cuore di un palazzo. Ci vuole qualche istante per abituarsi ai comandi del nostro robotto, dato che molte sono le azioni che gli si possono far compiere. Con la leva analogica di sinistra lo si sposta, premendo la stessa leva lo si fa saltare e rimanere in aria per un po' di tempo. Con la leva destra si sposta la telecamera mirando ai diversi bersagli, con i trigger si cambiano e si usano le due armi a disposizione simultanea, con il pad digitale si cambia la visuale e ci si sporge dagli angoli dei corridoi per attaccare i nemici senza che ci possano scorgere. Completano il quadro il tasto per azionare pulsanti e leve e i colpi del corpo a corpo. Ci sono un po' di cose che ben impressionano di Vectorman: la velocità dell'azione, la buona intelligenza artificiale dei nemici e la grande interattività dei fondali, che possono essere distrutti in moltissimi elementi. Scorgendo un nemico che vi spara da un ponte sospeso, potrete farlo precipitare sparando al ponte stesso. Il combattimento proseguirà nella strada sottostante. La cosa notevole è che i robot avversari faranno lo stesso con noi, cercando di distruggere i parapetti o i ponti sui quali ci troviamo per farci cadere di sotto e aggredirci. I modelli poligonali di Vectorman e degli altri robot sono ben realizzati e le luci del fondali creano bei riflessi sulle loro armour. Le note positive, riguardo la grafica, finiscono purtroppo qui. La grafica è fluida, ma piuttosto scarna. Clipping in lontananza, texture poco definite e poco varie e fondali piuttosto scarni non sono certo un ambiente ideale per epiche imprese piene di adrenalina. La sola speranza è che da qui alla pubblicazione del titolo, Sega riesca ad arricchirlo con qualche chicca che non guasterebbe, pena il rischio di sciupare quello che potrebbe rivelarsi un titolo più che discreto, anche per la presenza della modalità multiplayer che sembra funzionare già in questa prebeta.

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Headhunter Redemption è il sequel di un gioco uscito su Dreamcast e poi convertito su PS2 da Amuze. Headhunter era un ottimo gioco, a metà tra un adventure e uno stealth action game, che su monolite ha lasciato un segno molto minore di quanto avrebbe meritato. Il sequel è completo al 25% e la demo permette di giocare a pochissimi minuti di uno stage che inizia con un Jack Wade invecchiato, ma sempre più affascinante, che deposita nel centro dell'azione una giovane ragazza, in t-shirt smanicata e tatuaggio sul braccio sinistro, che si annuncia come coprotagonista del gioco. Headhunter Redemption ha tutta l'aria di essere un sequel perfettamente in linea col suo precedessore ed anche a livello tecnico non sembra che ci siano da segnalare stravolgimenti di sorta. Alla grafica pulitissima del primo episodio, è stata prescelta per la versione PS2 (quella Xbox non è presente all'E3), una grafica un po' più opaca, ma con ottime luci e scelte cromatiche. Per quanto riguarda il gioco ben poco si può dire, dato che dura solo lo spazio di alcune stanze e una manciata di minuti. Giusto il tempo di utilizzare una nuova feature, che è un visore con il quale si possono esaminare gli elementi del fondale e prendere le informazione degli oggetti coi quali si può interagire.

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Allo stand di Sega non c'era traccia della serie sportiva e la rappresentanza su Xbox era affidata ai soli Sonic, Otogi e Sega GT Online. Quest'ultimo è completo al 40% ed uscirà in autunno. Il gioco è sostanzialmente identico al precedente capitolo offline e guardando Gran Turismo 4 viene da sorridere. I programmatori hanno abbandonato quel filtro che sfuocava l'immagine, ma è spuntato un po' di aliasing, che però non rovina l'immagine globale in video. Ovviamente il cuore del gioco saranno le sfide online e, soprattutto, la possibilità di scambiare e vendere online ad altri giocatori le parti inutilizzate con cui abbiamo modificato le nostre vetture e le macchine stesse. Sega GT Online potrebbe rivelarsi uno dei titoli di punta di tutto il programma Xbox Live.

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Nello stand Sega all'E3 si può leggere lo stato in cui versa questa storica software house. Il dato più significativo è che il gioco graficamente più interessante (e di molto) in esso presente è Otogi, che però è un titolo di From Software. Sega probabilmente non ha risorse per investire massicciamente nello sviluppo dei nuovi titoli e questo fatto si rispecchia in un aspetto tecnico non certo sconvolgente di nessuna delle demo disponibili ai visitatori della fiera. La cosa positiva è che, comunque, andandosene dai totem rimangono addosso buone sensazioni, a significare che a non essere stata tralasciata è la giocabilità dei titoli, che fanno pensare ad una buona line up. Vediamo quali sono i giochi più validi dello stand oltre a Sonic Heroes, del quale abbiamo già pubblicato le hands on e che uscirà per tutte e tre le piattaforme.

Il Sonic Team abita oramai su GameCube e anche quest'anno concentra tutti i suoi sforzi sulla piattaforma home di casa Nintendo. Oltre a Sonic, altri due erano i titoli presenti allo stand Sega: Billy Hatcher and the Giant Egg e PSO Episode III C.A.R.D. Revolution.

Billy Hatcher and the Giant Egg, che uscirà quest'autunno, è al 30% e la demo permette di giocare ad una manciata di stage più un boss di fine livello di questo platform con alcune citazioni, che vanno da Super Monkey Ball a Pokemon. Billy deve attraversare gli stage cercando di salvare di volta, in volta gli abitanti di Pirate Island, dei pennuti alquanto eccentrici che son stati rapiti dai cattivi di turno e che lo omaggeranno di nuovi poteri ed abilità una volta liberati. Per raggiungere la fine di ogni quadro Billy può avvalersi dell'aiuto di alcune uova che si trovano depositate sul suolo, spingendo le quali può schiacciare i nemici che di volta in volta gli si parano davanti. Ogni volta che un mostro viene schiacciato, al suo posto si materializza un frutto e, se lo si raccoglie passandoci sopra con l'uovo, questo aumenta di volume, diventando un'arma sempre più potente. Le uova sono di due tipi e possono ingrandirsi fino ad un certo limite. Le uova bianche, una volta evolute al massimo livello, possono soltanto essere fatte esplodere, quelle viola possono essere fatte schiudere premendo il grilleto di destra del pad, dando vita a delle creature che affiancheranno il nostro eroe fornendogli dei colpi speciali. Da notare come Billy possa anche scagliare le uova contro i mostri e vedersele ritornare a mo' di boomerang e possa abbracciarle per rotolare lungo le tante discese presenti negli stage o per compiere salti sempre più alti. Billy the Hatcher è l'emblema di questa fase della storia Sega: grafica funzionale e piacevole, che viaggia costante a 60 frame al secondo, ma che lascia il compito di stupire gli utenti GameCube ad altri titoli e di altre case. Colori pastello per le texture, buone animazioni ed un personaggio perfettamente controllabile fin dai primi minuti di gioco sono gli elementi di un gioco che sembra avere tutte le carte in regola per ritagliarsi un ottimo spazio nelle softeche di tutti gli appassionati Nintendo, anche in virtù del fatto che la casa di Mario, al momento, non ha ancora mostrato un platform di punta per la prossima stagione invernale. L'unico problema riscontrato è legato alla manovrabilità della telecamera, la cui gestione può essere in alcuni momenti un po' problematica.