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Super Mario Party, il provato su Nintendo Switch

Il party game per eccellenza è tornato e, seppur le novità non siano rivoluzionarie, rappresenta ancora un modo perfetto per divertirsi con gli amici

PROVATO di Aligi Comandini   —   17/09/2018

Considerata la sua importanza storica per il videogioco tutto e la sua notorietà, Super Mario è apparso negli anni in un numero assolutamente smodato di spin off, spesso ben lontani da quei platform di cui l'idraulico baffuto è a tutt'oggi la stella polare. Tra una partita di tennis e le mazzate atomiche degli Smash Bros., però, una delle "serie" alternative più riconoscibili legate al personaggio e ai suoi coloriti comprimari si è sempre concentrata sul divertimento spensierato e privo di tecnicismi di una semplice serata tra amici. Stiamo parlando, ovviamente, dei Mario Party: l'equivalente virtuale di un gioco da tavolo made in Nintendo in pratica, da sempre capace di sfruttare le forze delle console del colosso nipponico al meglio con i suoi curiosi minigiochi. Noi siamo andati a Milano a provare Super Mario Party - l'ultimo capitolo sviluppato - e oltre ad aver dominato (perché, ed è doveroso precisarlo, siamo fortissimi) siamo riusciti a scoprirne quasi tutte le caratteristiche prima del lancio. Ecco cosa ci aspetta nel prossimo capitolo.

Il dado è tratto

La nostra prova si è concentrata attorno alla modalità classica, che vede quattro personaggi (in realtà nel nostro caso gestiti da team di ben cinque persone l'uno) sfidarsi su un percorso a caselle ricco di pericoli e sorprese, per ottenere più monete e stelle possibile. Arrivare sulle caselle blu significa guadagnare preziosi dindini, laddove quelle rosse rappresentano un salasso alle proprie risorse monetarie, importantissime non solo per la classifica finale ma anche per comprare le già citate stelle, che rappresentano il principale indicatore di vantaggio per un personaggio. Queste non sono però ottenibili raggiungendo una casella fissa: all'interno delle varie mappe infatti dovrete inseguire una sfuggevole Toadette per ottenere la brillantissima valuta, e con il giusto quantitativo di monetine avrete anche a volte modo di sottrarre astri agli avversari, o acquistare oggetti capaci di donare dei sensibili vantaggi (come funghi che aggiungono caselle percorse al tiro di dado).

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Per la mappa non mancano poi "zone pericolose" (la cui crudeltà si aggrava negli ultimi turni della partita), ma la novità non sono certo gli ostacoli, bensì la presenza di dadi speciali appartenenti ai vari protagonisti, che possono venir sostituiti al dado base con effetti quantomai utili. Il dado di Wario, ad esempio, permette di muoversi con notevole probabilità di successo di sette caselle ma rischia di far perdere monete a chi lo usa, mentre dadi come quello di Tantatalpa permettono di ottenere monete invece di caselle percorse, e possono tornare utili in momenti di crisi monetaria. Per carità, non si tratta certo di un cambiamento capace di trasformare il gioco in una fine sfida tra generali, ma se non altro aggiunge un po' di sana tattica al tutto, e risulta molto interessante.

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I Mario Party non si riducono però certo a una sfida tra chi ha più fortuna coi dadi: i minigiochi sono l'elemento fondamentale del gameplay, e questo nuovo capitolo ne ha a bizzeffe, con ben 80 nuove sfide pensate per usare al meglio i Joycon. Si tratta perlopiù di sfide semplici, come prevedibile, ma la varietà è immensa e si va da gare a ostacoli fino a scontri uno contro tre, dove chi è costretto ad affrontare tutti gli altri parte di norma con qualche grosso vantaggio (come una racchetta gigantesca durante un torneo di tennis, o un cannone potenziato in una corsa a chi butta giù prima un castello in legno). Proprio attorno ai minigiochi ruota anche un'altra modalità di Super Mario Party: il Minigiocathlon, che permette di selezionarne cinque in "trofei" vari che ricordano le coppe di Mario Kart, e rappresenta l'unica modalità online del titolo Nintendo. L'ultima chicca? La stanza dei giochi di Toad: una strana variante del titolo che sfrutta due console Switch diverse, e offre minigiochi che vanno affrontati su un tavolo e mutano in base a come si posizionano gli schermi dei tablet (una sfida tra tank avrà mappe con coperture variabili in base a come girerete e collegherete gli schermi, per esempio). Tutto bello insomma, anche se con il solito squilibrio tra minigiochi - alcuni sono sensibilmente più ispirati di altri - e qualche sbilanciamento negli uno contro tre.

Pur con i suoi cambiamenti, Super Mario Party è una quantità nota: un curatissimo party game pensato per divertire ogni tipo di giocatore e perfetto per le serate tra amici. I nuovi minigiochi sono, al solito, numerosissimi e ben realizzati, e le novità donano a questo capitolo una varietà impressionante, ma è necessario averlo per le mani per un po' più di tempo per compararlo a dovere a ciò che lo ha preceduto. Quel che possiamo dirvi è che ci siamo divertiti parecchio durante l'evento. Anche questa, però, ormai è una costante per la serie.

CERTEZZE

  • Più di ottanta nuovi minigiochi pensati per Switch
  • Dadi personalizzati per i vari personaggi
  • Le modalità alternative sono divertenti e curate

DUBBI

  • Squilibrio tra i minigiochi
  • Non certo una rivoluzione nella serie