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The Warriors - Hands On

Una fuga disperata, una lotta per la sopravvivenza fra le strade di una violenta New York degli anni '70, fra gangs rivali e delinquenti di ogni risma. Dal film culto di Walter Hill, i Guerrieri arrivano su PsP.

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   06/02/2007
The Warriors - Hands On
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Modalità multiplayer

Una delle caratteristiche più interessanti del gioco nella sua versione casalinga era certamente quella di poter operare in cooperativa con un altro giocatore. Un amico poteva entrare in qualsiasi momento dell'avventura in’azione, semplicemente premendo il tasto start sul pad, ed altrettanto velocemente poteva uscire dal gioco ripassando il controllo del secondo personaggio alla cpu. Bene, questa intrigante feature, che ci accingiamo a trattare nel dettaglio in questa sede, è stata implementata con successo anche nella controparte PsP, e vi possiamo già anticipare, avendola testata di persona, che essa risulta molto appagante e ben riuscita. La cosa si evince in particolare nella modalità denominata “Armies of the Night”, quasi un omaggio della Rockstar a tutti gli appassionati di picchiaduro a scorrimento orizzontale, quelli alla Final Fight o Double Dragon per intenderci. In questa modalità, infatti, due giocatori con due PsP collegate in Wi-fi e due copie del gioco possono darsi manforte in una serie di missioni in cui bisogna farsi largo, muovendosi da sinistra a destra dal loro punto di vista, fra orde di teppisti di ogni risma, picchiando tutto quello che si avvicina al personaggio controllato fino al boss di fine livello, sconfitto il quale si accede a quello successivo, e via dicendo. La visuale, come da tradizione del genere, rimane fissa lateralmente, mostrandoci la scena in una sorta di pseudo-2D old style. Durante le fasi di cui sopra i nostri personaggi (potremo scegliere quello che più ci piace fra i Guerrieri), ognuno dei quali caratterizzato da mosse univoche, possono compiere tutta una serie di azioni di offesa e difesa simili a quelle usate nell’avventura principale, raccogliere oggetti quali armi ad uso “provvisorio” (dopo un tot di colpi inferti la spranga o il coltello di turno diventano inutilizzabili) o oggetti curativi, ed eseguire all’occorrenza delle combo. Davvero una bella trovata, un elemento che aggiunge ulteriore profondità ad un titolo già di per se valido.

The Warriors - Hands On
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The Warriors - Hands On

‘Guerrieri. Giochiamo a fare la guerra?’

Il co-op può inoltre essere "svolto" anche nel gioco vero e proprio, quello adventure. In questa modalità, giocando su due console diverse, non ci sono problemi di sorta nella gestione delle telecamere o la necessità di dividere in due lo schermo con le conseguenti limitazioni visive del caso, come invece avveniva nella controparte casalinga. Unica pecca di questo "mode", il "glitchare" un po' della seconda PsP, ma ci hanno assicurato che verrà risolto per la versione finale. Riguardo al gameplay generale, invece, c’è poco da aggiungere: da quello che abbiamo avuto modo di vedere The Warriors per PsP è fedelmente simile alla controparte Ps2 anche in questo. Giocabile, dai controlli intuitivi, vasto, appagante. Dalla grafica azzeccata anche se povera di poligoni, alla colonna sonora che vanta fra gli altri le splendide composizioni rock di Barry De Vorzon, dal doppiaggio in inglese con le voci degli attori del film agli effetti “da strada”, tutto è uguale alla versione per il Monolite. Alla luce di quanto da noi testato, il titolo potrebbe ritagliarsi un bel posto in alto nel genere dei picchiaduro su console portatile, ma di questo avremo modo di parlare su queste pagine in sede di recensione. “La caccia ai guerrieri è finita. Quei ragazzi non erano stati loro a commettere il fattaccio su nel Bronx. Hanno dovuto combattere per tutta la notte solo per salvare la pelle”.

Dopo il successo ottenuto dalla versione per PlayStation 2, che proprio recentemente ha raggiunto il traguardo dell'edizione Platinum, The warriors sembra pronto a farsi notare anche su console portatile. Basato sul capolavoro di Walter Hill “I guerrieri della notte”, pellicola culto degli anni '70 a sua volta tratta dal romanzo di Sol Yurik, vero e proprio affresco e testamento di una generazione, di un mondo sotterraneo fatto di violenza e strani ideali, ambientato in un universo underground a tratti visionario (molte gangs sono improbabili, ma colpiscono lo stesso lo spettatore) fatto di stazioni, neon, quartieri abbandonati a se stessi, l’ultima fatica Rockstar stà per sbarcare finalmente su PsP. New York, 1978, Cyrus, il carismatico capo della gang più importante della città, i Gramercy Riffs, organizza nel Bronx un raduno di tutti i gruppi più forti, rappresentati da nove delegati a testa. Scopo della riunione è quello di stipulare una tregua e di unire le proprie forze alleandosi contro il nemico comune, la polizia, per il controllo della city. Ma durante l'evento una mano misteriosa spara e uccide Cyrus provocando il caos. Gli autori dell'omicidio accusano deliberatamente la banda dei "Guerrieri" che a quel punto, dopo aver visto linciare il proprio capo, decidono di darsi alla fuga. I Riffs passano così l’ordine a tutte le gangs, attraverso la radio della dj Dolly, di braccare i Warriors ed eliminarli, prima che questi riescano a ritornare a Coney Island, la loro base. Il titolo Rockstar parte proprio da qui, da questo momento, ma anzichè ripercorrere per filo e per segno le orme del film omonimo, il gioco intraprende un'altra strada e ci riporta indietro nel tempo di 3 mesi con un racconto del tutto nuovo, che prima di sfociare nella famosa notte conclusiva di cui sopra, la stessa della pellicola, ci farà rivivere la storia della gang prima di questi eventi.