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Terminator nella storia dei videogiochi

La saga di Terminator si dipana per un arco temporale lungo oltre trent'anni, nascendo e crescendo insieme ai videogiochi moderni. Ed è proprio con essi che abbiamo potuto giocare con la saga di Sarah e John Connor, purtroppo in una mirabolante ed eterogenea serie di prodotti con tanti alti e bassi

SPECIALE di Claudio Camboni   —   24/11/2019

I primi titoli a comparire sugli scaffali e in sala giochi

Curiosamente e contro quello che si potrebbe pensare, la saga di Terminator su console e PC inizia su Commodore, Amiga e Ms-DOS con la trasposizione del secondo e fortunatissimo campione di incassi "Judgement Day", lanciato quasi in contemporanea con il mitologico "The Terminator" su Ms-DOS. Il vero e proprio botto al box office dei cinema di tutto il mondo convinse Ocean a pubblicarne una trasposizione per home console con una frettolosa conversione digitale che, nonostante il nome altisonante e la grande pubblicità, ottenne un'accoglienza a dir poco tiepida dalla stampa e dalla critica in generale. Il primo gioco di Terminator 2 era un titolo multilivello dove in ogni schema si affrontava l'azione di gioco in modo completamente diverso, passando dal picchiaduro alle fasi di guida con visuale a volo d'uccello, il tutto inframezzato da improbabili puzzle game. Il gioco era ovviamente tarato su un livello di difficoltà estremamente fastidioso (quasi uno standard per l'epoca) che faceva abbandonare i più poco dopo averlo iniziato. Fortunatamente T2 ebbe qualche anno dopo una nuova conversione su Super Nintendo e Mega Drive, con una grafica estremamente più dettagliata e un senso logico per quanto riguarda lo svolgimento della storia.

Terminator nella storia dei videogiochi

Il gioco per Ms-DOS, sviluppato addirittura da Bethesda, era estremamente più curato e variegato, facendo intravedere tecnicismi grafici all'avanguardia per l'epoca e una cura generale decisamente maggiore. La potenza cinematografica del film e il suo successo planetario spinsero Carolco Pictures (che ne deteneva i diritti) e Midway, al tempo una grande potenza in ambito Coin-Op, a sviluppare anche un nuovo titolo che sfruttasse appieno le potenzialità delle macchine da sala giochi, equipaggiandone una con apposite mitragliatrici per rendere l'azione di gioco ancora più immersiva. In quegli anni fu un successo strepitoso per un titolo che univa una grafica strepitosa per i tempi a un hardware del tutto personalizzato. Quasi un filo conduttore che forse porterà il T800 della saga a comparire nel recentissimo Mortal Kombat 11.

La maturità della saga

Dopo un inizio altalenante Terminator iniziò a comparire sui nostri schermi con titoli basati sul suo universo e non su un film in particolare, di fatto espandendone concetti e personaggi e andando a incrociarsi con altri franchise cinematografici. Non considerando la trasposizione del primo film, uscita addirittura dopo quella del suo diretto seguito, il T800 e compari hanno fatto capolino su PC e console in un arco temporale di quasi dieci anni. The Terminator, sviluppato da Virgin su tutte le console SEGA dell'epoca (Mega Drive, Master System, Game Gear e MegaCD), era un buon sparatutto action a scorrimento orizzontale che univa una grande colonna sonora a un gameplay molto divertente e frenetico, anche se dotato di controlli a dir poco legnosi e difficili.

Terminator nella storia dei videogiochi

A complicare l'intrecciato mondo delle uscite di questo franchise, considerate che su NES erano appena uscite altre due trasposizione del primo e del secondo film, entrambi con risultati poco soddisfacenti, mentre su PC facevano capolino tutta una serie di ottime produzioni a partire da Terminator 2029 (pubblicato sempre da Bethesda), titolo apprezzatissimo all'epoca e ancora una volta slegato dalle produzioni cinematrografiche, Terminator Rampage (FPS alla Doom), Terminator Future Shock (altro FPS, per altro uno dei primi gioco totalmente in 3D) e Terminator SkyNet.

I videogiochi di Terminator dell'era moderna

Ci fu un titolo che rappresentò un vero e proprio spartiacque tra i primi videogiochi dedicati a Terminator e l'era moderna: pubblicato nel 1994 su tutte le console SEGA e Super Nintendo, rappresentò l'ultimo titolo degli anni '90 della saga. Parliamo del cross-over RoboCop versus The Terminator, potenzialmente un titolo esplosivo che avrebbe potuto fare la felicità di ogni appassionato di film action, ma che invece finì purtroppo troppo presto nel dimenticatoio videoludico. A questo titolo sono legate due curiosità: la prima era che tra la versione Sega e quella Nintendo c'erano molte differenze, una tra tutte la dotazione di armi del protagonista, Robocop, nonchè molte sessioni di gameplay che cambiavano drasticamente tra Megadrive e Super Nintendo. La seconda curiosità riguarda invece solo indirettamente il gioco, perchè solo poco tempo dopo un film cinematografico legato proprio a questo cross-over con il mondo di Robocop saltò per mancanza di supporto finanziario (pare che lo script ad opera di James Cameron fosse già stato preparato, per altro). Dobbiamo aspettare il 2002 per poter giocare all'ottimo Terminator: Dawn of Fate su Playstation 2. Il titolo sviluppato da Paradigm era una sorta di tie-in con elementi prequel, andando a scavare nel passato di Kyle Reese prima del suo viaggio nel tempo della pellicola originaria. E' sicuramente uno dei titoli più divertenti dell'intera saga videoludica, uno dei pochi giochi a farci vivere veramente le sensazioni cupe e oscure della battaglia tra umani e robot assaporata al cinema pur rappresentando un titolo prettamente dedicato agli appassionati del film e dal valore assoluto decisamente relativo.

Le ultime uscite e il futuro della serie

Solo un anno dopo l'uscita di Dawn of Fate, correva l'anno 2003, ecco che nelle sale di tutto il mondo fece capolino l'attesissimo terzo capitolo cinematografico. In piena era di console war tra Playstation 2 e Xbox, mentre milioni di console venivano vendute a ritmi pazzeschi, era ovviamente impensabile non lanciare sul mercato un tie-in videoludico direttamente ispirato alla falsariga della terza pellicola, chiamato appunto Terminator 3: Rise of the Machines.

Terminator nella storia dei videogiochi

Come ogni operazione prettamente commerciale, i risultati furono decisamente scarsi sotto ogni punto di vista, regalando al mondo uno dei giochi più dimenticabili della storia. Fortunatamente appena un anno dopo Atari e lo sviluppatore Paradigm, con una sorta di miracolo, riuscirono a ripartire da zero e in appena poco meno di 11 mesi tirarono fuori un titolo di uno spessore leggermente superiore, senza infamia e senza lode ma sicuramente non brutto e ingiocabile come altri: Terminator Redemption che, pur non rappresentando ancora una volta un capolavoro, era un titolo che si lasciava giocare e godere. Ovviamente, non appena uscito il quarto capitolo al cinema, ecco arrivare l'omonimo tie-in per console chiamato Terminator: Salvation con poca personalità e una realizzazione tecnica altamente discutibile. Come avete potuto vedere, attraverso gli anni il franchise di Terminator è stato bistrattato e utilizzato troppo spesso a sproposito per scopi commerciali, senza produrre videogiochi di spessore tanto che dopo Salvation nessuna casa di produzione ha più investito in titoli tripla A su console e relegando di fatto Terminator al solo mercato mobile con due titoli abbastanza anonimi (Genysis Revolution e The Guardian). Giunti a fine 2019, non possiamo dire che il trend negativo sia stato invertito da Terminator: Resistance, che purtroppo si è dimostrato un titolo mediocre e nulla più. Peccato, perché la febbre per il T800 e company non è mai stata così alta dai tempi di Judgement Day: lo testimoniano anche le recenti comparsate in Gears of War 5 (dove si può giocare con Sarah Connor o le macchine) e Mortal Kombat 11 che ospita una perfetta digitalizzazione di Arnold Schwarzenegger.