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Spellbreak, il provato

Magie, incantesimi e abilità sovraumane in un battle royale dal sapore mistico: abbiamo provato Spellbreak

PROVATO di Luca Porro   —   02/12/2019

Ci sono una grande quantità di giochi che rimangono celati nell'ombra, spesso fagocitati dalla velocità con cui i titoli vengono pubblicati, giocati e poi riposti negli scaffali reali o virtuali della propria libreria. Ogni tanto però ci sono delle eccezioni: giochi che si prendono il loro tempo, per volontà o per necessità, e che riescono nonostante tutto a emergere. È il caso di Spellbreak, intrigante e originale battle royale disponibile in versione founders edition sull'Epic Store, ma anche in maniera gratuita grazie al suo programma Open Beta Access, passato alla ribalta per un inaspettato successo anche a livello di streaming.

Magie elementali

Nonostante ci sia la possibilità di accedere al consueto pacchetto founders edition, Spellbreak offre, per chi non volesse spendere per un titolo in fase Beta che uscirà definitivamente nel 2020, la possibilità di registrarsi e accedere gratuitamente alla fase di beta (ovviamente senza tutti i benefit della founder edition). Una volta a settimana gli sviluppatori recuperano le richieste e inviano le chiavi di accesso a chi ha fatto richiesta. Il titolo offre fin da subito elementi non classici dei Battle Royale: innanzitutto una progressione del personaggio, che accresce e migliora i suoi parametri come in un RPG, con l'aumentare delle partite giocate, delle vittorie conseguite, delle kill eseguite ecc. In secondo luogo, quella che è la caratteristica preponderante del titolo, ovvero l'assenza di armi e la presenza di sole magie. La natura della magia corrisponderà inoltre alla classe del personaggio e sarà essa a dover essere livellata (attraverso il maggior utilizzo della specifica natura della magia). A colpire infine è la direzione tecnico-artistica di Spellbreak che, nonostante lo stile molto cartoon, offre un cel-shading decisamente appropriato e adatto al prodotto.

Spellbreak 4

Il gameplay di Spellbreak è molto frenetico, più di quello che si possa pensare, l'utilizzo delle magie è legato alla raccolta di due guanti elementali all'interno dei classici forzieri in-game, ognuno legato a una natura delle magie (fuoco, ghiaccio, terra, vento, fulmine e veleno) e di rarità diversa (comune, raro, epico, leggendario). La frenesia del gameplay è data soprattutto dalla possibilità dei personaggi di compiere salti e brevi levitazioni in maniera decisamente spinta, creando quindi combattimenti a mezz'aria con un controllo del personaggio pressoché a 360 gradi. Oltre ai guanti esistono altri oggetti recuperabili nei forzieri ed equipaggiabili: l'immancabile scudo che una volta consumato aumenterà una barra che proteggerà la vostra vita e un insieme di accessori in grado di offrirvi dei benefit tra cui una abilità che spesso sarà utilizzata per scappare in momenti critici. I colpi a disposizione saranno invece di diversi tipi, non solo in base ovviamente alla natura dei guanti indossati, ma anche in termini di potenza di attacco, ogni guanto infatti vi permetterà di utilizzare una sequela di magie standard veloci (ad esempio dei dardi ghiacciati) e un attacco ad area più lento, ma decisamente più letale (ad esempio la possibilità di scatenare un grosso vortice di vento). A tutto ciò si aggiungono le classiche caratteristiche di un battle royale come il lancio iniziale (anche se qui potrete scegliere già dalla lobby pre partita il punto esatto in cui atterrare) e il restringimento della mappa nel tempo.

Spellbreak 1

A dare valore a Spellbreak è sicuramente il senso di progressione del personaggio, ma anche la frenesia degli scontri che a differenza di altri battle royale qui spinge il giocatore a voler combattere per gustarsi l'efficacia delle proprie magie. Allo stato attuale a limitare il titolo è forse il livello tecnico, soggetto alle repentine modifiche della fase di beta, che quindi risente di una poca pulizia in certi momenti. In squadra (i team sono composti da 3 giocatori) più che in singolo escono le qualità di Spellbreak, grazie alle infinite possibilità di combinazioni delle magie e lo scarso utilizzo degli edifici come coperture (ah, i camperoni!) rispetto alla modalità in singolo. A dare maggiore profondità anche il sistema di missioni per aumentare l'exp (un metodo ormai abusato in ambito battle royale) che però viene sfruttato in maniera saggia, con missioni molto divertenti e in linea con le possibilità del titolo. Anche a livello di skin, il gioco propone una discreta varietà (tutte sbloccate, la valuta in-game esisterà solo nel gioco completo), qui però ci sentiamo di dire che il titolo avrebbe dovuto spingere di più sulla personalità dei personaggi; un titolo del genere dovrebbe utilizzare dei personaggi iconici, invece quelli disponibili ci sono sembrati leggermente anonimi.

Spellbreak 2

Spellbreak è un titolo molto ambizioso, che vuole provare a portare una ventata d'aria fresca in un genere che soffre di meccaniche molto simili tra i suoi vari esponenti. Le magie del titolo Proletariat sono decisamente interessanti, adattate nel modo giusto che offrono un senso di totale controllo nonostante la frenesia degli scontri. Progressione dei personaggi e uno stile accattivante completano un pacchetto promettente che ha ancora tutto da dimostrare. Siamo solo all'inizio, ma se potessimo istituire la categoria "da tenere d'occhio" sicuramente Spellbreak ci entrerebbe di diritto.

CERTEZZE

  • Ambientazioni artisticamente ispirate
  • Gameplay frenetico e soddisfacente

DUBBI

  • Forse si poteva osare di più con il numero di magie
  • Personaggi un po' anonimi