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Spyhunter: Nowhere to Run

Sequenze spettacolari e inseguimenti mozzafiato nel remake di un classico dei videogame.

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   01/08/2006

Just bring it!

Un videogame tratto da un film tratto da un videogame: solo pensare alle implicazioni commerciali di tutta questa faccenda potrebbe far giungere alla conclusione che Nowhere to Run sia un prodotto di scarsa qualità, realizzato senza alcun impegno e messo insieme solo per sfruttare l’hype creata dall’uscita del film. Le cose, per fortuna, sembrano stare diversamente; addirittura dalla base: il gioco arriverà nei negozi qualche mese prima del debutto nelle sale cinematografiche, non si sa se per via di una scelta poco saggia o perché gli sviluppatori Midway volevano dimostrare che la loro ultima creazione riusciva a reggersi sulle proprie gambe. Fatto sta che la beta del gioco racconta una storia interessante, fatta di sezioni corsistiche veloci e spettacolari accompagnate, per la prima volta nella serie Spy Hunter, da stage in cui è possibile comandare direttamente l’agente Alex Decker (che in questo caso vanta l’aspetto massiccio e l’eccezionale espressività facciale di Dwayne “The Rock” Johnson). Il risultato è un action game a tutto tondo, che cerca in tutti i modi di estraniarsi dal cliché “né carne né pesce” di alcune produzioni del genere grazie a una realizzazione di tutto rispetto.

Spyhunter: Nowhere to Run
Spyhunter: Nowhere to Run
Spyhunter: Nowhere to Run

It doesn’t matter what you think!

Le “sezioni di guida” presenti in Spyhunter: Nowhere to Run hanno in comune l’azione frenetica, sottolineata dalla versatilità del vostro veicolo, l’Interceptor: una velocissima auto sportiva capace di trasformarsi istantaneamente in una sorta di piroscafo. A bordo di questo mezzo darete vita a scontri senza quartiere con le forze di NOSTRA, l’organizzazione criminale che si occupa di rubare e rivendere tecnologie belliche. Per far fronte a ogni eventualità, l’Interceptor è dotato di lame applicate alle ruote, mitragliatori e lanciamissili. Dunque è possibile ingaggiare scontri ravvicinati con i veicoli nemici, oppure colpirli da lontano se sono a portata di tiro, o ancora “agganciarli” per lasciarli alle amorevoli cure dei vostri missili a ricerca. Stando a quanto si è visto finora, l’azione è davvero veloce e spettacolare. In particolare la trasformazione del veicolo per il passaggio dalle strade all’acqua è davvero esaltante e apre tutta una serie di possibilità nuove a una meccanica altrimenti ripetitiva, aggiungendo dunque un pizzico di strategia nello sfruttamento degli scenari a proprio vantaggio.

Spyhunter: Nowhere to Run
Spyhunter: Nowhere to Run
Spyhunter: Nowhere to Run

Know your role and shut your mouth!

La grande novità apportata da Nowhere to Run, una novità che si è resa in qualche modo necessaria data la natura di tie-in di questo prodotto, è la presenza degli stage in cui si controlla l’agente Decker in quello che è un vero e proprio action game in terza persona. L’aspetto e i movimenti del personaggio sono stati realizzati applicando dei sensori a The Rock e facendogli fare tutte le azioni necessarie. In questo senso, un grande, grandissimo spazio è stato riservato ai combattimenti: è possibile combattere a mani nude (eseguendo anche delle mosse di wrestling, come la finisher di The Rock, ovvero il “Rock Bottom”) oppure raccogliere una delle tante armi a disposizione e fare piazza pulita dei nemici in tantissimi modi diversi.
Sia durante le sezioni a bordo dell’Interceptor che quelle a piedi, potrete fare ricorso a una sorta di “bullet time” quando la situazione si fa complicata. Nel primo caso riuscirete ad agganciare un gran numero di obiettivi diversi in brevissimo tempo, per poi far fuoco; nel secondo caso, darete vita a mosse speciali devastanti.

Stick it straight up your candy ass!

Non sempre la prima impressione è quella che conta, nei videogame. Però con un (bel) po’ di esperienza si riesce se non altro a capire qualcosa delle potenzialità di un gioco anche solo vedendolo in movimento. Nel caso di Spyhunter: Nowhere to Run ci troviamo di fronte a un prodotto contraddistinto da un livello qualitativo superiore alla maggior parte delle produzioni del genere. Da un lato le sezioni “di guida” dovrebbero vantare una meccanica già collaudata dagli altri episodi della serie, rafforzata dalla presenza di effetti speciali pregevoli e da una grande velocità generale. Purtroppo il motore che muove scenari e veicoli non sembra potente come dovrebbe, dunque nella versione finale del gioco potremmo notare qualche dettaglio in meno o un’ottimizzazione che porti a un frame rate costante anche nelle situazioni affollate. Sulle sezioni “a piedi” niente da dire: le animazioni sembrano molto buone, le frasi di The Rock contribuiscono a rendere tutto più divertente (sarebbe il caso di non doppiarle, e di tradurre unicamente il testo a schermo) ed effettivamente non mancano mosse e “fatality”. Per un giudizio definitivo, naturalmente, c’è da aspettare un po’ di tempo…

The Rock? Chi è costui?

Il wrestling della WWE ha trovato una nuova età dell'oro in Italia, dopo il boom della prima metà degli anni '90 e la scomparsa delle trasmissioni nel periodo che va dalla seconda metà dello scorso decennio ai primi anni del 2000. Purtroppo fu proprio in quel periodo che si sono viste le cose migliori, appunto con gente come The Rock, "Stone Cold" Steve Austin, Triple H, la Degeneration-X (riformatasi recentemente) e Brock Lesnar. Se vi piace il wrestling e vi siete persi quegli anni, ma soprattutto se non conoscete The Rock, è proprio il caso che vi procuriate uno dei dvd che la WWE di anno in anno produce. Il mio personale consiglio è "The Rock - The People's Champ": si tratta di uno speciale che narra il miglior periodo di Dwayne Johnson sul ring, quando da "face" sbeffeggiava gli avversari grazie alla sua straordinaria abilità con il microfono. Nel disco sono presenti anche diversi incontri (con The Undertaker, Big Show, Triple H, Mick Foley, Al Snow, ecc.), non riportati integralmente ma raccontati per sequenze, per non far perdere ritmo alla narrazione.

Spyhunter: Nowhere to Run

L’uscita di Spyhunter: Nowhere to Run implica non uno ma ben due ritorni: quello della serie Spy Hunter, con un tie-in che apporta novità rispetto agli ultimi episodi, e quello di The Rock, eccezionale wrestler che in veste di attore ha avuto fortune alterne (da “Il Re Scorpione” a “Doom”). Vediamo insieme cosa ci promette il titolo Midway…