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StarCraft: Ghost

Dopo il successo dei propri strategici in tempo reale, Blizzard decide di tornare all’assalto del mercato console con una decisa variazione sul tema..

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   29/04/2003
StarCraft: Ghost
StarCraft: Ghost

Esecuzioni veloci, esecuzioni lente

Nova affronterà diverse tipologie di nemici, con possibilità di attacco variabili a seconda del caso. L’elemento “stealth”, nel gioco, è fondamentale: i soldati che vi troverete di fronte possono accorgersi o meno della vostra presenza. Quando non ci riescono, avete la possibilità di ucciderli in un attimo: se non hanno a disposizione un equipaggiamento adeguato, potete produrvi in un’esecuzione alla
Tenchu; altrimenti, potete approfittare di un “varco” nella loro difesa (il visore dell’armatura sollevato) per beccarli con un colpo mirato alla testa.
Nel momento in cui un nemico si accorge di voi, ovviamente, la situazione si complica: l’armatura dei Terran Marine è robusta e resisterà a diversi colpi, prima di cedere. In quel frangente, l’avversario attaccato può decidere di rispondere ai colpi o di allertare la base, mettendovi davvero nei guai.
Il bello di StarCraft Ghost, a mio avviso, sta nella solidità del suo background. Nella fattispecie, vi renderete conto di non essere davvero soli, ma di poter contare sul supporto di truppe e di navi d’attacco, pronte a bombardare le zone da voi indicate e che magari vi apprestate a “ripulire” di persona.

StarCraft: Ghost
StarCraft: Ghost

Impressioni tecniche

Non potendo dare un giudizio sul sonoro del gioco, che di certo influirà in modo pesante sull’atmosfera delle vostre esplorazioni, passiamo ad analizzare quanto Blizzard ci ha fatto “assaggiare” finora.
Data per certa, in modo piuttosto scontato, la superiorità della versione Xbox rispetto alle altre, possiamo constatare principalmente due cose: la solidità del motore grafico, che gestisce una quantità enorme di poligoni e di effetti speciali, con qualche riserva per il frame rate (30 fps o di più? Al momento è difficile dirlo), e la qualità della grafica sotto ogni aspetto: animazioni, varietà dei personaggi e delle ambientazioni, livello di dettaglio generale. Niente da eccepire, insomma: StarCraft: Ghost dovrebbe quantomeno vantare una cosmesi degna della console Microsoft, che unita a un gameplay solido potrebbe mantenere tutte le promesse di Blizzard.
In un panorama ricco di franchise già affermati in questo filone, basti pensare ai vari Metal Gear Solid e allo stesso Tenchu: Wrath of Heaven per PS2, questo nuovo action game potrebbe dire la sua e introdurre un discorso interessante com’è quello della gestione dell’attacco da parte sì del protagonista, ma anche dei suoi alleati.
I possessori di Xbox, insomma, hanno tutto il diritto di trepidare in attesa di un probabile titolone.

StarCraft: Ghost
StarCraft: Ghost

Meglio un fantasma che un reggimento

Per risolvere un conflitto, si può ricorrere ad un intero esercito o ad una squadra di specialisti. Esistono, poi, le soluzioni “estreme”. Come, ad esempio, l’invio di un solo soldato tra le fila nemiche; un soldato capace di muoversi come un fantasma…
È proprio con questo tipo di soluzione che avrete a che fare, nello “spin-off” di StarCraft. Utilizzando la medesima ambientazione del popolare gioco di strategia, infatti, gli sviluppatori di casa Blizzard hanno realizzato un action game a metà strada tra Metal Gear Solid e Tenchu.
Si chiama Nova, la protagonista di StarCraft: Ghost, ed è una ragazza molto particolare. Specializzata nel combattimento ravvicinato come in quello a distanza, esperta nell’uso di decine di armi e dotata di un equipaggiamento ultra-sofisticato, Nova può muoversi nelle basi nemiche con la disinvoltura di un ninja. In questo caso, però, è soprattutto la tecnologia che fa la differenza: il personaggio può utilizzare un sistema di mimetizzazione simile a quello visto in un classico dei film d’azione e fantascienza, Predator, e contemporaneamente vedere attraverso le pareti per localizzare i propri avversari.
Entrambe queste feature hanno risvolti interessanti, e Blizzard ha fatto in modo di gestirle in modo intelligente, evitando che i giocatori potessero fare troppo affidamento su di esse.