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Super Paper Mario

Mario ha deciso di salutare Gamecube con un mix tra classico e moderno a dir poco promettente

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   05/07/2006

Poligoni in dueddì

A un occhio poco attento, Super Paper Mario potrebbe apparire con un platform bidimensionale del tutto simile a quelli visti su NES. Niente di più falso: la grafica del gioco è completamente poligonale, e basta fare caso ai movimenti dei personaggi per rendersene conto. La fluidità dell’animazione e dello scrolling è dovuta alle eccellenti capacità 3D di GameCube, infatti, laddove un set di texture estremamente definite e convincenti “mascherano” la realtà delle cose. Ecco, è interessante a questo punto non tanto l’escamotage trovato dagli sviluppatori per ricreare le atmosfere dei primi giochi di Super Mario, quanto le applicazioni che questa trovata ha nell’economia del gioco. Un po’ come succede in Viewtiful Joe, in cui il protagonista possiede la capacità di alterare la realtà che lo circonda momentaneamente, “rallentandola”, “accelerandola” o “zoomandola”, in Super Paper Mario il nostro alter-ego potrà trasformare il mondo che lo circonda da due a tre dimensioni. Questa particolare funzione, regolata temporalmente dal consumo energetico del personaggio, non si limita a cambiare l’estetica del gioco, ma anche la meccanica che lo regola. E così dei puzzle apparentemente incomprensibili vengono svelati dalla nuova prospettiva, e si riesce a proseguire laddove la strada sembrava sbarrata da ostacoli insormontabili. Oppure ci si può cimentare in sezioni tridimensionali che hanno il merito di variare e rinfrescare un gameplay che comunque non rimane mai fermo al proprio posto.

Mario il trasformista

La trasformazione è un’altra delle caratteristiche portanti di Super Paper Mario. A parte il fatto che il gioco si è “trasformato” rispetto a quello che era nel 2004 (è molto più orientato all’azione e gli elementi RPG ricoprono un ruolo marginale), adesso i personaggi possono trasformarsi l’uno nell’altro in un attimo, per affrontare le situazioni più disparate. Mario, la principessa Peach e Bowser, dunque, hanno la facoltà di scambiarsi di ruolo e usare le proprie capacità peculiari quando queste sono necessarie: nei primi video vediamo Mario salire lungo una scala altissima, quindi trasformarsi in Peach e lanciarsi nel vuoto con l’ombrello aperto, per atterrare dolcemente poco più in là. La trasformazione, anche se in termini diversi, si verifica anche quando il nostro personaggio raccoglie alcuni power-up: in quel momento diventa gigantesco per un certo periodo di tempo e può letteralmente distruggere lo scenario e tutti i nemici semplicemente correndogli incontro. Anche in questo caso la scelta degli sviluppatori richiama il classico: la versione gigante dei personaggi, infatti, è volutamente pixellosa e si rifà esteticamente i primi giochi di Mario.

Giudizio preliminare

Quanto mostrato all’E3 non può che far ben sperare sulla riuscita di Super Paper Mario. Le idee di cui il gioco si avvale sono indubbiamente valide, e rappresentano qualcosa di inedito per il genere: un titolo che può contare sulla solidità dei platform classici ma che al contempo esplora nuovi territori e si produce in tante varianti per non stancare. A livello tecnico, SPM è uno splendore: fluidissimo, splendidamente colorato, dotato di un level design di grande qualità e accompagnato da temi ed effetti musicali decisamente classici. Sembra proprio che Nintendo abbia voluto fare un bel regalo a tutti i possessori di GameCube…

Previsto per l’autunno qui da noi, Super Paper Mario è uno dei titoli prodotti da Nintendo che avranno l’onere di “chiudere in bellezza” la carriera di GameCube, in attesa di nuove prospettive con DS e Wii. Probabilmente la “Nintendo Difference” influenza anche questo genere di cose, perché SPM tutto è tranne che un videogame “facile” nei concetti e, di conseguenza, nelle aspettative di vendita. Invece di realizzare qualcosa di poco originale, basandosi su meccaniche già collaudate e quindi più favorevoli a un immediato riscontro del pubblico, Nintendo ha scelto ancora una volta la via della sperimentazione, creando appunto un “mix tra classico e moderno”, un platform con elementi RPG contraddistinto da idee innovative e accattivanti. Vediamo quali sono.