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The Secret of Monkey Island: Guybrush compie trent’anni

Festeggiamo i trent'anni di The Secret of Monkey Island, un gioco che ha segnato la vita videoludica di moltissime persone, rimanendo impresso nei loro cuori

SPECIALE di Simone Tagliaferri   —   15/10/2020

The Secret of Monkey Island uscì nel 1990, ma fu in realtà concepito nel 1988. Ron Gilbert aveva appena finito di lavorare a Zak McKracken And The Alien Mindbenders ed era alla ricerca di una nuova idea a cui dedicarsi dopo l'avventura grafica di Indiana Jones and the Last Crusade. Voleva fare qualcosa di fantastico, ma non fantasy (per non andarsi a scontrare con Sierra e i suoi King's Quest, che vendevano molto di più delle avventure Lucas), mantenendo gli stessi toni da commedia di Zak e Maniac Mansion.

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Voleva anche che il protagonista del gioco fosse diverso da quelli delle altre avventure, che avesse dei tratti più umani. Lo spunto gli venne leggendo il romanzo Mari Stregati di Tim Powers. Da lì prese non solo l'idea di uno scenario piratesco e dell'utilizzo del voodoo in alternativa alla magia, ma anche del personaggio principale caratterizzato come un pesce fuor d'acqua, qualcuno con cui il giocatore potesse subito empatizzare perché allo stesso livello di conoscenza del mondo di gioco. Fu così che nacque Guybrush Threepwood, un ragazzo di belle speranze che arriva su Mêlée Island con l'ambizione di diventare un "temibile pirata", ma con le maniere e l'aspetto di un damerino che lo mettono subito in contrasto con la fauna locale, con risultati davvero comici.

Il team di sviluppo di The Secret of Monkey Island era formato da alcuni sviluppatori diventati leggendari. Oltre a Gilbert ne facevano parte: Tim Schafer, attualmente il capo di Double Fine; Dave Grossman; Steve Purcell (cui dobbiamo la splendida copertina del gioco) e Mark Ferrari. Gilbert li assoldò quando ancora stava lavorando a Indiana Jones and the Last Crusade.

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All'epoca Schafer e Grossman erano due novellini che passavano il tempo lavorativo a studiare lo SCUMM (Script Creation Utility for Maniac Mansion) e a scrivere dialoghi, e quello libero a guardare film di pirati per prendere ispirazione, in particolare quelli di Errol Flynn. Si integrarono subito nel team, che era formato da dei veri e propri perfezionisti. Complessivamente lo sviluppo di The Secret of Monkey Island durò nove mesi e costò circa 200.000 dollari, un'inezia rispetto agli standard attuali.

La serie Monkey Island

La serie Monkey Island è formata ufficialmente da cinque titoli: The Secret of Monkey Island, Monkey Island 2: LeChuck's Revenge, The Curse of Monkey Island, Fuga da Monkey Island e Tales of Monkey Island. Gilbert voleva chiuderla con il secondo episodio, ma Lucasarts decise di proseguirla realizzando una terza avventura più che dignitosa, nonostante lo stravolgimento della figura di Guybrush e la deriva stilistica verso una grafica cartoon. Il quarto episodio, uscito qualche anno più tardi, segnò la fine momentanea della serie: Guybrush era stato di nuovo stravolto e trasformato in un tontolone stupidotto. Il pubblico, che già non amava più moltissimo le avventure grafiche, non apprezzò per nulla. Anni più tardi uscì Tales of Monkey Island, un'avventura episodica sviluppata da Telltale Games che ottenne l'autorizzazione da Lucas per sfruttare il franchise. Complessivamente è un titolo riuscito, che oltretutto rende giustizia al Guybrush originale nella caratterizzazione.

Il gioco

The Secret of Monkey Island è un'avventura punta e clicca di stampo classico, passata alla storia oltre che per la simpatia dei personaggi, anche per alcune innovazioni apportate al genere che ci portiamo dietro ancora oggi, tra le quali l'impossibilità di morire e l'assenza di puzzle bloccanti. Considerate che fino a Monkey Island le avventure grafiche prevedevano che il giocatore morisse nel caso in cui commettesse degli errori o che potesse dimenticare di fare qualcosa (prendere un oggetto, risolvere un puzzle, parlare con un personaggio e altro ancora) rimanendo bloccato nelle fasi avanzate.

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Per Gilbert un'avventura doveva essere fondata sulla pura logica e non doveva frustrare il giocatore con trovate del genere. I puzzle di Monkey Island non erano necessariamente più semplici di quelli di altre avventure grafiche, man on si aveva da temere di dover ricominciare da capo per qualche dimenticanza, come ad esempio succedeva in alcune avventure di Sierra.

Innovazioni di game design a parte, Monkey Island era anche maledettamente divertente. Guybrush era accompagnato da un cast eccezionale che veniva presentato con gradualità e che rendeva memorabile ogni sequenza. Girovagando per Mêlée in cerca di fortuna si incontravano personaggi strambi e surreali che sembravano usciti da un film dei Monthy Python (non per niente tra le fonti d'ispirazione di Gilbert), come i Fettuccini Brothers, due circensi in cerca di qualcuno che si facesse sparare con un cannone, Stan il venditore di barche (la cui gestualità è ispirata a quella degli italiani, anche se un po' caricaturizzata), la Voodoo Lady, il naufrago Herman Toothrot, la scimmia a tre teste, la ciurma di scansafatiche che accompagna Guybrus nel suo viaggio verso Monkey Island, il maestro di spada, ma, soprattutto, il governatore Elaine Marley, di cui Guybrush s'innamorerà perdutamente, e il pirata fantasma LeChuck, il suo antagonista per tutta la saga.

The Secret of Monkey Island era strutturato in in un prologo e in quattro capitoli, di cui il primo e il terzo erano i più lunghi. La storia segue le vicende di Guybrush dal suo arrivo su Mêlée fino al confronto finale con LeChuck, che durante l'avventura rapisce Elaine portandola sulla mitica Monkey Island, un luogo apparentemente irraggiungibile che si dice nasconda un grande segreto.

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La storia in sé è abbastanza classica, ma è la scrittura a essere eccezionale: tra battute fulminanti, puzzle surreali e le tante citazioni cinematografiche, l'opera di Gilbert e soci stupisce dall'inizio alla fine. Come dimenticare i duelli di spada combattuti a suon d'insulti, nati perché Gilbert non voleva inserire sequenze arcade nel gioco e allo stesso tempo non voleva rinunciare a dei duelli di spada in un gioco di pirati? Quante volte avete sentito citare il pollo di gomma con dentro la carrucola? Come si poteva non rimanere ammaliati da Guybrush che tira fuori dalla camicia un toppacciolo gigante da usare come chiave per far aprire la bocca a una testa di scimmia gigante? Tutto era talmente sopra le righe da essere sublime. Sarà per questo che dopo trent'anni siamo ancora qui a parlarne?

Come giocarlo oggi?

The Secret of Monkey Island: Guybrush compie trent’anni

Fortunatamente The Secret of Monkey Island è un titolo ben conservato, nel senso che ne esiste un'edizione speciale, risalente al 2009, giocabilissima ancora oggi su PC e in retrocompatibilità su Xbox One. Lo potete acquistare su Steam, GoG e sul Microsoft Store.

Il gioco è sostanzialmente identico all'originale, ma con grafica rifatta. Volendo è comunque possibile selezionare lo stile del 1990, così da non perdere il fascino vintage, che per molti è fondamentale per l'esperienza (comunque sia i due stili sono scambiabili in ogni momento).