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Stranglehold

Cinema e videogiochi di nuova generazione.

ANTEPRIMA di Antonio Jodice   —   13/05/2006

Stranglehold sembra un gioco solido con un buon uso dei colori ed alcune ottime texture.

Stranglehold
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Nel gioco Midway ci sono un paio di idee veramente interessanti. Prima fra tutte è la capacità del protagonista di passare su qualsiasi ostacolo senza rallentare e senza mai dover smettere di sparare. Correndo verso un tavolo, questo può essere superato semplicemente continuando la corsa nella stessa direzione, dato che Chow Yun Fat lo scavalcherà scivolandoci sopra senza bisogno della pressione di alcun tasto. Il pulsante con cui si interagisce con il fondale è il trigger analogico sinistro: quando si passa vicino ad un corrimano ci si può salire sopra appena premendo il pulsante; quando ci si affaccia da un balcone, sempre premendolo, ci si può lanciare nel vuoto per aggrapparsi ad un lampadario, dondolandosi e continuando a sparare. Sempre con l’analogico sinistro si salta e ci si tuffa con esiti spettacolari, soprattutto perché il bullet time non si attiva a comando ma nei momenti più concitati e quando si è più sotto pressioni. Chow se ne gira per lo schermo impugnando due pistole contemporaneamente, vera e propria icona del personaggio, ma l’altra novità è costituita dalla possibilità di distruggere qualsiasi parte del fondale, qualsiasi oggetto presente su schermo in mille pezzi. La distruzione è progressiva, molto credibile e la fisica è applicata diligentemente sui cocci che si staccano dalle colonne, sulle pentole che schizzano da ogni parte e sui pezzi dei tavoli che vanno in frantumi. Insomma, i programmatori sembrano aver fatto tutto il possibile per fare di Stranglehold l’equivalente di una corsa sulle montagne russe.
Le tre versioni, come detto, saranno equivalenti e da quel che abbiamo visto, Stranglehold sembra un gioco solido con un buon uso dei colori ed alcune ottime texture, nonchè molto fluido. Il poly count e l’aspetto non sono certo una corsa drastica verso la next gen, ma potrebbe venirne fuori un gioco divertente ed immediato. Continueremo a seguirlo nei prossimi mesi per farvene sapere di più.

Stranglehold
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Max Payne è uno dei giochi che più ha segnato il mondo degli action game degli ultimi dieci anni. Il Bullet time e quel tipo di giocabilità immediata e frenetica sono stati proposti in innumerevoli altri titoli, con alterne fortune. Qui all’E3 Midway ha presentato a porte chiuse un gioco che nelle ultime settimane ha fatto parlare di sé, ovvero Stranglehold, che gli sviluppatori considerano un vero e proprio seguito di Hard Boiled, pellicola culto di John Woo, attore e regista leggendario dei film d’azione made in Honk Kong. Stranglehold uscirà verso fine anno per PC, PlayStation 3 e Xbox 360 e le tre versioni saranno identiche.
La demo a cui abbiamo giocato girava su PC ed era ambientata in una stanza di un ristorante cinese in cui il buon Chow Yun Fat (attore che ha prestato il volto al protagonista) si difendeva da ondate progressive di nemici, armato di mitra, pistole e fucili. Gli sviluppatori si stanno avvalendo dell’aiuto di Woo per lo sviluppo del titolo che sarà vero specchio della figura dell’attore: coraggioso, infallibile, insomma, l’ultimo degli eroi positivi del pianeta. L’idea di base è che il gioco dev’essere un continuo fluire d’azione, senza pause o divagazioni. Ci saranno aree più vaste in cui muoversi e nelle quali si incontreranno personaggi non giocanti, ma non si potrà ucciderli o parlarci. Saranno, semplicemente, spettatori delle gesta del protagonista, reagendo a quanto gli accade intorno.